Le dimissioni dell’intero Comitato Scientifico degli Uffizi
La mostra di Raffaello a Roma ancora non è iniziata ma già fa parlare di sé e non poco. Il “Ritratto di Leone X con i cardinali de’ Medici e de’ Rossi” è già arrivato alle Scuderie del Quirinale ma il comitato scientifico della Galleria degli Uffizi da mesi aveva dichiarato l’opera inamovibile.

Il direttore degli Uffizi pare non abbia voluto sentire ragioni e ha comunque prestato il capolavoro di Raffaello recentemente restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La cosa surreale è che il comitato scientifico ha lavorato mesi per stilare la lista dei 24 capolavori inamovibili degli Uffizi che per altro è stata approvata a suo tempo dallo Eike Schmidt. Proprio così, una questione che ha davvero dell’incredibile: firmare una lista per poi non rispettarla?
I dimissionari ci tengono a precisare che in una riunione del 9 dicembre 2019 il prestito del ritratto di papa Leone X di Raffaello era stato rigettato in quanto l’opera è la ventunesima della lista di quelle considerate identitarie della Galleria degli Uffizi, quindi inamovibili.
Nella lettera scritta dal comitato scientifico viene riportato che “oggi siamo venuti a conoscenza dalla stampa che il dipinto si trova già nella sede espositiva di Roma. Pensiamo che tenerci occupati per mesi nella stesura di liste poi inapplicate vanifica l’esistenza stessa del comitato…. Pensiamo che le dimissioni collettive del comitato scientifico del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi”.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e i suoi racconti. I musei non sono aziende e non possono essere gestiti con le stesse logiche maremma zucchina