Il Crocifisso di Mallerini: possibile testimonianza del Capolavoro di Duquesnoy
I Musei Vaticani recentemente hanno acquistato il Crocifisso dipinto da Prospero Mallerini, realizzato tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800
La rappresentazione del Crocifisso in avorio in trompe-l’œil è con tutta probabilità un omaggio al famoso Crocifisso Duquesnoy-Barberini, un’opera commissionata da Prospero Colonna, personaggio di spicco nel panorama artistico e culturale del XVII secolo, al celebre scultore fiammingo François Duquesnoy.
La vicenda è citata in un testo dell’archivio Barberini, in cui si rammenta come il Colonna gli avesse ordinato “un Crocifisso d’avorio di altezza vicina a tre palmi, che da Francesco fu ridotto a tal perfezzione, e così compito, che avendolo ammirato quel gran Principe, per dimostrazione di quanto lo stimava, ne fece un dono al Pontefice Urbano VIII suo parente.
Fu cagione questo bel dono che il Papa pigliasse cognizione di Francesco e che concepisse per lui qualche benevolenza“.
Eh si perché il Crocifisso di Mallerini simula con la tecnica del trompe-l’œil un crocifisso in avorio collocato all’interno di una nicchia foderata prezioso velluto rosso.
L’opera originale di Duquesnoy, nota per la sua bellezza e per l’armonia delle forme, venne donata a Urbano VIII Barberini, il papa mecenate che ebbe un ruolo cruciale nello sviluppo del Barocco romano.
Purtroppo nel corso dei secoli l’opera Duquesnoy è andata perduta, il che rende la tela di Mallerini l’unica testimonianza rimasta di tale capolavoro.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Mallerini’s Crucifix: Possible Evidence of Duquesnoy’s Masterpiece
The Crucifix painted by Prospero Mallerini between the late 18th and early 19th centuries was recently acquired by the Vatican Museums.
The trompe-l’oeil depiction of the Crucifix on the ivory crucifix is most likely a tribute to the famous Duquesnoy-Barberini Crucifix, a work commissioned by Prospero Colonna, a prominent figure in the 17th-century artistic and cultural scene, from the renowned Flemish sculptor François Duquesnoy.
The story is mentioned in a text from the Barberini archive, which recalls how Colonna had commissioned “an ivory crucifix nearly three palms high, which Francesco brought to such perfection and so finished that, having admired it, the great prince, to demonstrate his esteem, gave it as a gift to Pope Urban VIII, his relative. This beautiful gift was the reason the Pope became acquainted with Francesco and conceived some benevolence toward him.”
Yes, because Mallerini’s Crucifix uses the trompe-l’oeil technique to simulate an ivory crucifix placed within a niche lined with precious red velvet. Duquesnoy’s original work, known for its beauty and harmonious form, was donated to Urban VIII Barberini, the pope and patron who played a crucial role in the development of the Roman Baroque.
Unfortunately, Duquesnoy’s work has been lost over the centuries, leaving Mallerini’s canvas the only surviving testimony of this masterpiece.
For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and invites you to see him in future posts and on social media.

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