San Gregorio Armeno: la via dei presepi
Nel periodo che precede il Natale, nei luoghi di culto così come elle abitazioni, tornano a far bella mostra di sé i presepi.
Il mio è assai approssimativo, realizzato con le statuine di plastica e spesso visitato dal mio gatto Giuseppino che adora accovacciarsi sulle montagne di carta trasformandole in pianure. Alcuni animali hanno colori improbabili, come la capretta celeste o la gallina gialla, e arrivano direttamente da una fattoria con cui giocavano le bimbe da piccine.
Esistono però presepi che sono dei veri e propri capolavori di artigianalità e sono quelli che vengono realizzati e venduti a San Gregorio Armeno, a Napoli: la via dei presepi.
Gli artigiani di San Gregorio Armeno, con la loro maestria, creano figure sempre molto elaborate e dettagliate e nel corso degli anni hanno saputo trasformare la via di Napoli nel fulcro dell’arte presepiale a livello mondiale.
Le botteghe artigiane
Oggi, passeggiando nella Via dei Presepi, si respira un’atmosfera magica. Le botteghe artigiane si susseguono l’una all’altra, ognuna con le proprie peculiarità.
Tra le statuine classiche del presepe napoletano come il Ciccibacco, Zi’ Vicienzo e zi’ Pascal e i venditori di cibo, si trovano anche figure più originali e contemporanee, che rappresentano la vita quotidiana napoletana, personaggi famosi o eventi di attualità.
Per realizzare le statuine, gli artigiani adoperano materiali pregiati come il legno, la terracotta, il gesso e la cartapesta. Ogni pezzo viene realizzato completamente a mano, con un’attenzione minuziosa ai dettagli. Le tecniche di lavorazione si tramandano di generazione in generazione, mantenendo viva una tradizione secolare che rende il Natale ancora più speciale.
Durante il periodo natalizio, la via si anima con mercatini, mostre e eventi, diventando un punto di riferimento per napoletani e turisti.
I materiali usati nell’arte presepiale napoletana
La terracotta è il materiale più utilizzato. Viene modellata a mano per creare le forme base della statuina mentre il gesso è usato per dar forma a dettagli più fini come volti, mani e piedi.
Il legno serve per creare le strutture interne più grandi, come i corpi dei pastori. Le statuine poi vengono abbigliate con stoffe, a volte pregiate e altre più umili, a seconda del personaggio. Per i Re Magi abitualmente si scelgono tessuti di manifattura orientale particolarmente ricchi mentre per i venditori o i pastori si scelgono tessuti poveri che denotano le loro condizioni sociali.
Niente viene lasciato al caso insomma nell’arte presepiale napoletana.
Il processo di creazione di una statuina
Vi siete mai chiesti come viene pensata e realizzata una statuina del presepe?
Il lavoro che c’è dietro, realizzato dagli artisti, è parte del segreto del successo in tutto il mondo dei presepi napoletani.
Sono tanti gli elementi che contribuiscono ad alimentare il fascino di quest’antica arte: dall’uso delle tecniche tradizionali che vengono tramandate di generazione in generazione da secoli, al significato profondo di ogni personaggio fino ai dettagli diversi creati per ogni statuina.

Le statuine piccole vengono modellate interamente a mano in argilla che poi viene cotta nei forni. Invece, nelle statue più grandi solo la testa, le braccia e le gambe vengono realizzate in terracotta, assemblate dopo la cottura sul corpo in stoppa.
Il processo di creazione prevede la successione di varie fasi come il colaggio, la rifinitura, l’essiccazione e la cottura, pittura, la realizzazione degli occhi in vetro e l‘assemblaggio seguito dalla vestizione e dall’aggiunta di oggetti diversi.
Addirittura nelle opere più grandi, gli occhi non sono dipinti a mano come accade in quelle di dimensioni minori, ma vengono realizzati in vetro. Le palpebre e la zona del viso attigua agli occhi vengono poi modellate a mano, come veniva fatto nel Settecento, a Napoli.

