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E s’i’ cangiassi stato

Perché pur d’ora in ora mi lusinga
la memoria degli occhi e la speranza,
per cui non sol son vivo, ma beato;
la forza e la ragion par che ne stringa,
Amor, natura e la mie ‘ntica usanza,
mirarvi tutto il tempo che m’è dato.
    E s’i’ cangiassi stato,
vivendo in questo, in quell’altro morrei;
né pietà troverei
ove non fussin quegli.
    O Dio, e’ son pur begli!
Chi non ne vive non è nato ancora;
e se verrà dipoi,
a dirlo qui tra noi,
forz’è che, nato, di subito mora;
ché chi non s’innamora
de’ begli occhi, non vive.

Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti con i suoi prigioni fiorentini

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