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Tranquille nottate fiorentine

Anche oggi un’altra giornata è giunta al termine e i turisti stanno tornando ai loro alloggi. Me ne andrò anch’io ma prima passo a salutare il Nettuno dell’Ammannati. Ha visto scorrere dinnanzi a se secoli di sfortune e attimi di gioia. Se questa piazza potesse parlare, non solo attraverso i libri, ne sapreste delle belle, ve l’assicuro.

Per stasera il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta e se ne torna in Santa Croce… che questi miei versi vi possano accompagnare nei vostri sogni meno inquieti dei miei.

8

Come può esser ch’io non sia più mio?
O Dio, o Dio, o Dio,
chi m’ha tolto a me stesso,
c’a me fusse più presso
o più di me potessi che poss’io?
O Dio, o Dio, o Dio,
come mi passa el core
chi non par che mi tocchi?
Che cosa è questo, Amore,
c’al core entra per gli occhi,
per poco spazio dentro par che cresca?
E s’avvien che trabocchi?

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Questa foto è stata scattata dalla bravissima Marisa http://www.marisalivet.com/

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