Dai Medici ai Rothschild: la recensione della mostra alle Gallerie d’Italia di Milano
Ieri finalmente sono riuscito ad andare a Milano. In questo momento la città è splendida e ci sono un sacco di mostre interessanti da vedere.
Mentre a Piazza della Scala c’era una fila enorme per entrare a Palazzo Marino per ammirare la mostra “La Carità e la Bellezza” con i capolavori del Trecento e Quattrocento di Beato Angelico, Sandro Botticelli, Filippo Lippi, Tino Di Camaino provenienti dai musei fiorentini, ho scelto di visitare l’altra esposizione proposta da Gallerie d’Italia che si affaccia sulla medesima piazza: “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi”.
Un viaggio ideale fra i capolavori collezionati dai più grandi mecenati di tutti i tempi, spesso banchieri che per confermare la loro ascesa vollero primeggiare e gareggiare assieme ai sovrani e ai papi nel finanziare la realizzazione di grandi opere, incoraggiando grandi artisti con lauti finanziamenti e commissioni prestigiose.
Il mecenatismo artistico era parte della loro oculata strategia per mostrare a tutti il proprio potere sociale, trasformando di fatto il capitale economico in potenza culturale simbolica.
Appena si entra nella mostra ci si trova faccia a faccia con il grande dipinto a olio su tela di Amos Cassioli che rappresenta Lorenzo de’ Medici abbigliato con una veste rossa mentre propone a Galeazzo Sforza le suppellettili artistiche che ha raccolto e collezionato nel corso degli anni. Il dipinto realizzato nel 1868 appartiene alla Collezione Chigi della Banca Monte dei Paschi di Siena.
Entrando in quello che un po’ è il cuore pulsante dell’esposizione, posizionato non a caso all’interno di una sorta di caveau di preziosità, ci si ritrova direttamente all’interno della corte del Magnifico con opere da lui probabilmente commissionate.
in questo spazio brillano gli occhi nel guardare il meraviglioso Putto con delfino del Verrocchio, arrivato per l’occasione da Firenze che, come scrisse il Vasari nelle Vite, Lorenzo de’ Medici commissionò all’artista per la sua villa di Careggi
Mentre il severo busto in terracotta policroma del Magnifico, attribuito Pietro Torrigiani appartenente alla Collezione fiorentina di Liana Salvadori e Carlo Carnevali mi osserva, poco distante mi soffermo a guardare il tanto celebre quanto piccolo ritratto del medesimo mecenate.
Dipinto da Agnolo di Cosimo, meglio noto come il Bronzino fu realizzato fra il 1552 e il 1553 circa, quando il Magnifico già era morto e stecchito da lungi. Un’opera arrivata a Milano direttamente dagli Uffizi.
Piacevolmente sorpreso sono rimasto non tanto dalla collocazione temporanea della Madonna della Scala che ben conosco visto che è opera mia, ma dalla sua illuminazione attentamente studiata che consente di godere appieno di questo lavoro giovanile che probabilmente scolpii per il Magnifico.
Quella luce consente di apprezzare al meglio ogni millimetro quadro dei rilievi e finanche dei sottosquadri.
Insomma, in questa mostra si ha l’occasione di vedere l’evoluzione del collezionismo dei più grandi mecenati di tutti i tempi a partire da Cosimo e Lorenzo de’ Medici per proseguire poi con le famiglie Giustiniani e Torlonia, Enrico Mylius, Moritz von Fries, Johann Heinrich Wilhelm Wagener, Nathaniel Mayer Rothschild, e John Pierpont Morgan.
Impossibile non soffermarsi a guardare il gruppo scultoreo in bronzo del Pollaiolo che raffigura Ercole e Anteo nella stenuante lotta, realizzato dall’artista nel 1475 e arrivato a Milano dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze.
