La Scultura del giorno: Dolore di Galloni
Con quella mano che si regge il capo, la scultura del Dolore di Emilio Pasquale Galloni rende bene l’idea del tormento interiore di un uomo che non riesce a venire a capo di una situazione.
Tutta l’angoscia, la tristezza e l’impotenza sono custodite in quel gesto emblematico. Il volto semi nascosto dalla mano e la spalla sinistra che scende verso il basso assecondando la rispettiva mano persa nel vuoto aumentano l’impatto visivo di una disperazione tangibile.
Osservando da vicino la scultura si leggono ancora nettamente i segni di subbia e di scalpello da taglio che l’artista adoperò per modellare quel corpo vinto da chissà quale dolore.
L’opera si trova dagli anni Trenta del Novecento nel Salone del Risorgimento, nel Palazzo Pubblico di Siena che s’affaccia su Piazza del Campo.
Prima di arrivare lì fu esposta per diverso tempo nel Jardin des Tuileries, a Parigi con un titolo assai diverso: Tristezza.
Ma chi era lo scultore Emilio Pasquale Gallori?
Gallori nacque in quel di Firenze nel 1846 ed ebbe modo di studiare all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ebbe tra i suoi più importanti maestri Augusto Rivalta che lo apprezzava in modo particolare per la resa realistica che riusciva a dare alle sue opere.
Trasferitosi a Roma, Gallori lavorò a numerosi progetti pubblici. Tra le sue opere più note e importanti vale la pena annoverare il Monumento a Giuseppe Garibaldi. È il gruppo scultoreo equestre situato sul colle del Gianicolo a Roma. Inaugurato nel 1895, divenne fin da subito una delle rappresentazioni più iconiche dell’Eroe dei Due Mondi.
Molto nota è anche la sua scultura che rappresenta l’imperatore Nerone vestito da donna, con un atteggiamento decadente e ambiguo, oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Firenze.
Gallori partecipò attivamente anche alla decorazione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, realizzando le statue di San Pietro e di Sant’Elisabetta, oltre ad altre figure per l’archivolto e la cuspide.
Negli ultimi anni della sua vita, si trasferì a Siena, dove passò a miglior vita nel 1924.
Oltre a essere un abile scultore, mi preme sottolineare che Gallori credeva molto nel valore educativo e consolatorio dell’arte.
A testimonianza di ciò, istituì un premio per giovani scultori presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sculpture of the Day: Galloni’s Pain
With that hand holding his head, Emilio Pasquale Galloni’s sculpture Pain captures the inner torment of a man unable to resolve a situation.
All the anguish, sadness, and helplessness are captured in that emblematic gesture. The face half hidden by the hand and the left shoulder drooping, following the hand lost in the void, heighten the visual impact of a tangible desperation.
Looking closely at the sculpture, one can still clearly see the marks of the chisel and the cutting tool the artist used to shape that body overcome by who knows what pain.
Since the 1930s, the work has been in the Salone del Risorgimento, in Siena’s Palazzo Pubblico, overlooking the Piazza del Campo.
Before arriving there, it was exhibited for some time in the Jardin des Tuileries in Paris under a very different title: Tristezza.
But who was the sculptor Emilio Pasquale Gallori?
Gallori was born in Florence in 1846 and studied at the Academy of Fine Arts in Florence. Among his most important teachers was Augusto Rivalta, who particularly appreciated him for the realistic rendering he brought to his works.
After moving to Rome, Gallori worked on numerous public projects. Among his most famous and important works is the Monument to Giuseppe Garibaldi. This equestrian sculpture group stands on the Janiculum Hill in Rome. Inaugurated in 1895, it immediately became one of the most iconic representations of the Hero of Two Worlds.
Also well-known is his sculpture of Emperor Nero dressed as a woman, with a decadent and ambiguous pose, now housed at the Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Florence.
Gallori also actively participated in the decoration of the Cathedral of Santa Maria del Fiore, creating the statues of Saint Peter and Saint Elizabeth, as well as other figures for the archivolt and spire.
In the final years of his life, he moved to Siena, where he passed away in 1924.
Besides being a skilled sculptor, I would like to emphasize that Gallori strongly believed in the educational and consolatory value of art. As a testament to this, he established a prize for young sculptors at the Academy of Fine Arts in Florence.
For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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Una scultura davvero eloquente, davvero incredibile l’espressività che trasmette, da applausi! 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👍👍👍👍👍
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mi piace quella sua disperazione che pare non trovare alcun rimedio né supporto. La resa dell’emozione è straordinaria
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