La mia artrite pare la scoperta del secolo, pare
Nel corso di questi ultimi ci sono stati scienziati che si sono arrovellati il cervello per comprendere quali malattie avessi avuto in vita. A parte il fatto che mi pare che sia meglio rivolgere conoscenze e finanze per scoprire cose più utili alla società, ma dico io, davvero interessa sapere se fossi ammalato di gotta, artrite o di altra roba?
Bah, mi pareva d’avere lasciato ai posteri abbastanza materiale da guardare e studiare. Perché si accaniscono col mio stato di salute? Che avessi i calcoli era un dato di fatto. Ai miei tempi si chiamavano pietra o renella e era un affare serio. Quelli si che non mi davano tregua. Quei dolori lancinanti, il desiderio di orinare e l’impossibilità di farlo, le notti passate a dolermi resero l’ultima parte della mia vita più complicata di quello che sarebbe stata se non avessi avuto i calcoli.
Ora come gl’è venuto in mente a qualcuno che avesi la gotta? Di carne non ne mangiavo quasi mai perché dopo aver squartato tutti quei corpi per studiarne a fondo le anatomie, la ciccia mi faceva impressione anche a vederla da lontano. Possibile che possa venire la gotta a chi mangia zuppe di verdure brodose, qualche tozzo di pane, qualche frutto, uova e formaggi in modeste quantità? Non sono un dottore, quello lo riconosco, ma mi sa che con quello che mangiavo la gotta non mi sarebbe potuta venire.
Va be, si vede che ogni tanto qualche scienziato passa il tempo a tentare di scoprire cose nuove del passato. A che pro non lo so.
Fatto sta che pochi giorni fa pare che un gruppo di studiosi hanno pubblicato su una rivista scientifica autorevole, ovvero il Journal of the Royal Socety of Medicine, un articolo nel quale sostengono che io avessi l’artrite.
La causa dell’insorgenza di questa patologia sarebbe stata la mia dedizione totale al lavoro di scultore. L’utilizzo prolungato di martello e scalpello mi avrebbero procurato una seria degenerazioni delle cartilagini comparsa attorno al sessantesimo anno d’età. Tuttavia il mio accanimento con questi strumenti fino praticamente alla mia dipartita dal mondo terreno, mi avrebbe permesso di mantenere un eccellente utilizzo di entrambe le mani.
Gli studi sono stati effettuati sulle mani mie riprese da ritratti.
“La diagnosi di osteoartrite degenerativa offre una spiegazione plausibile della perdita di destrezza in età avanzata da parte di Michelangelo. D’altra parte il nostro studio sottolinea il trionfo di Michelangelo su tale patologia che avrebbe potuto generare infermità delle sue mani mediante un’incessante attività lavorativa perdurata fino ai suoi ultimi giorni. Infatti, il lavoro continuo ed intenso hanno contribuito a mantenere in Michelangelo l’uso delle mani il più a lungo possibile.”
Questo è parte di quello che hanno scritto gli studiosi. Il prossimo 27 di Febbraio a Firenze verranno illustrati al pubblico questi studi nel dettaglio. Oh, mi garberebbe essere presente ma me non m’invitano mica.
–Perdita di destrezza in età avanzata– dicono anche…ma vi pare? La prossima volta che la dipingano loro la Cappella Paolina!
Avrò anche avuto l’artrite, non lo so. Le mani certo che non erano tanto dritte e fatte bene arrivato alla veneranda età di 89 anni. Per quei tempi ero molto vecchio considerando che la vita media aveva una breve durata se paragonata a quella di adesso nei paesi cosiddetti sviluppati. Non ho nulla da ridire su questo studio, mi fa solo un po’ impressione in fatto che ci sia chi perde tempo a sapere quale patologie avessi. Non basta ciò che vi ho lasciato? Che differenza fa il fatto che abbia o non abbia avuto l’artrite?
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti che anche con l’artrite ha dato del filo da torcere a tutti gli artisti passati, presenti e futuri che hanno provato a eguagliarlo.
hai perfettamente ragione Maestro,e a che pro vien da chiedersi…Ma la risposta nasce spontanea,ormai tutto fa notizia anche la stoltezza,e semmai si dovrebbe parlare di Te in altri termini,con ben altre curiosità,riguardanti le tue opere immense.Ma l’artrite interessa anche a chi è indifferente all’arte e al genio….
ossequi 🙂
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