Giornata Mondiale degli Oceani: vi racconto il grande mappamondo di Ignazio Danti
Oggi 8 giugno si celebra la Giornata Internazionale degli Oceani indetta dalle Nazioni Unite per ricordare a tutti noi l’importanza vitale e il ruolo fondamentale che svolgono le grandi masse d’acqua per l’equilibro complessivo del pianeta e di tutti gli esseri viventi.
Per celebrare assieme a voi nel migliore dei modi questa occasione, voglio raccontarvi la storia del grande mappamondo che troneggia al centro della Sala delle Carte Geografiche di Palazzo Vecchio, realizzato dal cartografo Ignazio Danti.
Il grande mappamondo è il più antico giunto fino ai vostri tempi e ha un diametro di due metri e venti centimetri. Le prime notizie documentate che si hanno della sua esistenza risalgono all’inizio del 1564, quando in una lettera inviata da Giorgio Vasari a Giovanni Caccini il 29 gennaio si rende noto che quest’ultimo gli avevo spedito “l’appamondo” da Pisa per via fluviale.
Il globo fu realizzato dal frate Ignazio Danti e una volta terminato potrebbe essere stato sistemato a Palazzo Pitti, dove risulta presente in un inventario del 1587. Solo nel 1958, dopo diverse vicissitudini compreso un passaggio al Museo degli Strumenti Antichi annesso alla Specola, raggiunse la Sala delle Carte Geografiche di Palazzo Vecchio.
Nel corso dei secoli il grande mappamondo fu sottoposto a numerosi interventi di restauro, non tutti realizzati in modo eccellente. Il primo documentato risale al 1595 e fu eseguito da Antonio Santucci delle Pomarance, astronomo e matematico.
Al momento il globo è in fase di restauro.
Le indagini diagnostiche eseguite precedentemente nonché lo studio della documentazione esistente, hanno permesso di far luce su alcuni aspetti della tecnica esecutiva. Le prime prove di pulitura effettuate mediante solventi gelificati hanno evidenziato la sovrapposizione di materiali di varia natura, adoperati in precedenza per mascherare le tante abrasioni presenti sulla superficie.
Sul globo sono state rilevate anche tre grandi lacune dovute a un danno di sfondamento. L’intervento di restauro è risultato lungo e difficoltoso. Nella prima fase è stato asportato lo spesso strato di ridipinture eseguite con resine naturali e vernici mentre nella seconda sono stati rimossi residui neri derivati da un remoto intervento pittorico, forse ottocentesco.
Poco a poco la cromia originale sta ritornando alla luce anche se le lacune sono molte. Le linee del reticolo geografico sono state dipinte con il rosso cinabro mentre i mari in lapislazzuli con le iscrizioni in oro a missione e le terre emerse sono in ocra e malachite.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
World Oceans Day: I’ll tell you about the great globe by Ignazio Danti
Today 8 June is celebrated the International Oceans Day called by the United Nations to remind all of us of the vital importance and fundamental role that large bodies of water play for the overall balance of the planet and of all living beings.
To celebrate this occasion with you in the best possible way, I want to tell you the story of the large globe that dominates the center of the Hall of Geographical Maps in Palazzo Vecchio, created by the cartographer Ignazio Danti.
The large globe is the oldest that has come down to your times and has a diameter of two meters and twenty centimeters. The first documented news of its existence dates back to the beginning of 1564, when in a letter sent by Giorgio Vasari to Giovanni Caccini on January 29, it is announced that the latter had sent him “l’appamondo” from Pisa by river.
The globe was made by the friar Ignazio Danti and once finished it could have been placed in Palazzo Pitti, where it appears in an inventory of 1587. Only in 1958, after various vicissitudes including a passage to the Museum of Ancient Instruments annexed to the Specola, did it reach the Room of the Geographical Maps of Palazzo Vecchio.
Over the centuries, the large globe underwent numerous restoration works, not all of which were carried out in an excellent way. The first documented dates back to 1595 and was performed by Antonio Santucci delle Pomarance, astronomer and mathematician.
At the moment the globe is undergoing restoration.
The diagnostic investigations carried out previously as well as the study of the existing documentation, have allowed us to shed light on some aspects of the executive technique. The first cleaning tests carried out using gelled solvents highlighted the overlapping of materials of various kinds, previously used to mask the many abrasions present on the surface.
Three large gaps due to breakthrough damage were also found on the globe. The restoration work was long and difficult. In the first phase, the thick layer of repainting carried out with natural resins and varnishes was removed, while in the second, black residues deriving from a remote pictorial intervention, perhaps from the nineteenth century, were removed.
Little by little the original colors are coming back to light even if there are many gaps. The lines of the geographical grid have been painted in cinnabar red while the seas in lapis lazuli with gold mission inscriptions and the emerged lands are in ocher and malachite.
For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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