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Teresa Feodorovna Ries: la grande scultrice dimenticata

Per lungo tempo, Teresa Feodorovna Ries, nata a Mosca nel 1874, è stata una delle grandi protagoniste della scultura europea a cui la storia ha voltato le spalle. Donna, ebrea e scultrice in un’epoca dominata dagli uomini, la sua opera venne ignorata, molte delle sue sculture distrutte e il suo nome cadde nell’oblio.

Solo oggi, grazie a studi recenti e a ricerche museali, il talento e l’originalità di Ries vengono finalmente riconosciuti. La sua arte combina profonda sensibilità umana, innovazione simbolista e coraggio artistico, offrendo uno sguardo unico sulla condizione femminile e sull’esistenza.

Formazione e primi ostacoli

Nata in una famiglia ebrea benestante, Ries mostrò precocemente una straordinaria predisposizione per il disegno e la scultura. Dopo alcuni studi a Parigi e l’ingresso all’Accademia delle Arti di Mosca, la giovane scultrice dovette affrontare l’ostilità di docenti e compagni.

Le sue prime opere, come Artemide, vennero accolte con molta invidia e inutile derisione. Dopo un acceso scontro con un docente, Ries fu espulsa dall’Accademia, un episodio che segnò la sua vita ma non la fermò.

Vienna e l’affermazione artistica

Nel 1895, l’artista si trasferì a Vienna, dove studiò privatamente con Edmund von Hellmer. Lì iniziò a partecipare a esposizioni importanti e a costruire la propria carriera, nonostante pregiudizi di genere e discriminazioni.

Strega alla toilette per la notte di Valpurga

Questa scultura, esposta a soli 21 anni al Künstlerhaus, raffigura una giovane donna nuda seduta a terra, intenta a tagliarsi le unghie dei piedi. L’opera fu scandalo: non solo per il nudo femminile ma perché mostrava intimità quotidiana e autonomia del corpo femminile.

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Quel realismo dettagliato, l’attenzione alla postura e alla gestualità naturale costò carissimo all’artista. L’opera sfidò e ancora oggi sfida le convenzioni maschili e il ruolo tradizionale della donna nell’arte con una forte tensione espressiva.

Secessione viennese e esposizioni internazionali

Teresa Ries fu invitata a esporre con i secessionisti viennesi e partecipò a prestigiose esposizioni come l’Esposizione Universale del 1900 a Parigi, quella di Roma del 1911 e le Biennali di Venezia del 1903, del 1907 e del 1910.

Nel 1901 entrò nel gruppo Acht Künstlerinnen, un collettivo di otto artiste attive al Salon Pisko, un raro esempio di sostegno femminile nel mondo dell’arte dell’epoca.

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Temi e stile della sua arte

La scultura di Ries metteva assieme realismo e simbolismo, affrontando temi universali come la lotta per la vita, la morte e la spiritualità, la solidarietà umana e il coraggio silenzioso.

Opere principali

Sonnambula

E’ l’opera giovanile in cui Teresa Feodorovna Ries esplora il mondo dei sogni e dell’inconscio. La figura, eterea e delicata, è rappresentata in una posizione che suggerisce leggerezza e sospensione, tipica della sensibilità simbolista dell’epoca. In questo lavoro anticipa l’attenzione dell’artista alla condizione interiore dell’individuo e all’espressività psicologica dei soggetti.

Gli invincibili

Si tratta di un gruppo di quattro figure impegnate in uno sforzo comune. Simboleggiano la forza dell’unione e della cooperazione. Ogni figura rappresenta un tipo umano diverso, con posture realistiche che mostrano fatica ma anche speranza.

Il personaggio più giovane appare quasi gioioso nella fatica, simbolo di resilienza e futuro.

Lucifero

E’ la ribellione e la caduta, tema caro al Simbolismo. I dettagli anatomici realistici e la forte tensione drammatica, mette in evidenza la fisicità dei corpi.

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Il Bacio

Opera realizzata per la Biennale di Venezia, esplora l’intimità tra i due amanti in chiave simbolista. La composizione mette in evidenza la continuità tra eros e sentimento spirituale.

Morte e L’anima rivolta a Dio

Ries affronta in queste sculture i temi universali della morte, della spiritualità e della trascendenza. La Morte mostra la fragilità umana e la serenità nello sforzo finale della vita mentre l’anima rivolta a Dio esprime la ricerca del divino e della redenzione attraverso posture eleganti e silhouette slanciate.

Persecuzione, esilio e oblio

Con l’avvento delle leggi razziali naziste, nel 1938 il suo studio fu espropriato e molte opere furono distrutte come arte degenerata. Nel 1943 Teresa Ries si rifugiò a Lugano, dove visse in isolamento fino alla morte nel 1956.

