Basilica di San Pietro: ecco perché accettai a 72 anni quel gravoso incarico
Al progetto della Basilica di San Pietro ci lavorai durante gli ultimi 17 anni della mia vita. Dal 1547 fino al 18 febbraio del 1564 la costruzione del grandioso edificio mi tenne in scacco.
Ci furono momenti di gran fatica intervallati da altri in cui la salute mi impose di fermarmi, giornate in cui la delusione fu talmente forte da stringermi la gola in un nodo ma anche giorni lieti, difficili ma fruttuosi.

Quasi come se le cose facili, quelle che si risolvono alla svelta e senza tanti inghippi, non facessero al caso mio. Pensate per esempio a quella che definii come la tragedia della Sepoltura che mi mantenne in uno stato di ansia insopportabile per quarant’anni o alla facciata della Basilica di San Lorenzo a Firenze, anni duri pure quelli.
Il primo giorno di gennaio del 1547, papa Paolo III Farnese mi nominò sovrintendente alla costruzione della Basilica di San Pietro.

Avevo 72 anni all’epoca e un progetto così importante già sapevo che avrebbe avuto sulle mie spalle un peso gravoso. Quell’opera necessitava di un lavoro costante e avrei avuto grandi responsabilità.
Mi ritrovai ad avere a che fare con addetti alla Fabbrica di San Pietro capaci ma con altri, la maggior parte a dire il vero, poco attenti ma furbi nel sottrarre roba e cercare favori.
Vi siete mai domandati perché a quell’età accettai di lavorare alla Basilica di San Pietro seppur controvoglia?
Che avessi accettato mio malgrado non è un segreto. Lo scrissi esplicitamente in una lettera del maggio 1577 indirizzata al mio caro amico Giorgio Vasari: “Io chiamo Iddio in testimonio com’io contra mia voglia con grandissima forza fui messo da Papa Paulo III nella Fabbrica di San Pietro di Roma…”.
In un primo momento il pontefice, supplicandomi accettassi quell’incarico, non era riuscito a convincermi così cambiò strategia: mi disse di farlo e basta.
A papa Paolo non potevo certo dire di no. Come si faceva a negare i propri servigi al pontefice? Non era cosa ragionabile.
Scrisse in merito il Vasari “il papa gli comandò che l’accettassi, dove, con sommo suo dispiacere e contra sua voglia, bisognò che gli entrassi a quella impresa”.
Impelagandomi in quell’arduo compito speravo inoltre di far cosa gradita a Dio, servendo la Chiesa di Cristo in quella che sarebbe divenuta l’opera di fede più grande mai realizzata prima.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui socia. ©Tutti i diritti sono riservati

Il libro
Se siete alla ricerca di un ottimo libro che vi racconti non solo la storia della Basilica di San Pietro ma che vi descriva anche tutti i capolavori che contiene e le loro vicissitudini nel corso dei secoli, vi propongo San Pietro: storia di un monumento.
Papa Giulio II e il Bramante crearono il cuore della nuova basilica mentre io ne modellai le architetture determinando l’altezza fino al progetto della cupola. Maderno invece completò la facciata e Bernini le “braccia aperte” del colonnato che accoglie i pellegrini nella grande piazza.
Con l’aiuto di disegni ricostruttivi, stampe, incisioni e grandi opere pittoriche, i più qualificati studiosi del tardo antico, del Medioevo e dell’età moderna propongono un grande affresco della vita della Basilica Petrina mostrando anche ciò che oggi non è più visibile: l’antico edificio costantiniano con il grande atrio antistante e i mausolei adiacenti.

St. Peter’s Basilica: Here’s Why I Accepted That Onerous Task at 72
I worked on the project for St. Peter’s Basilica during the last 17 years of my life. From 1547 until February 18, 1564, the construction of the grandiose building held me in check.
There were moments of great fatigue interspersed with others in which health forced me to stop, days in which the disappointment was so strong that it tightened my throat in a knot but also happy days, difficult but fruitful.
Almost as if easy things, those that are resolved quickly and without many hitches, were not for me. Think for example of what I defined as the tragedy of the Entombment that kept me in a state of unbearable anxiety for forty years or the facade of the Basilica of San Lorenzo in Florence, those were also hard years.
On the first day of January 1547, Pope Paul III Farnese appointed me superintendent of the construction of St. Peter’s Basilica.
I was 72 years old at the time and I already knew that such an important project would have a heavy weight on my shoulders. That work required constant work and I would have had great responsibilities.
I found myself dealing with capable workers at the Fabbrica di San Pietro but with others, most of them to tell the truth, not very careful and clever in stealing things and seeking favors.
Have you ever wondered why at that age I accepted to work at St. Peter’s Basilica even if reluctantly?
That I accepted against my will is no secret. I wrote it explicitly in a letter in May 1577 addressed to my dear friend Giorgio Vasari: “I call God to witness that against my will with great force I was placed by Pope Paul III in the Fabbrica di San Pietro in Rome …”.
At first the Pope, begging me to accept that task, was unable to convince me so he changed strategy: he told me to just do it. I certainly couldn’t say no to Pope Paul. How could one deny one’s services to the Pope? It wasn’t reasonable.
Vasari wrote about it: “the Pope ordered him to accept it, where, to his great displeasure and against his will, it was necessary for me to enter into that enterprise”.
By getting involved in that arduous task I also hoped to do something pleasing to God, serving the Church of Christ in what would become the greatest work of faith ever achieved before.
For the moment, yours ever Michelangelo Buonarroti greets you, making an appointment with you in the next posts and on social media. ©All rights reserved

Sostienici – Support Us
Se questo blog ti piace e ti appassiona, puoi aiutarci a farlo crescere sempre più sostenendoci in modo concreto condividendo i post, seguendo le pagine social e con un contributo che ci aiuta ad andare avanti con il nostro lavoro di divulgazione. . ENGLISH: If you like and are passionate about this blog, you can help us make it grow more and more by supporting us in a concrete way by sharing posts, following social pages and with a contribution that helps us to move forward with our dissemination work.
10,00 €
-

Re Magi nel Presepe Napoletano: Simbologia e Arte della Tradizione Natalizia
🇮🇹 I Re Magi nel presepe napoletano non sono solamente figure bibliche: rappresentano vita, sapienza e fede. I loro abiti preziosi e il cammino verso la grotta raccontano arte, storia e tradizione di Napoli.. 🇬🇧 The Three Wise Men in the Neapolitan nativity scene are not just biblical figures: they represent life, wisdom, and faith.…
-

21 dicembre 1882: muore Francesco Hayez: la vita e le opere
🇮🇹21 dicembre 1882 Muore a Milano Francesco Hayez, il grande maestro del Romanticismo italiano. Pittore simbolo del Risorgimento, Hayez ha trasformato la storia e i sentimenti in immagini potenti e senza tempo… 🇬🇧December 21, 1882 Francesco Hayez, the great master of Italian Romanticism, dies in Milan. A symbolic painter of the Risorgimento, Hayez transformed history…
-

La Natività di Paolo Uccello: un capolavoro nel Duomo di Firenze
🇮🇹Nel cuore del Duomo di Firenze, la vetrata quattrocentesca di Paolo Uccello narra la nascita di Gesù: Maria e San Giuseppe adorano il Bambino, mentre la stella di Betlemme illumina la scena… 🇬🇧In the heart of Florence Cathedral, Paolo Uccello’s 15th-century stained glass window narrates the birth of Jesus: Mary and Saint Joseph adore the…







