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La scultura del giorno: il Noli me Tangere di Antonio Raggi

La scultura del giorno di cui voglio parlarvi oggi nel dettaglio è il gruppo del Noli me Tangere, scolpito da Antonio Raggi per la chiesa dei Santi Domenico e Sisto a Roma.

L’opera si trova nella Cappella Alaleona progettata da Gian Lorenzo Bernini e raffigura Cristo stante che intima a Maria Maddalena di non toccarlo dopo averlo riconosciuto in un momento successivo alla Resurrezione.

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Il gruppo scultoreo con le due figure fu ideato dal Bernini ma poi eseguito dal promettente allievo Raggi, tra il 1649 e il 1652 circa.

Dovete sapere che Antonio Raggi fu uno dei più importanti scultori del Seicento e spesso lavorò al fianco del Bernini. Raggi era nato a Vico Morcote nel Cantonn Ticino nel 1624 e arrivò a Roma undici anni dopo.

In quel frangente già aveva seguito un primo apprendistato presso Alessandro Algardi. Raggi riuscì a entrare nelle grazie del Bernini a partire dal 1647 e collaborò con lui fino al 1670, quando scolpì l’Angelo con la Colonna per Ponte Sant’Angelo.

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La scultura del Noli me Tangere

Raggi scolpì Cristo avvolto in un ampio mantello e appoggiato a una vanga, mentre respinge delicatamente Maria Maddalena, inginocchiata di fronte a lui. Come tradizione vuole, la Maddalena ha i capelli sciolti.

All’epoca dell’artista ma anche nel secolo precedente, era concesso avere alle giovani vergini o alle prostitute. Le donne sposate dovevano portare i capelli raccolti e avevano il permesso di scioglierli solo in privato.

Davanti alla Maddalena si nota la presenza del vaso con i profumi: altro suo simbolo iconografico.

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La singolare commissione della Cappella Alaleona

Si narra che la cappella che custodisce il Noli me Tangere di Antonio Raggi venne commissionata da suor Maria Eleonora Alaleona come atto di penitenza per espiare la colpa di una sua parente suora di cui non è giunto fino ai vostri giorni il nome.

Sembra che avesse voluto introdurre in convento un amante facendolo soffocare però all’interno della cassa in cui era stato chiuso. Per quella cappella e la sua decorazione furono elargiti 3mila scudi romani i quali servirono anche per pagare il Noli me Tangere a Raggi.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the Day: Antonio Raggi’s Noli Me Tangere

The sculpture of the day I want to discuss in detail today is the Noli Me Tangere group, sculpted by Antonio Raggi for the Church of Saints Dominic and Sixtus in Rome.

The work is located in the Alaleona Chapel, designed by Gian Lorenzo Bernini, and depicts Christ standing, warning Mary Magdalene not to touch him after recognizing him after the Resurrection.

The sculptural group with the two figures was conceived by Bernini but then executed by his promising pupil Raggi, between approximately 1649 and 1652.

You should know that Antonio Raggi was one of the most important sculptors of the 17th century and often worked alongside Bernini. Raggi was born in Vico Morcote in the Canton of Ticino in 1624 and arrived in Rome eleven years later.

At that time, he had already completed an initial apprenticeship with Alessandro Algardi. Raggi managed to gain Bernini’s favor starting in 1647 and collaborated with him until 1670, when he sculpted the Angel with the Column for the Ponte Sant’Angelo.

The Noli me Tangere sculpture

Raggi sculpted Christ wrapped in a flowing cloak and leaning on a spade, gently pushing away Mary Magdalene, kneeling before him. As tradition dictates, the Magdalene has her hair loose, as was customary in the artist’s time, but also in the previous century, as was permitted for young virgins or prostitutes.

Married women were required to wear their hair tied up and were only allowed to untie it in private.

Before the Magdalene, we note the vase containing perfume: another of her iconographic symbols.

The singular commission of the Alaleona Chapel

It is said that the chapel housing Antonio Raggi’s Noli me Tangere was commissioned by Sister Maria Eleonora Alaleona as an act of penance to atone for the sin of a relative of hers, a nun whose name has not survived to this day.

It seems she wanted to introduce a lover to the convent, but had him suffocate inside the coffin in which he had been locked. Three thousand Roman scudi were donated for that chapel and its decoration, which also served to pay Raggi’s Noli me Tangere.

For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to see him in future posts and on social media.

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