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Trasfigurazione del Foschi: ultimato il restauro

Questa mattina è stato presentato il termine del restauro della pala con la Trasfigurazione del Foschi presso la Basilica di Santo Spirito a Firenze.

La pala d’altare, abitualmente esposta nella cappella Capponi d’Altopascio della medesima basilica, è stata sottoposta a un importante intervento di restauro che ha interessato anche la pregevole cornice originale intagliata e dorata

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L’intervento sull’opera è stato eseguito dalla restauratrice Kyoko Nakahara mentre Francesca Brogi, in collaborazione con la Bottega d’Arte Maselli di Gabriele Maselli, si è occupata del restauro della cornice, sotto la Direzione Lavori e l’Alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, in accordo con il Priore della Basilica, Padre Giuseppe Pagano. 

Per potere permettere alle restauratrici di lavorare, la pala è stata rimossa dalla collocazione originaria e spostata in un cantiere allestito all’interno della basilica per evitare l’opera fosse sottoposta a eccessivi sbalzi climatici ed eccessive sollecitazioni.

Il dipinto dopo il restauro
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Durante il restauro sono state rinvenute sulla superficie pittorica le impronte digitali dell’artista e attraverso la fase diagnostica è stato possibile ricostruire la tavolozza adoperata dal Foschi.

La pala d’altare della Trasfigurazione era stata commissionata dal mercante fiorentino Piero di Giovanni Bini nel corso del 1545 e realizzata dal Foschi entro il 1546 con la cornice attribuita alla bottega di Baccio d’Agnolo.

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Secondo Sant’Agostino, la Trasfigurazione di Cristo posizionato tra Mosè ed Elia alla presenza degli apostoli Giacomo e Giovanni, è un episodio che prefigura la Morte e Resurrezione di Gesù.

Prima del restauro la tavola era in buone condizioni strutturali ma la superficie pittorica era opaca, resa meno brillante da una patina causata dan fumo delle candele, polvere accumulata nei secoli e altre sostanze.

Inoltre nel corso dei secoli l’opera era stata alterata da alcuni ritocchi sui panneggi dei santi e da una ridipintura sulle nuvole, all’altezza del braccio alzato di San Pietro, per tentare di celare il degrado causato presumibilmente dal fumo di candela.

Il dipinto prima del restauro
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Per prima cosa è stata effettuata la disinfestazione anossica, in quanto sia la tavola sia la cornice hanno subito un’ingente infestazione di insetti xilofagi, seguita dalla disinfestazione preventiva.

Il restauro effettuato ha voluto garantire una buona stabilità del supporto dell’opera e una buona conservazione degli strati preparatori, pittorici e dorati nel tempo, garantendone una maggiore leggibilità-

La cornice in legno intagliato nello stile del manierismo fiorentino, dorata a foglia d’oro con la tecnica a guazzo, è stata sottoposta a un intervento di rimozione delle patine scure mediante l’utso di solventi organici neutri, tensioattivi e addensanti.

Inoltre, su indicazione della Direzione Lavori, non sono stati ricostruiti gli elementi lignei decorativi mancanti, come alcune teste di putti e le numerose roselline e palmette. Sull’intera cornice è stato applicato uno strato protettivo.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento a prossimi post e sui social.

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Transfiguration by Foschi: restoration completed

This morning the completion of the restoration of the altarpiece with the Transfiguration by Foschi was presented at the Basilica of Santo Spirito in Florence.

The altarpiece, usually exhibited in the Capponi d’Altopascio chapel of the same basilica, underwent an important restoration which also affected the valuable original carved and gilded frame

The intervention on the work was carried out by the restorer Kyoko Nakahara while Francesca Brogi, in collaboration with Gabriele Maselli’s Bottega d’Arte Maselli, took care of the restoration of the frame, under the direction of works and the high supervision of the Superintendency of Archeology , Fine Arts and Landscape for the metropolitan city of Florence and the provinces of Pistoia and Prato, in agreement with the Prior of the Basilica, Father Giuseppe Pagano.

In order to allow the restorers to work, the altarpiece was removed from its original location and moved to a construction site set up inside the basilica which, if taken elsewhere, would have suffered climatic changes and excessive stress.

During the restoration, the artist’s fingerprints were found on the pictorial surface and through the diagnostic phase it was possible to reconstruct the palette used by Foschi.

The altarpiece of the Transfiguration was commissioned by the Florentine merchant Piero di Giovanni Bini during 1545 and created by Foschi by 1546 with the frame attributed to the workshop of Baccio d’Agnolo.

According to Saint Augustine, the Transfiguration of Christ positioned between Moses and Elijah in the presence of the apostles James and John, is an episode that prefigures the Death and Resurrection of Jesus.

Before the restoration, the panel was in good structural condition but the pictorial surface was opaque, made less brilliant by a patina caused by candle smoke, dust accumulated over the centuries and other substances.

Furthermore, over the centuries the work had been altered by some touch-ups on the saints’ drapery and by a repainting on the clouds, at the height of Saint Peter’s raised arm, to try to hide the deterioration presumably caused by candle smoke.

First, anoxic disinfestation was carried out, as both the table and the frame suffered a huge infestation of xylophagous insects, followed by preventive disinfestation.

The restoration carried out aimed to guarantee good stability of the work’s support and good conservation of the preparatory, pictorial and gilded layers over time, guaranteeing greater readability.

The wooden frame carved in the style of Florentine mannerism, gilded with gold leaf using the gouache technique, was subjected to an operation to remove the dark patinas using neutral organic solvents, surfactants and thickeners.

Furthermore, following the instructions of the Works Management, the missing decorative wooden elements, such as some putti’s heads and the numerous little roses and palmettes, were not rebuilt. A protective layer has been applied to the entire frame.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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