Ogni statuina è un’opera d’arte unica e irripetibile. Essendo realizzato ogni pezzo a mano, nessuno è identico all’altro. Le espressioni facciali, gli abiti e gli accessori curati nei minimi particolari rendono le statuine del presepe di Via San Gregorio Armeno dei veri e propri capolavori.
L’arte presepiale napoletana è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità, a testimonianza del suo valore inestimabile.
I libri dedicati all’arte presepiale
Il libro Il Presepe pubblicato da Il Mulino Edizioni è stato scritto dai due antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola e propone aspetti molto interessanti della tradizione divenuta pressoché universale da quando la iniziò San Francesco di Assisi ma che trova nella versione partenopea la sua massima espressione.
C’è poco da fare, nei presepi napoletani la devozione si mescola con il profano e in pochi centimetri quadrati di sughero e cartapesta, si raduna una traboccante folla multicolore e multietnica: pastori, mercanti, suonatori, venditori ambulanti, osti, lavandaie, cuoche, contadine, tessitrici, balie, re neri, visir ottomani, schiavi nubiani. Cui anno dopo anno si aggiungono personaggi dell’attualità. Insomma, una storia infinita e sorprendente, nella quale alla viva voce degli autori si sovrappone il racconto di testimonial eccellenti. Viaggiatori, artisti, scrittori, teologi e anche Papa Francesco che, in una lettera ai fedeli, esorta le famiglie a continuare questa tradizione che si può considerare un Made in Italy della religione.
Il libro Il Presepe lo trovate QUA.
Se siete alla ricerca di un libro che vi racconti la storia del presepe e le sue numerose simbologie, vi consiglio il libro Storia del presepe. Personaggi, miti, simboli di Petoia.
Dietro le statuine che animano la scena della Natività si nascondono dispute teologiche, tradizioni, interpretazioni, significati, assimilati nel patrimonio mitico e religioso cui fa riferimento il presepe ecclesiastico e, in misura maggiore, quello popolare. Personaggi, animali, miti e simboli, nati sotto la spinta di specifiche esigenze dottrinali, che nel corso dei secoli acquisiscono una loro sacralità e che conferiscono al presepe la poeticità, il fascino e la magia che giustificano, in parte, la sua indistinta diffusione tra credenti e laici.
Il libro lo trovate QUA. Buona lettura
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
San Gregorio Armeno: the street of nativity scenes
In the period preceding Christmas, in places of worship as well as in homes, nativity scenes once again make a fine show of themselves.
Mine is very approximate, made with plastic figurines and often visited by my cat Giuseppino who loves to crouch on the mountains of paper transforming them into plains. Some animals have unlikely colors, like the blue goat or the yellow hen, and come directly from a farm that little girls used to play with when they were little.
However, there are nativity scenes that are true masterpieces of craftsmanship and they are the ones that are made and sold in San Gregorio Armeno, in Naples: the street of nativity scenes.
The artisans of San Gregorio Armeno, with their mastery, create figures that are always very elaborate and detailed and over the years they have been able to transform the street of Naples into the hub of nativity scene art worldwide.
Artisan workshops
Today, walking along the Via dei Presepi, you can breathe a magical atmosphere. The artisan workshops follow one another, each with its own peculiarities.
Among the classic figurines of the Neapolitan nativity scene such as Ciccibacco, Zi’ Vicienzo and zi’ Pascal and the food vendors, there are also more original and contemporary figures, which represent Neapolitan daily life, famous people or current events.
To create the figurines, the artisans use precious materials such as wood, terracotta, plaster and papier-mâché. Each piece is made entirely by hand, with meticulous attention to detail. The manufacturing techniques are handed down from generation to generation, keeping alive a centuries-old tradition that makes Christmas even more special.
During the Christmas period, the street comes alive with markets, exhibitions and events, becoming a point of reference for Neapolitans and tourists.
Materials used in Neapolitan nativity scene art
Terracotta is the most used material. It is modeled by hand to create the basic shapes of the figurine while plaster is used to shape finer details such as faces, hands and feet.
Wood is used to create the larger internal structures, such as the bodies of the shepherds. The figurines are then dressed with fabrics, sometimes precious and sometimes more humble, depending on the character. For the Three Wise Men, particularly rich oriental fabrics are usually chosen while for the sellers or shepherds, poor fabrics are chosen that denote their social conditions.
In short, nothing is left to chance in Neapolitan nativity scene art.
The process of creating a figurine
Have you ever wondered how a nativity scene figurine is conceived and created? The work behind it, carried out by the artists, is part of the secret of the success of Neapolitan nativity scenes throughout the world.
There are many elements that contribute to fueling the charm of this ancient art: from the use of traditional techniques that have been passed down from generation to generation for centuries, to the profound meaning of each character up to the different details created for each figurine.
The small figurines are modeled entirely by hand in clay that is then baked in ovens. Instead, in the larger statues only the head, arms and legs are made of terracotta, assembled after baking on the tow body.
The creation process involves the succession of various phases such as casting, finishing, drying and baking, painting, making the glass eyes and assembly followed by dressing and the addition of different objects.
Even in the larger works the eyes are not painted by hand as happens in the smaller ones, but are made of glass. The eyelids and the area of the face adjacent to the eyes are then modeled by hand, as was done in the eighteenth century, in Naples.
Each figurine is a unique and unrepeatable work of art. Since each piece is handmade, no two are identical. The facial expressions, clothes and accessories taken care of down to the smallest details make the figurines of the nativity scene in Via San Gregorio Armeno true masterpieces.
Neapolitan nativity art has been recognized by UNESCO as an intangible heritage of humanity, a testament to its inestimable value.
For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment to see you in the next posts and on social media.

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