Canova e gli inglesi: la recensione del libro
Quest’anno si celebrano con tutti gli onori del caso i duecento anni dalla morte del grande scultore Antonio Canova, passato a miglior vita in quel di Venezia 13 ottobre del 1822. Per l’occasione sono state allestite mostre, organizzati convegni e sono stati dati alle stampe diversi libri assai interessanti.
Fra questi libri ce n’è uno in particolare del quale voglio parlarvi oggi: Canova e gli inglesi è il libro curato da Alessio Costarelli edito da Silvana Editoriale
Gli inglesi, appassionati di ritrattistica pittorica e scultorea, non si invaghirono mai di nessun artista quanto Canova sebbene lui, un po’ come me, non amasse affatto realizzare ritratti.
A partire dal Cinquecento, gli artisti più ricercati dai britannici erano quelli abili nell’immortalare illustri personaggi nei propri lavori.
Canova ai busti preferiva di gran lungo le teste ideali che in Inghilterra furono ricercatissime. Il legame profondo dell’artista con gli inglesi viene dipanato in questo volume grazie alla ricerca meticolosa di Alessio Costarelli.
Fra le pagine si ritrovano le importanti committenze, vengono ricostruiti i rapporti dello scultore con i collezionisti, con gli artisti a lui contemporanei e vengono messi a fuoco i legami con gli intellettuali dell’epoca così come viene raccontata la fitta rete di amicizie.
Il libro Canova e gli inglesi propone anche un catalogo con la descrizione delle opere compiute e di quelle che mai videro la luce e rimasero ei desideri del committente e nei pensieri dell’artista. Troverete dunque un totale di 64 schede dettagliate e oltre 200 descrizioni di altrettanti personaggi fra politici, aristocratici, artisti e intellettuali rigorosamente britannici che ebbero rapporti con Antonio Canova.
Nel volume sono presenti anche anche quei documenti e quelle lettere che citano persone delle quali ancora non si è scoperta con certezza l’identità.
Il libro Canova e gli Inglesi è costato tre anni di intenso lavoro e ricerca all’autore Costarelli che ha vagliato giorno dopo giorno un numero incredibile di documenti conservati in archivi pubblici e privati, alcuni dei quali totalmente inediti.
Quello di Canova con i britannici non è sempre stato però un rapporto felice. Come un fulmine a ciel sereno arrivò il momento della sfortuna critica con Ruskin che prese di mira le sue qualità più grandi: la morbidezza e la grazia.
Gli echi di quella feroce stroncatura non tardarono ad arrivare in Italia.
Fu Longhi che in patria lo criticò definendolo scultore nato morto. Lo percepiva e lo raccontava come freddo, in netto contrasto con la pittura Settecentesca che tanto amava.
Canova e gli Inglesi si aggiunge alla illimitata bibliografia dell’artista, apportando un tassello fondamentale per approfondire e comprendere il complesso rapporto che il grande scultore ebbe con le committenze britanniche ma anche con gli intellettuali della sua epoca.
Canova e gli inglesi
- Introduzione
- Canova e la Gran Bretagna: estetica, stile e committenza
- Canova e gli inglesi tra arte e politica
- Canova, la critica e il sentimento nazionale
- Canova e le arti in Gran Bretagna
- A Canova Library, o della poesia inglese per Canova
- Catalogo generale delle opere inglesi di Antonio Canova
- Tavole
- Regesto bio-bibliografico delle personalità inglesi in rapporto con Canova
Se come me amate Canova e volete conoscerlo più a fondo, questo volume diventa indispensabile. Il libro Canova e gli inglesi a cura di Alessio Costarelli, edito da Silvana Editrice, lo trovate QUA.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social

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