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Preraffaelliti: manca sempre meno alla grande mostra di Forlì

Manca sempre meno alla grande mostra dedicata ai Preraffaelliti che sarà allestita presso i Musei di San Domenico di Forlì dal titolo “Preraffaelliti, Rinascimento Moderno”.

Furono alcuni giovani artisti ribelli e talentuosi nell’Inghilterra vittoriana della metà dell’Ottocento vollero creare la Confraternita preraffaellita.

Era il 1848 e i pittori coinvolti avevano tutta l’intenzione di rinnovare la pittura inglese della propria epoca, considerata in declino a causa delle rigidissime regole imposte dalla Royal Academy.

Aurora Triumphans di Evelyn de Morgan
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Chi erano i fondatori della Confraternita preraffaellita?

Furono tre i pittori che avviarono il preraffaellismo: John Everett Millais, William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti. Di fatto rifiutavano le convenzioni dell’arte italiana rinascimentale e in modo particolare il modo di dipingere di Raffaello

Promuovevano attivamente il ritorno all’arte pura che per loro era quella medievale. I preraffaelliti non distinguevano in modo netto le differenti epoche ma attinsero a briglia sciolta da elementi storici differenti. Il movimento fu un progetto visionario e non un puro e semplice ritorno allo stile di epoche remote tanto che, il frutto del loro pensiero, si concretizzò in dipinti più moderni di quanto forse volessero in origine.

Bianca dipinta da Holman Hunt
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Come era nato l’amore dei pittori inglesi dell’ottocento per l’arte antica italiana?

Le ragioni della passione per l’arte medievale e ancor più antica italiana dei pittori ottocenteschi inglesi nacque in seguito a diverse ragioni. Una di queste va ricercata nei celeberrimi Gran Tour che le famiglie aristocratiche facevano fare ai loro figli per fargli conoscere l’Europa. Di solito questi giovani arrivavano in Italia attraversando prima l’Olanda, poi la Germania e la Francia.

Sempre nell’Ottocento nacque la National Gallery, la galleria nazionale di Londra nella quale si potevano apprezzare dal vero capolavori del Quattrocento e di epoche precedenti. Fu aperta al pubblico nel 1824 con un primo nucleo di opere acquistate dal governo inglese da alcune preziosissime collezioni private.

La vedova romana di Dante Gabriel Rossetti del 1874
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I preraffaelliti hanno un solo principio: quello della assoluta e completa ricerca della verità in tutto quello che fanno, ottenuta lavorando sulla natura, e solo sulla natura, fino al minimo dettaglio. […] E una delle ragioni principali per cui gli artisti che si sono opposti a questa scuola hanno scagliato attacchi così violenti è l’enorme costo che questo sistema richiede a coloro che lo adottano in termini di cura e di lavoro, in antitesi con la sciatteria di oggi e l’imperfezione dello stile”

John Ruskin
Le ragazze greche che raccolgono ciottoli in riva al mare di leighton
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La mostra “Preraffaelliti, Rinascimento Moderno” ricostruirà il profondo impatto dell’arte storica italiana sul movimento preraffaellita britannico tra gli anni Quaranta dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento.

Un tema non ancora approfondito nel nostro Paese che verrà proposto proponendo opere italiane al fianco di dipinti britannici. Nel percorso espositivo saranno inclusi dipinti di artisti italiani di fine Ottocento che si sono ispirati ai precursori britannici.

Vanità di Cowper
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Oltre agli artisti fondatori saranno esplorati in modo approfondito altri esponenti chiave del movimento come Edward Burne-Jones, Ford Madox Brown e Frederic Leighton.

La mostra sarà visibile nelle sale del Museo Civico di San Domenico a Forlì dal 24 febbraio al 30 giugno 2024 con oltre 300 opere appartenenti a varie espressioni artistiche, tra cui dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli.

La donna alla finestra di Rossetti
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Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmio di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì, la mostra è a cura di Cristina Acidini, Francesco Parisi, Liz Prettejohn e Peter Trippi; di Gianfranco Brunelli la direzione generale. Il progetto espositivo, corredato da un pregevole catalogo edito da Dario Cimorelli Editore, porta in Italia capolavori provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Pre-Raphaelites: the great exhibition in Forlì is less and less missing

The great exhibition dedicated to the Pre-Raphaelites which will be set up at the Museums of San Domenico in Forlì entitled “Pre-Raphaelites, Modern Renaissance” is less and less missing.

Some young rebellious and talented artists in Victorian England in the mid-nineteenth century wanted to create the Pre-Raphaelite Brotherhood.

It was 1848 and the painters involved had every intention of renewing the English painting of their era, considered in decline due to the very rigid rules imposed by the Royal Academy.

Who were the founders of the Pre-Raphaelite Brotherhood?
There were three painters who started Pre-Raphaelitism: John Everett Millais, William Holman Hunt and Dante Gabriel Rossetti. In fact they rejected the conventions of Italian Renaissance art and in particular Raphael’s way of painting

They actively promoted the return to pure art which for them was medieval art. The Pre-Raphaelites did not clearly distinguish the different eras but drew freely from different historical elements. The movement was a visionary project and not a pure and simple return to the style of remote eras so much so that, the fruit of their thinking, materialized in more modern paintings than perhaps they originally wanted.

How did nineteenth-century English painters’ love for ancient Italian art arise?
The reasons for the passion for medieval and even older Italian art of nineteenth-century English painters arose following various reasons. One of these can be found in the famous Grand Tours that aristocratic families made their children do to introduce them to Europe. Usually these young people arrived in Italy by first crossing Holland, then Germany and France.

Also in the nineteenth century, the National Gallery was born, the national gallery in London in which masterpieces of the fifteenth century and previous eras could be appreciated in real life. It was opened to the public in 1824 with a first group of works purchased by the English government from some very precious private collections.

“The Pre-Raphaelites have only one principle: that of the absolute and complete search for truth in everything they do, obtained by working on nature, and only on nature, down to the smallest detail. […] And one of the main reasons why the artists who opposed this school launched such violent attacks is the enormous cost that this system requires of those who adopt it in terms of care and work, in antithesis to the today’s sloppiness and the imperfection of style”

Jhon Ruskin

The exhibition “Pre-Raphaelites, Modern Renaissance” will reconstruct the profound impact of historical Italian art on the British Pre-Raphaelite movement between the 1840s and the 1920s.

A theme not yet explored in depth in our country which will be proposed by featuring Italian works alongside British paintings. The exhibition will include paintings by Italian artists of the late nineteenth century who were inspired by their British precursors.

In addition to the founding artists, other key exponents of the movement such as Edward Burne-Jones, Ford Madox Brown and Frederic Leighton will be explored in depth.

The exhibition will be visible in the rooms of the Civic Museum of San Domenico in Forlì from 24 February to 30 June 2024 with over 300 works belonging to various artistic expressions, including paintings, sculptures, drawings, prints, photographs, furniture, ceramics, glass works and metalwork, textiles, medals, illustrated books, manuscripts and jewellery.

Conceived and created by the Cassa dei Risparmio di Forlì Foundation in collaboration with the Municipality of Forlì, the exhibition is curated by Cristina Acidini, Francesco Parisi, Liz Prettejohn and Peter Trippi; Gianfranco Brunelli is the general director. The exhibition project, accompanied by a valuable catalog published by Dario Cimorelli Editore, brings masterpieces from the most important national and international institutions to Italy.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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