David AI per la locandina di un Museo che porta il mio nome: il ‘Museo Casa Natale Michelangelo’
Mi conoscete. Quando ho qualcosa da dire non faccio sconti a nessuno, nemmeno al Papa, e i pontefici che hanno avuto a che fare con me lo sanno molto bene.
Un museo che porta il mio nome, alias il Museo Casa Natale Michelangelo di Caprese, per promuovere una visita guidata, ha pubblicato sui social una locandina in cui uno sgraziato David elaborato dall’Intelligenza Artificiale con tanto da cappello di Babbo Natale fa da promoter all’evento.
Al di là della discutibilissima scelta del cappello di Babbo Natale indossato dal futuro Re David, è mai possibile che un museo come quello della mia casa natale possa proporre ai visitatori un scempio del genere?
Come fa un museo che porta il mio nome a proporre un’immagine che non corrisponde al reale ma frutto di un’elaborazione tecnologica?
Ho trascorso tutta la vita a scolpire il marmo cercando di avvicinarmi alla perfezione divina del Creatore. Imparai fin da bimbetto a socchiudere gli occhi a ogni colpo di subbia per non ritrovarmi le schegge della pietra negli occhi, respirai per mesi e mesi polvere con il sudore che mi colava fin dentro la bocca spalancata a volte per l’affanno durante i mesi più caldi per vedere poi che cosa? Che il mio David non è abbastanza? Per scoprire che un museo che porta il mio nome preferisce usare un’elaborazione di quel tipo invece che l’opera che scolpii su commissione dell’Arte della Lana, finanziatrice dell’Opera del Duomo di Firenze?
Ovvia, fatelo per me, come regalo di compleanno o Natale, decidete voi: rimuovete il nome mio da quel coso finto e dalle vostre pagine. Ve lo chiedo per salvaguardare il fegato di un povero vecchio già morto e stecchito che proprio quelle parti venne al mondo il 6 marzo di 550 anni fa.
Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti.
AI David for the poster of a museum named after me: the Michelangelo Birthplace Museum
You know me. When I have something to say, I don’t spare anyone, not even the Pope, and the pontiffs who have dealt with me know this very well.
A museum named after me, aka the Michelangelo Birthplace Museum in Caprese, to promote a guided tour, posted a poster on social media featuring an awkward David created by Artificial Intelligence, complete with a Santa Claus hat, promoting the event.
Aside from the highly questionable choice of Santa Claus hat worn by the future King David, is it even possible that a museum like the one in my birthplace could offer visitors such a disgrace?
How can a museum named after me offer an image that doesn’t correspond to reality but is the product of technological manipulation?
I’ve spent my entire life sculpting marble, trying to approach the divine perfection of the Creator. I learned as a child to squint at every blow of the chisel so as not to get stone chips in my eyes. For months and months I breathed dust, sweat dripping into my mouth, sometimes gaping open from panting during the hottest months. Only to see what? That my David isn’t enough? To discover that a museum bearing my name prefers to use a work of that kind instead of the work I sculpted on commission from the Arte della Lana, the financier of the Opera del Duomo in Florence?
Of course, do it for me. Remove my name from that fake thing and from your pages: I ask you to safeguard the liver of a poor old man, already dead and stiff, who was born in those very parts on March 6, 550 years ago.
Yours, Michelangelo Buonarroti.

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