La Scultura del giorno: la Schiava di Ginotti
La scultura del giorno che vi propongo oggi è la Schiava di Giacomo Ginotti che fece innamorare re Vittorio Emanuele II, scolpita dall’artista nel 1877.
Ginotti nacque il 5 dicembre del 1845 in quel di Brugaro di Cravagliana, in provincia di Vercelli. Dopo aver studiato alla scuola di disegno di Varallo e aver cominciato a scolpire nel laboratorio di Barolo, andò a cercare lavoro in Francia dove rimase per un po’ di anni.
Fu l’ardente passione per la scultura a farlo tornare in patria e si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino dove ebbe la buona sorte di studiare disegno, ornato e scultura sotto la vigile guida di Vincenzo Vela.
A ventiquattro anni partì per Roma con l’intenzione di andare ad ammirare e studiare dal vero le grandi sculture dell’antichità e quelle del Rinascimento.
Durante la sua permanenza nella città eterna ebbe modo di perfezionare la tecnica scultorea frequentando gli studi degli scultori più talentuosi della sua epoca.
Quando Ginotti iniziò a dar forma ai suoi primi lavori, riscosse fin da subito un enorme successo. La prima scultura dal titolo il Giovinetto che sparge fiori, fu presentata nel 1873 all’Esposizione di Vienna e in una manciata di giorni fu venduta.
La Schiava fu la sua seconda scultura realizzata e presentata nel 1877 all’esposizione di Napoli. Il sensuale capolavoro affascinò re Vittorio Emanuele II che non esitò nemmeno un istante nell’acquistarlo e farlo proprio.
La Schiava contribuì in modo considerevole a far crescere la fama di Ginotti. Dopo l’acquisto fatto dal re, ne vennero richieste all’artista molte copie sia in marmo che in bronzo e in dimensioni ridotte.
La prima versione è conservata presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte.
La scultura in marmo di Carrara raffigura una giovane donna fatta schiava che sta provando a liberarsi dalle catene che le stringono i polsi.
Lo sforzo che compie durante questa azione si percepisce attraverso la posa della ragazza e l’espressione concentrata del volto.
La seconda metà dell’Ottocento fu segnata da un gusto per l’Oriente e per le opere che avessero qualcosa di esotico, proprio come accade anche per il capolavoro di Ginotti.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
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Sculpture of the day: Ginotti’s Slave
The sculpture of the day that I propose to you today is the Schiava by Giacomo Ginotti who made King Vittorio Emanuele II fall in love with it, sculpted by the artist in 1877.
Ginotti was born on 5 December 1845 in Brugaro di Cravagliana, in the province of Vercelli. After studying at the Varallo drawing school and starting sculpting in the Barolo workshop, he went to France to look for work where he stayed for a few years.
It was the ardent passion for sculpture that brought him back to his homeland and he enrolled at the Accademia Albertina in Turin where he had the good fortune to study drawing, ornamentation and sculpture under the watchful guidance of Vincenzo Vela.
At the age of twenty-four he left for Rome with the intention of going to admire and study from life the great sculptures of antiquity and those of the Renaissance.
During his stay in the Eternal City he was able to perfect his sculptural technique by attending the studios of the most talented sculptors of his time.
When Ginotti began to sculpt his first works, he was immediately a huge success. The first sculpture entitled the Young Man Scattering Flowers was presented in 1873 at the Vienna Exhibition and was sold in a matter of days.
The Schiava was the second sculpture he created and presented in 1877 at the Naples exhibition. The work fascinated King Vittorio Emanuele II who did not hesitate even for an instant in buying it and making it his own.
La Schiava contributed considerably to Ginotti’s fame. After the purchase made by the king, many copies were requested from the artist both in marble and in bronze and in reduced dimensions.
The first version is kept in the Museo e Real Bosco di Capodimonte.
The Carrara marble sculpture depicts a young enslaved woman who is trying to free herself from the chains that tighten her wrists.
The effort she makes during this action is perceived through the pose of the girl and the concentrated expression of her face.
The second half of the 19th century was marked by a taste for the Orient and for works that had something exotic in them, just as happens with Ginotti’s masterpiece.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.
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Grazie per la pubblicazione del Dizionario degli scultori dell’Ottocento di Alfonso Panzetta! Gianna Marini, AdArte, info@adartepublishing.com
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di una bellezza a dir poco sbalorditiva, niente di più bello!!!! 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏 Sembra davvero viva questa scultura, solo dalle immagini sembra di sentirne il profumo della pelle, davvero incredibile!!!👍👍👍👍👍👍👍👍👍👍
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