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La Scultura del giorno: Cleopatra di Alfonso Balzico

La scultura del giorno che vi propongo oggi è la Cleopatra scolpita nel marmo di Carrara da Alfonso Balzico nel 1874: un’opera raffinatissima a cui lo stesso artista era molto affezionato.

Cominciò ad abbozzare quel marmo a Napoli ma terminò la sua Cleopatra a Torino. Nel 1875 Balzico si trasferì a Roma e portò con sé l’opera: non era capace di separarsene.

Alfonso era nato il 18 ottobre del 1825 a Cava de’ Tirreni. Dopo aver studiato all’Accademia di belle arti di Napoli decise di arare a conoscere le opere più belle dei suoi predecessori sia a Firenze che a Milano.

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La regina d’Egitto del periodo tolemaico fu raffigurata dall’artista seminuda, distesa su una pelle di tigre. Porta una mano al petto mentre l’altra sostiene un canestro di frutta sopra il quale si vede l’aspide che la ucciderà con il suo morso carico di veleno.

La cura che Balzico pose nella realizzazione dei dettaglio è stupefacente. Osservate le venature sui pampini dell’uva, la pelle del serpe ma anche i preziosi monili e l’acconciatura di Cleopatra.

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Per realizzare proprio quelle trecce che le scendono sulla schiena e tenute assieme da un laccio e i gioielli, l’artista frequentò i musei che esponevano reperti provenienti dall’antico Egitto.

In quegli anni era di gran moda lo stile egizio che in Italia trovò poi l’apoteosi con l’opera dell’Aida di Giuseppe Verdi, rappresentata per la prima volta al Cairo nel 1871.

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Era talmente soddisfatto della sua Cleopatra che Balzico avrebbe voluto inviarla all’Esposizione di Parigi del 1901. Purtroppo la commissione nominata per esaminare le opere italiane la bocciò scegliendo un’altra sua scultura che gli valse una medaglia d’oro: il Flavio Gioia.

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La scultura oggi appartiene alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma.

Le opere realiste di Alfonso Balzico furono molto apprezzate dai contemporanei. Vennero notate anche dal re d’Italia Vittorio Emanuele II che lo invitò al suo cospetto a Torino. Qualche anno dopo, nel 1866, fu scelto e nominato Scultore reale di Casa Savoia.

Balzico si presentò all’Esposizione Universale di Parigi con l’opera in Bronzo Flavio Gioia, oggi ad Amalfi, vinse una medaglia d’oro.

La Cleopatra è stata sottoposta a un intervento di restauro conservativo nel 2019 mediante una bio-pulitura nella quale sono stati adoperati particolari microrganismi specializzati nella rimozione dei vari tipi di alterazione delle superfici marmoree. Un po’ come è accaduto per il restauro delle tombe che realizzai io nella Sagrestia Nuova. Ve ne ho parlato QUA.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Sculpture of the day: Cleopatra by Alfonso Balzico

The sculpture of the day that I propose to you today is the Cleopatra sculpted in Carrara marble by Alfonso Balzico in 1874: a very refined work of which the artist himself was very fond.

He began to sketch that marble in Naples but finished his Cleopatra in Turin. In 1875 Balzico moved to Rome and brought the work with him: he was unable to part with it.

Alfonso was born on 18 October 1825 in Cava de’ Tirreni. After studying at the Academy of Fine Arts in Naples, he decided to get to know the most beautiful works of his predecessors both in Florence and in Milan.

The queen of Egypt of the Ptolemaic period was depicted by the artist half-naked, lying on a tiger skin. She brings one hand to her chest while the other of hers supports a basket of fruit above which we see her asp that will kill her with its poison-laden bite.

The care that Balzico took in the realization of the details is amazing. Observe the veins on the grape leaves, the skin of the snake but also the precious jewels and the hairstyle of Cleopatra.

To make precisely those braids that go down her back and held together by a lace and jewels, the artist frequented the museums that exhibited artifacts from ancient Egypt.

In those years the Egyptian style was very fashionable, which in Italy then found its apotheosis with the opera of Aida by Giuseppe Verdi, represented for the first time in Cairo in 1871.

He was so satisfied with his Cleopatra that Balzico wanted to send it to the Paris Exposition of 1901. Unfortunately, the commission appointed to examine the Italian works rejected it, choosing another sculpture of his that earned him a gold medal: the Flavio Gioia.

The sculpture now belongs to the National Gallery of Modern Art in Rome.

Alfonso Balzico’s realist works were highly appreciated by his contemporaries. They were also noticed by the King of Italy Vittorio Emanuele II who invited him to visit him in Turin. A few years later, in 1866, he was chosen and appointed Royal Sculptor of the House of Savoy.

Balzico presented himself at the Universal Exposition in Paris with the bronze work Flavio Gioia, now in Amalfi, which won a gold medal.

The Cleopatra underwent a conservative restoration intervention in 2019 through a bio-cleaning in which particular microorganisms specialized in the removal of the various types of alteration of the marble surfaces were used. A bit like what happened with the restoration of the tombs that I carried out in the New Sacristy. I told you about it HERE.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you by making an appointment for the next posts and on social media.

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1 commento »

  1. Grazie, per l’opera di diffusione artistica che arricchisce la mente e il cuore.
    Sono una docente e mi sono innamorata del modo di raccontare l’arte. Il merito è di renderla accessibile a tutti e farne innamorare soprattutto i giovani.
    Sono stata insignita del Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti, sezione scuola, a Seravezza, Lucca, lì dove tra le Alpi Apuane, Michelangelo è rimasto a lavorare per un po’.
    Ora faccio parte della giuria nella sezione letteraria del concorso.
    È una gioia seguirvi. Auguro successo e gratitudine a chi si spende così generosamente per il bene comune. L’Arte è di tutti!
    Grazie

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