Quando Cosimo I scrisse al Varchi per le mie esequie
Cosimo I, dopo la mia morte, si preoccupò di organizzare esequie in grande stile. Non so se alla fine volesse celebrare quanto avessi fatto in vita o piuttosto volesse festeggiare la mia dipartita. Mah.
Prima venne organizzato un vero e proprio comitato che si facesse carico di tutta la macchina messa in piedi per le esequie poi Cosimo I chiese a Benedetto Varchi se potesse occuparsi di scrivere un discorso funebre adeguato per l’occasione.
Il Varchi non se lo fece dire due volte e scrisse in pratica un romanzo intero e non sto esagerando. 63 pagine di orazione funebre che lesse una dopo l’altra durante il funerale che venne celebrato il 14 luglio del 1564, parecchi mesi dopo la mia morte.
A seguire vi riporto la lettera che scrisse Cosimo I al Varchi.
Pisa, 9 Marzo del 1564
Cosimo Medici duca di Fiorenza [e] Siena.
M. Benedetto nostro carissimo, l’affetion che noi portammo alla rara vertù di Michelagnolo Buonarroti ci fa desiderare che la memoria di lui sia honorata e celebrata in tutti i modi possibili.
Però ci sarà cosa grata che per amor nostro vi pigliate cura di far l’orazione che s’harà da recitare nell’essequie di lui secondo l’ordine preso dalli deputati dell’Accademia, et gratissima se sarà recitata per l’organo vostro.
Et state sano. Da Pisa, li ix di marzo 1563. El duca di Fiorenza. M. Benedetto Varchi. A m. Benedetto Varchi nostro carissimo. Fiorenza.


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