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Michelangelo a Bologna: in arrivo la mostra per i 550 anni dalla mia nascita

In occasione del 550 anno dalla mia nascita, avvenuta il 6 marzo del 1564, Bologna mi celebra con una mostra dal titolo ‘Michelangelo a Bologna’.

Nelle sale di Palazzo Fava, il 14 novembre 2025 aprirà al pubblico il percorso espositivo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, nell’ambito del progetto culturale Genus Bononiae, e prodotto da Opera Laboratori.

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L’esposizione, curata da Cristina Acidini, Presidente della Fondazione Casa Buonarroti e dell’Accademia delle Arti del Disegno, e Alessandro Cecchi, Direttore della Fondazione Casa Buonarroti, sarà visitabile sino al 15 febbraio 2026.

‘Michelangelo a Bologna’ proporrà un approfondimento sul legame tra me e la città di Bologna, ponendo l’accendo sui miei soggiorni bolognesi e il contesto artistico e culturale in cui ebbi modo di formarmi.

Cosa sarà esposto nella mostra ‘Michelangelo a Bologna’

Il percorso espositivo si svilupperà attorno a opere originali mie, disegni, calchi storici, disegni, libri antichi e documenti d’archivio.

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Il viaggio avrà inizio a Firenze, la città in cui mi formai dal punto di vista artistico. Immerso nel vivace ambiente culturale promosso da Lorenzo il Magnifico, mi confrontai con la scultura classica, lo studio anatomico e la tensione espressiva del corpo umano.

Nella prima sezione verrà esposta la Madonna della Scala che scolpii a quindici anni ma che già molto narra del mio stile che, poco a poco, stava prendendo forma.

L’opera sarà affiancata da un prezioso disegno originale, assai significativo per quella fase della mia vita artistica. L’influenza di maestri come Jacopo della Quercia verrà evidenziata con il calco del Tondo Ludovisi e una Madonna con Bambino proveniente dall’Oratorio di San Bernardino a Siena.

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Il percorso arriverà a raccontare poi l’arrivo a Bologna nel 1494, a seguito della cacciata dei Medici da Firenze. In città trovai rifugio e ricetti la prestigiosa commissione delle sculture del San Procolo, dell’Angelo reggicandelabro e di San Petronio per l’Arca di San Domenico.

A fare da cornice a questo importante soggiorno è la Bologna dei Bentivoglio, potente famiglia che, tra Quattrocento e Cinquecento, trasforma la città in un vivace centro politico e culturale. La mostra ricostruisce questo scenario attraverso ritratti, opere d’arte, documenti e oggetti d’epoca, delineando un contesto fondamentale per comprendere l’impatto che Bologna ebbe sulla mia formazione e sui suoi primi rapporti che ebbi con il potere.

L’ultima parte della mostra ‘Michelangelo a Bologna’ è dedicata al secondo soggiorno bolognese, tra il 1506 e il 1508, quando papa Giulio II mi volle far per realizzare il suo colossale ritratto i bronzo a figura intera da collocare sulla facciata di San Petronio.

L’opera, distrutta di proposito, fu al centro di una vicenda complessa.

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In mostra saranno presenti alcune lettere autografe del mio carteggio con i familiari che mettono in chiaro anche quale fosse il clima politico e sanitario del tempo nel momento in cui stava dilagando la peste.

Ad anticipare l’apertura della mostra saranno due Affreschi musicali, inedite conversazioni-concerto organizzate in collaborazione con la Fondazione Musica Insieme, che animeranno le sale di Palazzo Fava nel mese di ottobre. 

Mercoledì 8 ottobre alle 18.30 andrà in scena Deh dimmi Amor, un viaggio tra madrigali, canzoni e balletti del Rinascimento con il Coro da Camera Euridice e l’Ensemble di strumenti antichi “Circe”, introdotto da Nicola Badolato, mentre mercoledì 22 ottobre, sempre alle ore 18.30, sarà la volta di Gli occhi miei vaghi delle cose belle, che intreccerà i sonetti michelangioleschi con i Seven Sonnets op. 22 di Benjamin Britten e Il Pensieroso di Franz Liszt, interpretati dal tenore Mark Milhofer e dal pianista Marco Scolastra, con una prolusione di Diego Tripodi.

