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18 febbraio: muoio io e muore il Beato Angelico

Il 18 febbraio del 1455 si spense a Roma il Beato Angelico.

Quando lui passò a miglior vita, io nemmeno ero venuto al mondo ma il fato volle che in quello stesso giorno di 109 anni dopo, nel 1564, morissi anch’io nella nella medesima città: Roma.

San Benedetto affrescato dal Beato Angelico nel 1441 nel Convento di San Marco a Firenze

Guido di Pietro, così si chiamava al secolo questo pittore, era nato a Vicchio Mugello tra il 1395 e il 1400 ed era un frate domenicano

Incoronazione della Vergine del Beato Angelico
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Per le sue doti personali e per il suo modo di comportarsi venne chiamato Beato Angelico dopo la morte ma fatto sta che la reale beatificazione è arrivata solo in tempi assai recenti ovvero il 3 ottobre del 1982 da papa Giovanni Paolo II.

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Fra le opere sue più interessanti vale la pena menzionare gli affreschi che realizzò nel Convento di San Marco a Firenze come la sua bellissima Annunciazione del Corridoio Nord. L’edifico era stato progettato da Michelozzo su ordine di Cosimo de’ Medici nel 1483 e a lui spettò decorarlo.

La prima testimonianza scritta della presenza del Beato Angelico nel Convento di San Marco riporta la data del 22 agosto del 1441.

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Nel 1445 il Beato Angelico fu chiamato da Papa Eugenio IV a Roma: voleva infatti affidare a lui gli affreschi per la Cappella del Sacramento in Vaticano, più nota come Cappella Nicolina.

Così, prima di quel fatidico 18 febbraio, il Beato Angelico affrescò la Cappella di papa Niccolò V con le scene dei Santi Stefano e Lorenzo anche se probabilmente lui realizzò solo i disegni e i suoi allievi successivamente li affrescarono.

Dettaglio della Cappella Nicolina
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La sua vita fu uno straordinario ‘canto a Dio’: un canto davanti agli angeli. Il Beato Angelico teneva come un tesoro profondo del suo cuore la gloria di Dio e la esprimeva nelle opere d’arte”. Così ricordò Giovanni Paolo II il Beato Angelico quando lo proclamò patrono degli artisti nel nel febbraio del 1984.

Particolare del Giudizio Universale del Beato Angelico nel Museo di San Marco a Firenze

I libri

Esistono diversi libri e tutti validi dedicati al Beato Angelico. Il primo che vi propongo è quello a cura di Renzo Villa. L’autore in queste pagine riccamente illustrate vi racconta la vita e la produzione artistica di questo umile e discreto frate che sarebbe rimasto sconcertato dall’appellativo Beato Angelico: lui voleva semplicemente essere fra’ Giovanni del convento di San Domenico a Fiesole. 

Beato Angelico di Renzo Villa lo trovate QUA.

Un altro ottimo libro è quello scritto da Timothy Verdon edito da 24 Ore Cultura. L’autore analizza ogni aspetto ella vita del grande pittore mettendo al centro della scena la sua importante produzione artistica.

Il libro “Beato Angelico” di Timothy Verdon lo trovate qua.

Il libro di approfondimento sul Beato Angelico e le sue opere che vi propongo è la Vita di Gesù. Con 40 tavole del Beato Angelico. Ediz. illustrata. Lo trovate QUA.

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Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti per il momento vi saluta ricordando il Beato Angelico nel giorno della sua morte, che poi è anche il giorno mio di giorno del saluto al mondo terreno.

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Deposizione di Cristo dalla croce, dipinta per la cappella Strozzi nella chiesa di Santa Trinita
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