La mia casa di Roma e gli animali
La mia casa di Roma, quella in via Macel de’ Corvi, pareva una fattoria in piena città. C’avevo un gallo e diverse galline che la mattina mi facevano tante di quell’ova che mi toccava mangiare frittata un giorno si e quell’altro anche. I gatti? Si, come no! Gatti, gatte e gattini sul letto, sul tavolino e fra le sculture. Mi facevano compagnia e a volte mi c’arrabbiavo pure.
Ho avuto anche un cavallo, tanto per concludere il quadretto familiare.
Verso i primi giorni dell’estate del 1533 dovetti tornare a Firenze e lasciai a Bartolomeo Angelini, l’incarico di badare a casa mia e soprattutto di dar da mangiare e da bere a quell’allegra comitiva di volatili e quattro zampe. Bartolomeo era il mio consulente finanziario… figuratevi se ai tempi d’oggi, un consulente di cotanta fama si dedicasse a dar da mangiare ai gatti! Altri tempi.
Vi riporto uno stralcio di lettera che mi scrisse da Roma proprio Bartolomeo per rassicurarmi sulle condizioni della casa di via Macel de’ Corvi.
Roma 26 luglio del 1533
…La chasa vostra è di chotinovo ogni notte guardata e di giorno spesso da me vicitata; le galline e messer gallo triomfano, e le gatte molto si lamentano della vostra asemzia, amchor che nonn manchi loro da mangniare…
Che Iddio in santità vi chomservi.
Per tutto vostro Batholomeo Angielini in Roma
il vostro devoto Michelangelo Buonarroti
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