La Calunnia di Botticelli: un complesso enigma. Storia, descrizione e significato
Il dipinto del giorno che vi propongo oggi è la Calunnia di Sandro Botticelli, ispirato da un’opera pittorica andata perduta del pittore greco Apelle del IV secolo avanti Cristo, nota mediante la minuziosa descrizione che ne fece il letterato Luciano di Samosata.
Il piccolo dipinto a tempera su tavola appartenente alla Galleria degli Uffizi, con i suoi 62 centimetri di altezza per 91 di larghezza, è un complesso enigma.
L’artista lo realizzò fra il 1491 e il 1495 scegliendo un soggetto erudito, tratto direttamente dalla descrizione di Apelle di Luciano tenendo in considerazione le traduzioni di Guarino e di Leon Battista Alberti.
Quell’opera mostrava un episodio in particolare della vita di Apelle in cui il pittore veniva accusato ingiustamente di essere uno dei cospiratori ai danni di re Tolomeo Filopatore.
Botticelli dipinse re Mida assiso sul trono con le orecchie d’asino mentre svolge la funzione di giudice. E’ abbigliato con una tunica marrone mentre le gambe sono coperte da un panneggio rosso.
Dietro di lui si nota la presenza di due donne che gli stanno dicendo qualcosa: sono la personificazione delI‘Ignoranza avvolta in un manto rosso e il Sospetto, in veste verde.
Re Mida, come accennato prima, ha orecchie d’asino, simbolo di un giudice non corretto e poco imparziale tanto che ascolta solo ciò che Ignoranza e Sospetto gli dicono.
Il re, mentre ascolta, protende la mano in avanti verso il Livore, vestito con un abito marrone consunto e incappucciato. La donna tenuta per il braccio dal medesimo Livore è la Calunnia. Tiene in mano spenta che allude alla falsa conoscenza.
E’ proprio Calunnia a trascinare per i capelli il Calunniato che, seduto a terra, è completamente nudo ad eccezion fatta del panno che ricopre i genitali.
Il Calunniato cerca aiuto in Dio con le mani giunte in preghiera mentre i piedi accavallati rievocano quelli di Cristo inchiodati sulla Croce, crocifisso da innocente.
Insidia e Frode sistemano i capelli fluenti di Calunnia mentre a sinistra si vede Rimorso,abbigliata con una lunga veste nera che guarda di sottecchi la nuda Verità.
Sapete, dall’inizio del Ventesimo secolo la critica su questo dipinto ha avanzato una serie di luoghi comuni sempre più diffusi.
Si è spaziato dall’interpretazione del dipinto in chiave intima e personale come atto di rivendicazione, di protesta o vendetta dell’artista contro i suoi detrattori fino alla lettura dell’opera come espressione della crisi umana e spirituale di Botticelli dopo la morte del Magnifico, nel clima greve della censura savonaroliana senza dimenticare la collocazione cronologica della Calunnia, tra i dipinti di soggetto profano e quelli a tema religioso.
Botticelli mette in scena una raffigurazione allegorica e didascalica con un allestimento concettuale dei temi più importanti della riflessione culturale e della propaganda politica a lui contemporanea.
La Calunnia è a tutti gli effetti un’opera-manifesto della temperie politico-culturale del tempo, un condensato delle tensioni e dei conflitti che agitano Firenze tra XV e XVI secolo e al contempo un mirabile esempio della poetica e della tecnica dell’artista
Se volete approfondire tutti i temi trattati in questa straordinaria opera di Sandro Botticelli, vi consiglio appassionatamente il volume “La «calunnia» di Botticelli. Politica, vizi e virtù civili a Firenze nel Rinascimento” che trovate QUA.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sandro Botticelli’s Calumny: a complex enigma. History, description and meaning
The painting of the day that I propose to you today is Calumny by Sandro Botticelli, inspired by a lost pictorial work by the Greek painter Apelles from the 4th century BC, known through the meticulous description made by the scholar Luciano di Samosata.
The small tempera painting on wood belonging to the Uffizi Gallery, with its 62 centimeters high by 91 centimeters wide, is a complex enigma.
The artist created it between 1491 and 1495, choosing an erudite subject, taken directly from Apelles’ description of Lucian, taking into consideration the translations of Guarino and Leon Battista Alberti.
That work showed an episode in particular from the life of Apelles in which the painter was unjustly accused of being one of the conspirators against King Ptolemy Philopator.
Botticelli painted King Midas sitting on the throne with donkey ears while acting as a judge. He is dressed in a brown tunic while his legs are covered in red drapery.
Behind him we notice the presence of two women who are telling him something: they are the personification of Ignorance wrapped in a red cloak and Suspicion in a green robe.
King Midas, as mentioned before, has donkey ears, symbol of an incorrect and impartial judge, so much so that he only listens to what Ignorance and Suspicion tell him.
While he listens, the king extends his hand towards Livore, dressed in a worn brown robe and hooded. The woman held by the arm by the same Livore is Calumnia. She holds in her unlit hand which alludes to false knowledge.
It is Calumnia herself who drags the Calumniated One by the hair who, sitting on the ground, is completely naked except for the cloth covering his genitals. The Slandered One seeks help from God with his hands clasped in prayer while his crossed feet recall those of Christ nailed to the Cross, crucified as an innocent.
Insidia and Fraud arrange Calumnia’s flowing hair while on the left we see Remorse, dressed in a long black robe looking sideways at the naked Truth.
You know, since the beginning of the twentieth century, criticism of this painting has advanced a series of increasingly widespread clichés.
We ranged from the interpretation of the painting in an intimate and personal way as an act of reclamation, protest or revenge by the artist against his detractors up to the reading of the work as an expression of Botticelli’s human and spiritual crisis after the death of the Magnificent, in the harsh climate of Savonarola’s censorship without forgetting the chronological placement of Calumnia, between the paintings of profane subjects and those with a religious theme.
Botticelli stages an allegorical and didactic representation with a conceptual staging of the most important themes of cultural reflection and political propaganda contemporary to him.
Calumny is in all respects a work-manifesto of the political-cultural climate of the time, a condensation of the tensions and conflicts that agitated Florence between the 15th and 16th centuries and at the same time a wonderful example of the artist’s poetics and technique
If you want to delve deeper into all the themes covered in this extraordinary work by Sandro Botticelli, I passionately recommend the volume “La «calunnia» di Botticelli. Politics, vices and civil virtues in Florence in the Renaissance” which you can find HERE.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.

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