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La Scultura del giorno: la cosiddetta Testa Carafa di Donatello

La scultura del giorno che vi propongo oggi è la testa di cavallo, nota anche come Testa Carafa, fusa da Donatello, padre del Rinascimento, creò nel 1456.

La testa che da sola ha un’altezza di 187 centimetri, è un frammento dell’imponente monumento equestre che il re di Napoli Alfonso il Magnanimo volle farsi realizzare per decorare il nicchione superiore dell’arco trionfale del Castel Nuovo.

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Quando nel 1452 ancora il grande monumento equestre del Gattamelata ancora non era stato posizionato dinanzi alla basilica del Santo a Padova, proprio a Donatello fu chiesto dal re di realizzarne una replica per Napoli.

Esiste tutt’oggi un disegno realizzato da Pisanello risalente al 1449 ubicato nel museo di Bojimans di Rotterdam che mostra come doveva essere il progetto ultimato.

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Era il 1456 quando l’artista si mise al lavoro per quest’opera fino a quando, l’anno successivo, partì per Siena lasciando non finito il lavoro sulla scultura equestre.

Quando Alfonso d’Aragona morì, Donatello non aveva più alcun motivo per tornare a lavorare su quella commissione oramai passata in secondo piano.

Le parti che erano già state fuse rimasero nel suo laboratorio di Firenze, compresa la grande testa oggi al Museo nazionale Archeologico di Napoli, più grande dell’originale del Gattamelata.

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La testa realizzata da Donatello è ricca di dettagli incredibili. L’artista seppe modellare uno ad uno i ciuffi della criniera del quadrupede rendendoli quasi vivi e a ogni piega del collo o venatura che scorre sotto pelle.

La bocca aperta avrebbe dovuto avere al suo interno il morso mai realizzato.

Quando poi Donatello nel 1466 morì, la testa finì nelle collezioni medicee.

Lorenzo il Magnifico offrì l’opera come dono diplomatico a Diomede Carafa, all’epoca il principale consigliere del re di Napoli Ferrante I.

Per il momento il vostro michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the day: Donatello’s so-called Carafa Head

The sculpture of the day that I propose to you today is the horse’s head, also known as Testa Carafa, cast by Donatello, father of the Renaissance, in 1456.

The head which alone has a height of 187 centimeters, is a fragment of the imposing equestrian monument that the King of Naples Alfonso the Magnanimous wanted to have created to decorate the upper niche of the triumphal arch of the Castel Nuovo

When in 1452 the great equestrian monument of Gattamelata had not yet been positioned in front of the Basilica of the Saint in Padua, Donatello was asked by the king to create a replica for Naples.

There is still a drawing made by Pisanello dating back to 1449 located in the Bojimans museum in Rotterdam which shows what the completed project must have looked like.

It was 1456 when the artist started working on this work until, the following year, he left for Siena leaving the work on the equestrian sculpture unfinished.

When Alfonso of Aragon died, Donatello no longer had any reason to return to work on that commission which had now faded into the background. The parts that had already been cast remained in his laboratory in Florence, including the large head now in the National Archaeological Museum of Naples, larger than the Gattamelata original.

The head created by Donatello is full of incredible details. The artist was able to model the tufts of the quadruped’s mane one by one, making them almost alive and with every fold of the neck or vein that runs under the skin.

The open mouth should have had the never-made bite inside it.

Then when Donatello died in 1466. the head ended up in the Medici collections. Lorenzo the Magnificent offered the work as a diplomatic gift to Diomede Carafa, at the time the main advisor to the King of Naples Ferrante I.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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