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22 novembre: l’eterea Santa Cecilia dipinta da Orazio Gentileschi

Il dipinto che vi propongo oggi, in occasione di Santa Cecilia, è l’opera in cui compare la Santa che suona la spinetta, realizzata tra il 1618 e il 1622 da Orazio Gentileschi.

E’ un’opera della maturità artistica del Gentileschi, dipinta a olio su tela di dimensioni assai contenute ma non per questo meno espressiva e poetica di opere più grandi.

L’artista volle raffigurare la giovane Santa musicista nell’atto di suonare una piccola spinetta, assorta in un’atmosfera di pacata, di contemplazione.

La figura di Cecilia emerge da un fondo scuro proprio come avrebbe potuto fare Caravaggio. Gentileschi infatti dal maestro molto apprese durante il suo periodo romano, a stretto contatto con le opere di Michelangelo da Merisi.

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Rispetto però alle opere di Caravaggio, in questa tela c’è una luce maggiore che modella le forme accarezzando i volumi. Osservate con attenzione con quanta cura Gentileschi diede forma con i pennelli alla morbidezza dei tessuti e agli incarnati delle die figure.

Il suonare di Santa Cecilia viene volutamente raccontato come un atto concentrato che si fa preghiera. Un gesto spirituale che coinvolge ogni senso sia della Santa che di chi ha modo di osservare dal vero il prezioso dipinto.

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L’opera venne ritrovata in un convento di Todi e acquisito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria nel 1976. La sua attribuzione a Orazio Gentileschi è generalmente accettata, ma rimane accompagnata da qualche riserva, soprattutto per la presenza di un secondo esemplare, oggi a Washington, che presenta varianti compositive e qualitative.

La discussione tra gli studiosi è tuttora in auge. Entrambe le tele si pensa possano derivare da un terzo modello certo di Orazio: ‘La visione di Santa Francesca Romana‘, importante pala d’altare in cui ricorrono analoghi schemi figurativi e la medesima ricerca di armonia pacata.

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Il dipinto di ‘Santa Cecilia che suona la spinetta‘ appartiene alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia ma al momento questo capolavoro è inserito nel percorso espositivo ‘Orazio Gentileschi. Un pittore in viaggio’ allestito nelle Sale Chiablese dei Musei Reali, accessibile al pubblico fino al 3 maggio 2026.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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November 22: The Ethereal Saint Cecilia Painted by Orazio Gentileschi

The painting I’m featuring today, on the occasion of Saint Cecilia, features the Saint Playing the Spinet, created between 1618 and 1622 by Orazio Gentileschi.

It’s a mature work by Gentileschi, painted in oil on canvas, quite small in size but no less expressive and poetic than his larger works.

The artist chose to depict the young musician Saint playing a small spinet, absorbed in a calm, contemplative atmosphere.

The figure of Cecilia emerges from a dark background just as Caravaggio might have done. Gentileschi, in fact, learned much from the master during his time in Rome, where he was in close contact with the works of Michelangelo da Merisi.

Compared to Caravaggio’s works, however, this canvas features a greater light that shapes the forms and caresses the volumes. Observe carefully how carefully Gentileschi shaped the softness of the fabrics and the flesh tones of the two figures with his brushes.

Saint Cecilia’s playing is deliberately depicted as a concentrated act that becomes prayer. A spiritual gesture that engages every sense of both the saint and those who observe the precious painting in person.

The work was rediscovered in a convent in Todi and acquired by the Galleria Nazionale dell’Umbria in 1976. Its attribution to Orazio Gentileschi is generally accepted, but remains subject to some reservations, especially due to the presence of a second example, now in Washington, which exhibits compositional and qualitative variations.

The discussion among scholars is still ongoing. Both canvases are thought to derive from a third clear model by Orazio: “The Vision of Saint Francesca Romana,” an important altarpiece featuring similar figurative schemes and the same quest for calm harmony.

The painting of “Saint Cecilia Playing the Spinet” belongs to the Galleria Nazionale dell’Umbria in Perugia, but this masterpiece is currently included in the exhibition “Orazio Gentileschi. A Traveling Painter” in the Chiablese Rooms of the Royal Museums, open to the public until May 3, 2026.

For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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