In cerca di servitori
Era il novembre del 1513. Mi trovavo a Roma, già da un po’ faceva freschetto e avevo bisogno di far continue commissioni fuori di casa. C’avevo da far la spesa per mangiare, portar lettere a quello e a quell’altro, cercare di tener pulita un po’ la casa e sbrigare altre piccole faccende. Le ore del giorno però erano solo ventiquattro anche per me e avevo bisogno di trovare qualche affidabile servitore che m’aiutasse.
Nulla da fare. CErcai in lungo e in largo ma non trovai nessuno d’affidabile che sul serio m’aiutasse. Presi carta e penna e mi misi a scrivere al mi babbo ch’era a Firenze. Gli chiesi di guardarsi attorno per vedere se c’era qualche figliolo di buone persone che vivesse in miseria. Lo avrei pagato bene togliendolo dall’indigenza e avrei avuto sicuramente una persona affidabile al mo fianco ad aiutarmi.
Vi riporto la lettera originale datata 5 novembre 1513.
Karissimo padre, intendo per l’ultima vostra chome avete dato alla madre e alla moglie di Michele sei staia di grano a venti cinque soldi lo staio, e chome siate per dargli loro, mentre aran bisognio, quello che potrete.
E io vi dicho che voi non diate loro altro; e quando domandasino altro, rispondete che non avete dipoi altro aviso da me. De’ panni mia intendo chome me gli manderete presto; io ve ne prego, e schrivetemi la spesa che avete facta, e io subito vi manderò e’ danari del grano e questi insieme.
La minuta fatela achonciare secondo la choscientia vostra, e io subito vi manderò la prochura e fareno quello che è scricto altre volte. Anchora arei charo che voi intendessi se chostà fussi qualche fanciullo, figliolo di buone persone e povero, che fussi uso agli stenti, che fussi per venire a star qua mecho per fare tucte le cose di casa, cioè comperare e andare actorno dove bisognia; el tempo gli avanzasi, potrebbe imparare. Quando trovassi, avisatemi, perché qua non si trova se non tristi, e ònne gran bisognio. Non altro. Io sto bene, gratia di Dio, e llavoro.
A dì cinque di novembre.Vostro Michelagniolo scultore in Roma.A Lodovicho di Lionardo di Buonarrota Simoni in Firenze.
il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti

Photo credit scattimiei_gela







