Io: il nuovo Apollo e il nuovo Apelle secondo il poeta Benni
Ho visto qualche sua composizione: son ignorante, e pur direi d’avéllelette tutte nel mezzo di Platone; sì ch’egli è nuovo Apollo e nuovo Apelle: tacete unquanco, pallide viole e liquidi cristalli e fiere snelle: e’ dice cose e voi dite parole.
A dedicarmi questi versi fu il poeta Francesco Benni che, come avete appena letto, mi definì il nuovo Apollo e il nuovo Apelle perché “Lui dice cose mentre voi dite solo parole“. Questi versi li trovate nelle sue Rime, nel Capitolo a fra Bastian dal Piombo.
“…poi voi sapete quanto egli è da bene, com’ha giudicio, ingegno e discrezione, come conosce il vero, il bello e ‘l bene”… non si può certo dire che il Benni avesse una scarsa considerazione dell’arte mia e della mia persona, no?
E ancora scrive in questo dialogo poetico con Sebastiano del Piombo: “Così, moderni voi scarpellatori ed anche antichi, andate tutti al sole; e da voi, padre reverendo, in fuori chiunque vòle il mestier vostro fare, venda più presto alle donne e colori. Voi solo appresso a lui potete stare, e non senza ragion, sì ben v’appaia amicizia individua e singulare.”
Voi solo appresso a lui potete stare: così mise nero su bianco il pensier suo sull’arte mia e guardando certe opere chi oserebbe dire il contrario? Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi racconti che vi lascia in compagnia del suo David.


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