Due appuntamenti che sveleranno al pubblico un inedito Michelangelo “poetico” e la testimonianza della sua influenza sulla musica attraverso i secoli.

Il progetto espositivo, che si arricchisce inoltre della presenza di opere di altri grandi protagonisti del periodo, tra cui Ercole de’ Roberti, Francesco Francia, Lorenzo Costa e Amico Aspertini, si propone come un vero e proprio omaggio corale al Rinascimento italiano e ai suoi intrecci artistici e culturali più fertili.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Michelangelo in Bologna: the exhibition for the 550th anniversary of my birth is coming soon

On the occasion of the 550th anniversary of my birth, which occurred on March 6, 1564, Bologna celebrates me with an exhibition entitled “Michelangelo in Bologna.”

The exhibition, promoted by the Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna as part of the Genus Bononiae cultural project and produced by Opera Laboratori, will open to the public in the halls of Palazzo Fava on November 14, 2025.

The exhibition, curated by Cristina Acidini, President of the Casa Buonarroti Foundation and the Academy of the Arts of Drawing, and Alessandro Cecchi, Director of the Casa Buonarroti Foundation, will be open until February 15, 2026.

“Michelangelo in Bologna” will explore the connection between me and the city of Bologna, highlighting my stays in Bologna and the artistic and cultural context in which I was formed.

What will be on display in the “Michelangelo in Bologna” exhibition?

The exhibition will feature my original works, drawings, historical casts, drawings, antique books, and archival documents.

The journey will begin in Florence, the city where I received my artistic education. Immersed in the vibrant cultural scene fostered by Lorenzo the Magnificent, I explored classical sculpture, anatomical studies, and the expressive tension of the human body.

The first section will feature the Madonna della Scala, which I sculpted at the age of fifteen but which already speaks volumes about my style, which was gradually taking shape.

The work will be accompanied by a precious original drawing, highly significant for that phase of my artistic career. The influence of masters such as Jacopo della Quercia will be highlighted with the cast of the Ludovisi Tondo and a Madonna and Child from the Oratory of San Bernardino in Siena.

The exhibition then explores my arrival in Bologna in 1494, following the expulsion of the Medici from Florence. I found refuge in the city and received the prestigious commission for the sculptures of Saint Proculus, the Angel Holding the Candle, and Saint Petronius for the Ark of San Domenico.

This important stay was set in the Bologna of the Bentivoglio family, a powerful family that, between the 15th and 16th centuries, transformed the city into a vibrant political and cultural center. The exhibition reconstructs this scenario through portraits, artworks, documents, and period objects, providing a crucial context for understanding the impact Bologna had on my education and my early interactions with those in power.

The final section of the “Michelangelo in Bologna” exhibition is dedicated to my second stay in Bologna, between 1506 and 1508, when Pope Julius II commissioned me to create his colossal full-length bronze portrait for the façade of San Petronio.

The work, intentionally destroyed, was at the center of a complex story.

The exhibition will feature some autographed letters from my correspondence with family members, which also shed light on the political and health climate of the time when the plague was spreading.

Preceding the opening of the exhibition will be two Affreschi musicali, new concert-conversations organized in collaboration with the Fondazione Musica Insieme, which will enliven the rooms of Palazzo Fava in October.

On Wednesday, October 8th, at 6:30 pm, Deh dimmi Amor will be performed, a journey through Renaissance madrigals, songs, and ballets with the Euridice Chamber Choir and the “Circe” Period Instrument Ensemble, introduced by Nicola Badolato. On Wednesday, October 22nd, also at 6:30 pm, Gli occhi miei vaghi delle cose belle will be performed, intertwining Michelangelo’s sonnets with the Seven Sonnets, Op. 22 by Benjamin Britten and Il Pensieroso by Franz Liszt, performed by tenor Mark Milhofer and pianist Marco Scolastra, with an introduction by Diego Tripodi.

Two events that will reveal to the public a previously unseen “poetic” Michelangelo and evidence of his influence on music throughout the centuries.

The exhibition, which also features works by other great figures of the period, including Ercole de’ Roberti, Francesco Francia, Lorenzo Costa, and Amico Aspertini, aims to be a truly choral homage to the Italian Renaissance and its most fertile artistic and cultural connections.

For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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