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Caro m’è sol, perc’anzi morte imparo

Mentre m’attrista e duol, parte m’è caro
ciascun pensier c’a memoria mi riede
il tempo andato, e che ragion mi chiede
de’ giorni persi, onde non è riparo.
    Caro m’è sol, perc’anzi morte imparo
quant’ogni uman diletto ha corta fede;
tristo m’è, c’a trovar grazi’ e mercede
negli ultim’anni a molte colpe è raro.
    Ché ben c’alle promesse tua s’attenda,
sperar forse, Signore, è troppo ardire
c’ogni superchio indugio amor perdoni.
    Ma pur par nel tuo sangue si comprenda,
se per noi par non ebbe il tuo martire,
senza misura sien tuo cari doni.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti

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