La Basilica di San Lorenzo e quell’ultimo affresco commissionato nella storia dai Medici
All’interno della Basilica di San Lorenzo è possibile vedere un grande affresco del periodo tardo barocco fiorentino commissionato, pensate un po’, dall’Elettrice Palatina. Un’opera che tanti ignorano ma che vale la pena conoscere meglio.
Fu realizzato da Vincenzo Meucci, nato a Firenze il 6 aprile del 1694. Forse il suo cognome vi suggerirà quello di un altro grande personaggio della storia: il padre del telefono Antonio Meucci. Ebbene si, fu il suo bisnonno.

Vincenzo Meucci era stato allievo di Sebastiano Galeotti ed ebbe modo di formarsi tra Firenze e Bologna. Particolarmente influenzato dall’ambiente romano, proprio a Firenze ebbe il suo momento di gloria realizzando affreschi per palazzi nobiliari e chiese.
La sua commissione più prestigiosa fu proprio quella ricevuta da Anna Maria Luisa de’ Medici, o Elettrice Palatina che dir si voglia, nel 1742. Consapevole della fine imminente della propria casata dopo la sua morte e determinata a lasciarne un’eredità spirituale e culturale tangibile, l’Elettrice volle affidare a Meucci la decorazione della cupola della Basilica di San Lorenzo, la chiesa che più di ogni altra era legata ai Medici.
La Gloria dei santi fiorentini
Il Meucci pensò di affrescare uno scorcio celeste che raffigurasse i Santi fiorentini maggiormente venerati come San Zanobi, primo vescovo della città, Sant’Antonino Pierozzi arcivescovo domenicano, San Filippo Benizzi dei Servi di Maria e altri. I personaggi si muovono sulla scena con un moto ascensionale che li porta verso la gloria divina.
Meucci utilizza la prospettiva di sotto in su, amplificando l’altezza reale dell’opera architettonica e lasciando che la luce dipinta sembri irradiare dall’interno stesso della cupola. Il cielo si apre lasciando vedere al centro il chiarore che evoca la presenza divina.
Colori luminosi, rosa pallidi, azzurri cangianti, ori smorzati, figure leggere e quel senso di teatralità scenografica caratterizzano l’opera, nota come uno degli ultimi grandi cicli di affreschi sacri realizzati a Firenze prima dell’avvento del neoclassicismo.
La prossima volta che andrete a Firenze, entrate nella basilica di San Lorenzo e dopo aver ammirato tutte le meraviglie note che custodisce, compresa la tribuna delle reliquie che io progettai, soffermatevi un po’ di più a guardare gli affreschi realizzati dal Meucci, ultima commissione medicea della storia.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
The Basilica of San Lorenzo and that last fresco commissioned by the Medici
Inside the Basilica of San Lorenzo, you can see a large fresco from the late Florentine Baroque period, commissioned—wonderfully—by the Electress Palatine. A work that many are unaware of, but it’s worth learning more about.
It was created by Vincenzo Meucci, born in Florence on April 6, 1694. Perhaps his surname will remind you of another great figure in history: the father of the telephone, Antonio Meucci. Yes, he was his great-grandfather.
Vincenzo Meucci was a pupil of Sebastiano Galeotti and trained between Florence and Bologna. Particularly influenced by the Roman environment, he had his moment of glory in Florence, creating frescoes for noble palaces and churches.
His most prestigious commission was the one received from Anna Maria Luisa de’ Medici, or Electress Palatine, in 1742. Aware of the imminent end of her lineage after her death and determined to leave a tangible spiritual and cultural legacy, the Electress entrusted Meucci with the decoration of the dome of the Basilica of San Lorenzo, the church most closely linked to the Medici family.
The Glory of the Florentine Saints
Meucci conceived the idea of frescoing a celestial view depicting the most venerated Florentine saints, such as Saint Zenobius, the city’s first bishop, Saint Antoninus Pierozzi, Dominican archbishop, Saint Philip Benizzi of the Servants of Mary, and others. The figures move across the scene with an ascending motion that carries them toward divine glory.
Meucci uses the perspective from below, amplifying the actual height of the architectural work and allowing the painted light to appear to radiate from within the dome itself. The sky opens, revealing the light in the center that evokes the divine presence.
Bright colors, pale pinks, iridescent blues, muted golds, light figures, and a sense of scenographic theatricality characterize the work, known as one of the last great cycles of sacred frescoes created in Florence before the advent of Neoclassicism.
Next time you’re in Florence, enter St. Peter’s Basilica and, after admiring all the renowned wonders it houses, including the tribune of relics that I designed, linger a little longer to gaze at the frescoes painted by Meucci, the last Medici commission in history.
For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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