Vino per pulire la volta della Sistina
La volta della Cappella Sistina è stata sottoposta a diversi interventi di restauro nel corso dei secoli, alcuni ben documentati altri molto meno. Vi sareste mai immaginati che agli inizi del Settecento fosse stata pulita con il vino? Proprio così, sedetevi comodi che vi racconto questa storia dall’inizio.
Fra il 1710 e il 1712 il pittore Annibale Mazzuoli, con l’aiuto del su figliolo e di un garzone di bottega, si fece carico di restaurare la volta. Mentre precedentemente il Carnevali dovette effettuare la ridipintura di alcune porzioni di affresco che si erano distaccate, il Mazzuoli si limitò a rinforzare alcune ombreggiature che con il passare dei decenni si erano poco a poco affievolite.
Con gli accumuli di pulviscolo e i depositi lasciati dai fumi delle candele, i contrasti fra le zone in luce e quelle in ombra che avevo affrescato erano molto meno definiti e meno percettibili dal basso. In alcune zone, quali la gamba sinistra di Ezechiele e la gamba destra della Sibilla Eritrea, ricostruì pennellata dopo pennellata il tessuto pittorico mio che si era degradato.
Ecco, nell’ultimo restauro condotto da Colalucci e la sua equipe, questi due ritocchi sono stati conservati perché comunque sotto l’originale era assai compromesso mentre tutti gli altri interventi da lui eseguiti per apportare a suo avviso migliorie, sono stati rimossi accuratamente.
Il Mazzuoli eseguì anche una pulitura con spugne imbevute nel vino greco, un vino probabilmente bianco venduto a basso costo che proveniva dalla Calabria prima di effettuare una stesura di colla animale diluita per ravvivare i colori.
Infine provvide a fissare le zone degli intonaci meno stabili con grappe a forma di T fuse in bronzo. Alcune le lasciò a vista mentre altre riuscì a inserirle nella muratura e le stuccò per renderle impercettibili.
Sapete, il sistema delle grappe era stato creato da Gian Francesco Rossi, noto come il Vecchietta alla fine del Seicento e permise di salvare quelle porzioni di intonaco, non solo nella Sistina, non più aderenti alla parete di supporto a causa di vari fattori.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Wine to clean the vault of the Sistine Chapel
The vault of the Sistine Chapel has undergone several restorations over the centuries, some well documented, others much less. Would you have ever imagined that at the beginning of the eighteenth century it had been cleaned with wine? That’s right, sit back and I’ll tell you this story from the beginning.
Between 1710 and 1712 the painter Annibale Mazzuoli, with the help of his son and a shop boy, took charge of restoring the vault. While previously the Carnevali had to repaint some portions of the fresco that had detached, Mazzuoli limited himself to reinforcing some shades that had gradually faded over the decades.
With the accumulations of dust and the deposits left by the smoke of the candles, the contrasts between the areas in light and those in the shade that I had painted were much less defined and less perceptible from below.
In some areas, such as the left leg of Ezekiel and the right leg of the Eritrean Sibyl, he reconstructed, brushstroke after brushstroke, my pictorial fabric that had deteriorated. Here, in the last restoration these two retouches have been preserved because in any case under the original it was very compromised while all the other interventions he carried out to make improvements, in his opinion, have been carefully removed.
Mazzuoli also carried out a cleaning with sponges soaked in Greek wine, a probably low-cost white wine that came from Calabria before applying diluted animal glue to revive the colors.
Finally he fixed the less stable areas of the plaster with T-shaped grappas cast in bronze. Some he left exposed while others managed to insert them into the masonry and plastered them to make them imperceptible. You know, the grappa system was created by Gian Francesco Rossi, known as the Vecchietta at the end of the seventeenth century and allowed to save those portions of plaster, not only in the Sistine, no longer adhering to the supporting wall due to various factors.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by giving you an appointment at the next posts and on social networks.

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