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25 luglio 1929: il regio decreto che istituzionalizzò il Giglio Fiorentino

Il 25 luglio del 1929 il Giglio Fiorentino fu istituzionalizzato con un regio decreto. In realtà era da lungi che Firenze adoperava come vessillo cittadino questo fiore che, a dirla tutta, non è un giglio ma un iris.

I Guelfi già nel 1251, per differenziarsi senza equivoci dai Ghibellini, scelsero un giglio rosso su campo bianco mentre i Ghibellini ne avevano uno bianco su sfondo rosso. Quello scambio di colori fra i due simboli voleva significare proprio le due fazioni opposte.

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Anche Donatello, quando la Repubblica Fiorentina gli commissionò la realizzazione del Marzocco in occasione della visita a Firenze di papa Martino V, volle mettergli sotto la zampa destra lo scudo gigliato.

«Vid’io Fiorenza in sì fatto riposo,

che non avea cagione onde piangesse;

con queste genti vid’io glorioso

e giusto il popol suo tanto, che il giglio

non era ad asta mai posto a ritroso

né per division fatto vermiglio»

Dal Canto XVI del Paradiso della Divina Commedia di Dante
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Nonostante la sua lunga storia e Napoleone che nel 1809 provò senza alcun risultato a sostituire il Giglio Fiorentino con un altro simbolo da lui preferito, il Governo Italiano istituzionalizzò il Giglio già sbocciato solo il 25 luglio del 1929.

Una manciata di anni dopo, il 24 ottobre del 1933, un Regio Decreto obbligò ad aggiungere il capo del Littorio che fu poi tolto appena possibile, nel 1944.

Il bozzetto originale proposto nella deliberazione del podestà per il riconoscimento dello stemma e del gonfalone al governo, oggi è conservato presso la Biblioteca delle Oblate a Firenze.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

July 25, 1929: the royal decree that institutionalized the Florentine Giglio

On 25 July 1929 the Florentine Lily was institutionalized with a royal decree. In reality it was a long time ago that Florence used this flower as a city banner which, to be honest, is not a lily but an iris.

The Guelphs as early as 1251, to differentiate themselves unequivocally from the Ghibellines, chose a red lily on a white background while the Ghibellines had a white one on a red background. That exchange of colors between the two symbols meant precisely the two opposing factions.

Even Donatello, when the Florentine Republic commissioned him to build the Marzocco on the occasion of Pope Martin V’s visit to Florence, wanted to place the lily shield under his right paw.

Despite its long history and Napoleon who in 1809 tried to replace the Florentine lily with another favorite symbol of his own, the Italian government institutionalized the lily that had already blossomed only on 25 July 1929.

A handful of years later, on 24 October 1933, a Royal Decree forced the addition of the head of the Littorio which was then removed as soon as possible, in 1944.

The original sketch proposed in the decision of the podestà for the recognition of the coat of arms and the banner to the government, is now kept at the Oblate Library in Florence.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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