Konchalovsky inizia col piede sbagliato
Fra pochi giorni, il 28 agosto, Konchalovsky inizierà a girare il nuovo film sulla mia vita ma già fanno discutere alcune sue scelte poco attinenti alla realtà storica. Il suo lavoro “Il peccato. Una visione” è una coproduzione con la Russia che si farà carico di sostenere l’80% dei costi e il restante verrà pagato dalla Jean Vigo.
Almeno metà del cast è stato scelto a Carrara fra cavatori e gente comune: una scelta che personalmente trovo azzeccata. C’è però una nota stonata soprattutto per la spiegazione che ha dato in merito il regista dimostrando di conoscere non così bene la mia storia. In fondo se vuol parlare di me e dei miei lavori sarebbe necessario approfondisse un po’ di più la materia, no?
Ebbene, a Carrara verrà girata una sola scena di tutto il lungometraggio giacché tutte le riprese in cava verranno effettuate sul Monte Altissimo, nel versante versiliese con vista mare. Secondo un’intervista rilasciata a Repubblica e trascritta dalla Finos «Il regista russo fa base tra le cave del Monte Altissimo per le riprese di Il peccato. Una visione, film dedicato a Michelangelo che 500 anni fa, a Seravezza, trovò la materia prima ideale per le sue opere d’arte».
Ecco fatto, un bell’errore storico prima ancora di iniziare a girare. Porcaccia miseria, eppure non si vuole intendere. Non è mica sotto segreto di stato il mio periodo passato coercitivamente fra quelle montagne. Non c’è peggior sordo di chi non vuole intendere.
Meno male che c’è Massari, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che rimette un po’ le cose al posto suo. “Errore storico madornale” ha detto…e meno male che non son qui da solo a sgolarmi. Non c’è nulla da fare: tutte le volte qui casca l’asino e si fa pure male.
«Gli atti notarli, i disegni e le lettere indirizzate al papa -ha ricordato Masssari- dimostrano senza alcun dubbio che tutti i capolavori di Michelangelo, eccetto il David, sono stati scolpiti in marmo statuario Polvaccio, proveniente dall’omonima cava carrarese, situata nel bacino di Ravaccione». Ora signor direttore non è nemmeno proprio così: ad esempio come fa a stabilire da dove venisse il blocco per il Bacco che comperai a Roma o da dove venisse quell’antico rocchio di colonna che usai per scolpire la Pietà Rondanini? Ma son sicuro la sua sia stata una svista senza malizia alcuna, ci mancherebbe altro.
Il direttore dell’Accademia rigira poi il coltello nella piaga sostenendo quello che penso anch’io in merito a questo errore così ricorrente molto forzato «Probabilmente all’origine c’è il tentativo di far propria una nostra tradizione da parte della Versilia. E’ triste dover sempre constatare che la nostra città non è in grado di mantenere e valorizzare come meriterebbe la sua grande memoria storica ed artistica».
Se il regista avesse detto di aver scelto come set l’Altissimo perché lo preferiva dal punto di vista estetico avrei potuto essere d’accordo con lui: l’ambiente è molto suggestivo, particolare e nelle giornate soleggiate è uno spettacolo imperdibile. Però se mi viene a raccontare che ha scelto quel luogo perché è lì che cavavo i marmi per le mie opere mi girano i corbelli. Vi ho raccontato un sacco di volte e con dovizia di dettagli come andò quella faccenda lì, chi fu a mandarmici, cosa ne ricavai e che razza di problemi mi avesse causato poi quella scelta obbligata e non certo desiderata.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti, un po’ deluso.
Lizza sul Monte Altissimo, anno 1908 circa
spero che non bissino la delusione di Michelangelo Amore e morte, da cui mi attendevo miglior contenuto.Ma forse le produzioni probabilmente badano solo al tornaconto monetario e non a quello culturale, sfruttando il tuo Buon Nome che richiama una moltitudine di tuoi ammiratori.
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Anch’io mi auguro sia un capolavoro anche se l’inizio pare sia zoppicante. Amore e Morte purtroppo faceva acqua da tutte le parti 😉
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ed è un vero peccato, poichè abbiamo già troppo poche menti fertili capaci anche solo di pensare a creare un film su un personaggio storico-artistico che contrasti con la insignificante pochezza del resto: sprecare queste occasioni è come tagliarsi gli attributi, se mi consenti il paragone 🙂
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Il paragone è azzeccato. Condivido pienamente ciò che ha scritto
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buonasera .. e scusate il ritardo…….penso solo che sia un problema logistico……le cave dell altissimo si prestano di piu in quando non lavorative…….e comunque penso che nel film il riferimento sia a carrara e al polvaccio ……………. una buonaserata…..io c ero!!!!!!!!!!!!!!
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Beh, è il regista che in un’intervista ha specificato di aver scelto quella cava perché io ero molto legato a quel luogo e che da lì ho fatto estrarre i marmi per le mie opere. Avesse detto che l’ha fatto per una questione di scenografia naturale avrei potuto essere d’accordo con lui. Aspetto di vedere il risultato finale sperando (e credendo) abbia fatto un ottimo lavoro.
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