Il lungo oblio della scultrice riflette le difficoltà che le donne ebree e artiste hanno affrontato per secoli. Solo dagli anni ’80 del Novecento la critica ha iniziato a riconoscere il valore delle sue opere.

Teresa Feodorovna Ries oggi

La riscoperta di Ries fa parte di un più ampio movimento di recupero delle donne artiste dimenticate. La sua arte, profonda e moderna, testimonia una capacità unica di coniugare sensibilità femminile, coraggio sociale e innovazione simbolista, diventando un punto di riferimento per la storia nascosta della scultura europea.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Teresa Feodorovna Ries: The Great Forgotten Sculptor

For a long time, Teresa Feodorovna Ries, born in Moscow in 1874, was one of the great protagonists of European sculpture whose history has turned its back on her. A woman, a Jew, and a sculptor in a male-dominated era, her work was ignored, many of her sculptures were destroyed, and her name fell into oblivion.

Only today, thanks to recent studies and museum research, are Ries’s talent and originality finally being recognized. Her art combines profound human sensitivity, symbolist innovation, and artistic courage, offering a unique perspective on the condition of women and existence.

Education and Early Obstacles

Born into a wealthy Jewish family, Ries showed an extraordinary talent for drawing and sculpture from an early age. After studying in Paris and entering the Moscow Academy of Arts, the young sculptor faced hostility from both teachers and classmates.

Her early works, such as Artemis, were met with much envy and unnecessary derision. After a heated argument with a professor, Ries was expelled from the Academy, an episode that marked her life but did not stop her.

Vienna and Artistic Affirmation

In 1895, the artist moved to Vienna, where she studied privately with Edmund von Hellmer. There, she began participating in important exhibitions and building her career, despite gender prejudice and discrimination.

Witch at her Toilette for Walpurgis Night

This sculpture, exhibited at the Künstlerhaus when she was just 21, depicts a young naked woman sitting on the ground, intent on cutting her toenails. The work was scandalous: not only because of the female nude but because it depicted everyday intimacy and the autonomy of the female body.

That detailed realism, the attention to posture and natural gestures, cost the artist dearly. The work challenged, and continues to challenge, male conventions and the traditional role of women in art with its powerful expressive power.

Viennese Secession and International Exhibitions

Teresa Ries was invited to exhibit with the Viennese Secessionists and participated in prestigious exhibitions such as the 1900 Universal Exhibition in Paris, the 1911 Rome Exhibition, and the Venice Biennales of 1903, 1907, and 1910.

In 1901, she joined the Acht Künstlerinnen group, a collective of eight female artists active at the Salon Pisko, a rare example of female support in the art world of the time.

Themes and Style of Her Art

Ries’s sculpture combined realism and symbolism, addressing universal themes such as the struggle for life, death, and spirituality, human solidarity, and silent courage.

Major Works

Sonnambula

This is an early work in which Teresa Feodorovna Ries explores the world of dreams and the unconscious. The figure, ethereal and delicate, is depicted in a position that suggests lightness and suspension, typical of the Symbolist sensibility of the time. This work anticipates the artist’s attention to the individual’s inner state and the subjects’ psychological expressiveness.

The Invincibles

This is a group of four figures engaged in a common effort. They symbolize the strength of unity and cooperation. Each figure represents a different human type, with realistic postures that convey fatigue but also hope.

The youngest figure appears almost joyful in his toil, a symbol of resilience and the future.

Lucifer

This work represents rebellion and fall, a beloved theme of Symbolism. The realistic anatomical details and strong dramatic tension highlight the physicality of the bodies.

The Kiss

A work created for the Venice Biennale, it explores the intimacy between the two lovers in a Symbolist vein. The composition highlights the continuity between eros and spiritual sentiment.

Death and The Soul Turned to God

In these sculptures, Ries addresses the universal themes of death, spirituality, and transcendence. Death demonstrates human frailty and serenity in life’s final struggle, while the Soul Turned to God expresses the search for the divine and redemption through elegant postures and slender silhouettes.

Persecution, Exile, and Oblivion

With the advent of the Nazi racial laws, her studio was expropriated in 1938, and many works were destroyed as degenerate art. In 1943, Teresa Ries took refuge in Lugano, where she lived in isolation until her death in 1956.

The sculptor’s long oblivion reflects the difficulties that Jewish women artists have faced for centuries. Only since the 1980s have critics begun to recognize the value of her work.

Teresa Feodorovna Ries Today

Ries’s rediscovery is part of a broader movement to rediscover forgotten women artists. Her profound and modern art demonstrates a unique ability to combine feminine sensitivity, social courage, and Symbolist innovation, becoming a point of reference for the hidden history of European sculpture.

For now, Yours truly, Michelangelo Buonarroti, bids you farewell and invites you to his next posts and social media.

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