Nell’ambiente dedicato alle vicende collezionistiche di Vincenzo Giustiniani del quale vi ho parlato in diversi post per via dell’acquisto che fece del mio Cristo Portacroce col volto venato, si ritrovano preziosissime opere come il San Girolamo Penitente del Caravaggio dipinto dall’artista a olio su tela nel 1605 e oggi appartenente al Museu de Montserat.
Sulla parete adiacente invece si può ammirare la preziosa tela di Gerrit van Honthorst, italianizzato in Gherardo delle Notti, che raffigura Cristo davanti a Caifa dipinto a olio nel 1617 e appartenente alla National Gallery di Londra.
Insomma, una mostra che a mio avviso val bene la pena di andare a visitare. Le opere in esposizione sono più di 120 e sono giunte alle Gallerie d’Italia di Milano da prestigiosi musei e istituzioni sia nazionali che internazionali come Casa Buonarroti, la National Gallery di Londra, il Musée du Louvre di Parigi, la Albertina di Vienna e The Morgan Library & Museum di New York.
Sapete quanto ami la scultura e all’interno della mostra “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi” ce ne sono mirabili esempi, sia antichi che più moderni.
Bellissima l’opera di Fraccaroli che mostra Eva prima del Peccato. Dovete sapere che questa scultura fu realizzata dall’artista nel 1840 ed esposta a Milano per la prima volta nello stesso anno riscuotendo un enorme successo. L’opera fu replicata in quattro esemplari per soddisfare le richieste del mercato di allora: quella presente in questa mostra fu scolpita per il banchiere collezionista Ambrogio Uboldo, una copia si trova ai Musei Civici di Verona, una all’Ermitage di San Pietroburgo e infine l’ultima apparteneva alla vedova di Fraccaroli.
Per visitare la mostra avete tempo fino al 26 marzo 2023.
Il libro
Pubblicato da Skira a corredo dell’esposizione milanese, il libro Dai Medici ai Rothschild è incentrato sullagloriosa dinastia dei Medici nella Firenze rinascimentale, sulla figura di Vincenzo Giustianiani nella Roma del Seicento, su Ambrogio Uboldo ed Enrico Mylius nella Milano dell’Ottocento, sulla famiglia Torlonia a Roma tra Sette e Ottocento e, infine, sull’esempio di Raffaele Mattioli nel Novecento.
Lavori eccelsi di maestri quali io, Caravaggio, Veronese, Bronzino, Verrocchio, Anton van Dyck, Bertel Thorvaldsen, Francesco Hayez, concesse in prestito da prestigiose istituzioni museali, poiché nel tempo gran parte delle opere raccolte dai banchieri è confluita, attraverso diversi percorsi, in musei e collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi
DOVE
Gallerie d’Italia – Milano
QUANDO
Dal 18 novembre 2022 al 26 marzo 2023
Da martedi a domenica dalle 9.30 alle 19.30, il giovedì fino alle 22:30
Lunedì chiuso
Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI
Intero 10 €, ridotto 8 € per over 65, under 26; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
From the Medici to the Rothschilds: the review of the exhibition at the Gallerie d’Italia in Milan
Yesterday I finally managed to go to Milan. Right now the city is beautiful and there are a lot of interesting exhibits to see.
While in Piazza della Scala there was a huge queue to enter Palazzo Marino to admire the exhibition “Charity and Beauty” with the masterpieces of the fourteenth and fifteenth centuries by Beato Angelico, Sandro Botticelli, Filippo Lippi, Tino Di Camaino from the museums Florentines, I chose to visit the other exhibition proposed by the Gallerie d’Italia which overlooks the same square: “From the Medici to the Rothschilds. Patrons, collectors, philanthropists”.
An ideal journey among the masterpieces collected by the greatest patrons of all time, often bankers who, to confirm their ascent, wanted to excel and compete together with the sovereigns and popes in financing the creation of great works, encouraging great artists with lavish funding and commissions prestigious.
Artistic patronage was part of their shrewd strategy to show everyone their social power, effectively transforming economic capital into symbolic cultural power.
