La Scultura del giorno: Saffo abbandonata di Dupré
L’opera del giorno che vi propongo oggi è la magnifica Saffo abbandonata scolpita dall’artista senese Giovanni Dupré.
Dupré, ispirandosi al mito di Saffo che si getta dalla rupe di Leucade per un amore non corrisposto, ha saputo catturare in marmo la disperazione e la bellezza tragica di questa figura femminile.
La scultura, di grande impatto emotivo, è caratterizzata da un realismo intenso e da un’accurata resa anatomica.
Il corpo di Saffo è rappresentato in un atteggiamento di abbandono, con la testa reclinata e lo sguardo rivolto verso il basso.
La veste drappeggiata che scivolando dal corpo della giovane avvolge la figura, contribuisce a sottolineare la sensazione di movimento e di caduta.
Poggiate a terra si vede una lira con le corde spezzate e una corona d’alloro rotta. Entrambi gli oggetti fanno riferimento all’attività di poetessa di Saffo ma il fatto che ci siano le corde spezzate e la corona stracciata indicano l’animo spezzato dall’angoscia della poetessa.
Dupré firmò l’opera scalpellando il suo cognome sulla nuda roccia proprio al di sopra della corona di alloro.
“Mirabile è quel guardo della Saffo; quand’uno l’ha veduto una volta, e gli si ficca nell’immaginazione e non si può dimenticare”
Augusto Conti, La Saffo del prof. Giovanni Duprè pensieri di Augusto Conti, 1861
L’evoluzione dell’opera
L’ideazione di questa scultura fu un processo lungo e complesso. Dupré realizzò diversi bozzetti prima di giungere alla versione definitiva, apportando modifiche significative alla composizione.
Inizialmente, Saffo doveva essere seduta su un sedile all’antica mentre poi Duprè la volle far adagiare sopra una roccia.
Il successo
L’opera fu presentata all’Esposizione Nazionale di Firenze del 1861 e riscosse un grande riscontro da parte della critica e del pubblico. La bellezza e la sensualità della figura femminile scolpita da Dupré suscitarono ammirazione e dibattito.
“Se l’umanità ricambiò le sventure della fanciulla di Lesbo, facendola tipo ideale del genio e dell’amore infelice, il gentile ingegno del Dupré seppe fare qualche cosa di più: la vendicava. E chi, a vedere costei, potrebbe non imprecare all’insensibile animo di Faone?”
Perez, Lo spettatore rassegna letteraria, artistica, scientifica ed industriale, 1858
Saffo abbandonata evoca sentimenti di amore, perdita e dolore. Al primo sguardo la giovane sembra sia pervasa da una calma malinconica e triste ma lo sguardo che mostra le pupille rivolte verso l’alto sono indice di una forte inquietudine che le sta attraversando l’animo.
La parte sinistra del volto è segnata da una venatura nera naturale del marmo che sembra quasi uno sfregio voluto, venuto alla luce assieme al suo profondo dolore.
La mirabile scultura fu realizzata da Giovanni Dupré tra il 1857 e il 1861 e appartiene alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social. © Riproduzione riservata

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Sculpture of the day: Sappho abandoned by Dupré
The work of the day that I propose to you today is the magnificent Sappho abandoned sculpted by the Sienese artist Giovanni Dupré.
Dupré, inspired by the myth of Sappho who throws herself from the cliff of Leucade for an unrequited love, has been able to capture in marble the desperation and tragic beauty of this female figure.
The sculpture, of great emotional impact, is characterized by an intense realism and an accurate anatomical rendering.
Sappho’s body is depicted in an attitude of abandonment, with her head bowed and her gaze turned downwards.
The draped dress that slips from the body of the young woman and envelops the figure, helps to emphasize the sensation of movement and falling.
Resting on the ground you can see a lyre with broken strings and a broken laurel wreath. Both objects refer to Sappho’s activity as a poet, but the fact that there are broken strings and a torn crown indicates the poet’s soul broken by anguish.
Dupré signed the work by chiseling his surname on the bare rock just above the laurel wreath.
“That look of Sappho is wonderful; when one has seen it once, it sticks in one’s imagination and one cannot forget it”
Augusto Conti, La Sappho del prof. Giovanni Duprè pensieri di Augusto Conti, 1861
The evolution of the work
The conception of this sculpture was a long and complex process. Dupré made several sketches before arriving at the final version, making significant changes to the composition.
Initially, Sappho was supposed to be seated on an ancient seat, while Duprè then wanted her to lie down on a rock.
Success
The work was presented at the National Exhibition of Florence in 1861 and received great acclaim from critics and the public. The beauty and sensuality of the female figure sculpted by Dupré aroused admiration and debate.
“If humanity reciprocated the misfortunes of the girl from Lesbos, making her an ideal type of genius and unhappy love, the gentle genius of Dupré was able to do something more: he avenged her. And who, seeing her, could not curse the insensitive soul of Phaon?”
Perez, Lo spettacolo rassegna letteraria, artistica, scientifica ed industriale, 1858.
Sappho abbandonata evokes feelings of love, loss and pain. At first glance the young woman seems to be pervaded by a melancholic and sad calm but the look that shows the pupils turned upwards is an indication of a strong restlessness that is crossing her soul.
The left side of the face is marked by a natural black vein of the marble that almost seems like a deliberate disfigurement, brought to light together with his deep pain.
The wonderful sculpture was created by Giovanni Dupré between 1857 and 1861 and belongs to the Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Rome.
For the moment, yours ever Michelangelo Buonarroti bids you farewell, making an appointment with you in the next posts and on social media. © Reproduction reserved.

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