La Fontana delle Tartarughe fu progettata dopo il restauro dell’acquedotto dell’Acqua Virgo che si concluse nel 1570. Viene alimentata dalla ramificazione sotterranea che arriva fino a Campo Marzio. In realtà questa fontana avrebbe dovuto essere posizionata in Piazza Giudia, oggi scomparsa, un tempo sede del mercato.
Il ricco Muzio Mattei volle che quella fontana invece fosse sistemata proprio davanti al suo palazzo signorile. In cambio avrebbe pagato l’intera pavimentazione della piazza impegnandosi anche a tenere costantemente pulita la nuova fontana.
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La Fontana delle Tartarughe fu realizzata su progetto di Giacomo della Porta fra il 1581 e il 1588. E’ formata da una casca quadrata con spigoli arrotondati con al centro quattro grandi conchiglie in marmo che sostengono un’anfora che a sua volte regge un bacino di marmo africano bigio.
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La cosa curiosa è che la fontana prende il nome dalle tartarughe che gli efebi sembra sorreggano nella loro lenta corsa verso il bordo della vasca superiore ma queste tartarughe furono una successiva aggiunta.
Le tartarughe vennero pensate e posizionate lì in un restauro del 1658 voluto da papa Alessandro VII. Il restauro infatti aveva di fatto allontanarono gli efebi dalle vasche che non riuscivano più a toccare con le dita il bordo superiore. Così sembra che il Bernini o Andrea Sacchi, risolsero il problema aggiungendo le graziose testuggini.
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Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti.
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molto interessante, gli efebi mi sembrano anche traslucidi, quindi un lavoro virtuoso
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