As soon as you enter the exhibition, you find yourself face to face with the large oil painting on canvas by Amos Cassioli which represents Lorenzo de’ Medici dressed in a red robe while proposing to Galeazzo Sforza the artistic furnishings he has collected and collected over the years . The painting created in 1868 belongs to the Chigi Collection of the Banca Monte dei Paschi di Siena.
Entering what is to some extent the beating heart of the exhibition, positioned not by chance inside a sort of vault of preciousness, you find yourself directly inside the court of the Magnificent with works probably commissioned by him.
in this space the eyes shine when they look at the wonderful Putto with dolphin by Verrocchio, who arrived for the occasion from Florence which, as Vasari wrote in his Lives, Lorenzo de’ Medici commissioned from the artist for his villa in Careggi
While the severe polychrome terracotta bust of the Magnificent, attributed to Pietro Torrigiani belonging to the Florentine collection of Liana Salvadori and Carlo Carnevali observes me, not far away I pause to look at the equally famous and small portrait of the same patron.
Painted by Agnolo di Cosimo, better known as Bronzino, it was created between about 1552 and 1553, when the Magnificent was already dead and dead from afar. A work that arrived in Milan directly from the Uffizi.
I was pleasantly surprised not so much by the temporary location of the Madonna della Scala which I know well since it is my work, but by its carefully studied lighting which allows you to fully enjoy this early work which I probably sculpted for the Magnificent.
That light allows you to better appreciate every square millimeter of the reliefs and even the undercuts.
In short, in this exhibition we have the opportunity to see the evolution of the collecting of the greatest patrons of all time starting with Cosimo and Lorenzo de’ Medici and then continuing with the Giustiniani and Torlonia families, Enrico Mylius, Moritz von Fries , Johann Heinrich Wilhelm Wagener, Nathaniel Mayer Rothschild, and John Pierpont Morgan.
Impossible not to stop and look at the bronze sculptural group by Pollaiolo depicting Hercules and Antaeus in the grueling struggle, created by the artist in 1475 and brought to Milan from the Bargello National Museum in Florence.
In the area dedicated to the collecting events of Vincenzo Giustiniani of which I have spoken to you in several posts due to the purchase he made of my Christ Carrying the Cross with the veined face, one can find very precious works such as the San Girolamo Penitente by Caravaggio painted by the artist in oil on canvas in 1605 and now belonging to the Museu de Montserat.
On the adjacent wall instead you can admire the precious canvas by Gerrit van Honthorst, Italianized in Gherardo delle Notti, which depicts Christ before Caiaphas painted in oil in 1617 and belonging to the National Gallery in London.
In short, an exhibition that in my opinion is well worth a visit. The works on display are more than 120 and have come to the Gallerie d’Italia in Milan from prestigious national and international museums and institutions such as Casa Buonarroti, the National Gallery in London, the Musée du Louvre in Paris, the Albertina in Vienna and The Morgan Library & Museum in New York.
Do you know how much I love sculpture and within the exhibition “From the Medici to the Rothschilds. Patrons, collectors, philanthropists” there are admirable examples, both ancient and more modern.
The work by Fraccaroli showing Eve before the Sin is beautiful. You should know that this sculpture was created by the artist in 1840 and exhibited in Milan for the first time in the same year, enjoying enormous success. The work was replicated in four specimens to meet the market demands of the time: the one in this exhibition was sculpted for the banker-collector Ambrogio Uboldo, a copy is in the Civic Museums of Verona, one in the Hermitage in St. the last one belonged to Fraccaroli’s widow.
You have until 26 March 2023 to visit the exhibition.
From the Medici to the Rothschilds. Patrons, collectors, philanthropists
WHERE IS IT
Galleries of Italy – Milan
WHEN
From 18 November 2022 to 26 March 2023
From Tuesday to Sunday from 9.30 to 19.30, Thursday until 22.30
Monday closed
Last admission: one hour before closing
TICKETS
Full €10, reduced €8 for over 65s, under 26s; free for affiliates, schools, children under 18, employees of the Intesa Sanpaolo Group
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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