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Cosimo I de’ Medici: il padre della Toscana moderna raccontato in un libro

Cosimo I de Medici, definito a ragione come il padre della Toscana moderna, fu un personaggio chiave del Rinascimento italiano. Salito al potere in un momento cruciale per Firenze, seppe trasformare una Repubblica in un Granducato, consolidando il potere dei Medici e gettando le basi per una Toscana prospera.

Cosimo I dei Medici. Il padre della Toscana moderna è il libro scritto da Eugenio Giani che offre un ritratto approfondito di Cosimo I, analizzando non solo le sue azioni politiche, ma anche la personalità complessa e il contesto storico in cui operò.

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Mi sono approcciato a questo volume con un po’ di scetticismo e invece ho dovuto ricredermi. L’autore Giani, nonché presidente della Regione Toscana, sottolinea le qualità di Cosimo I in virtù di statista lungimirante, capace di prendere decisioni coraggiose e di costruire alleanze strategiche.

Pagina dopo pagina nel volume viene raccontato come Cosimo I sua riuscito a rimettere al centro della scena Firenze dal punto di vista politico, economico e culturale, introducendo riforme amministrative e promuovendo lo sviluppo delle arti e delle scienze.

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Anche se quel despota sempre poco lo tollerai e non volli tornare a Firenze anche perché a comandare c’era lui, senza dubbio Cosimo I fu un grande mecenate.

Giani infatti sottolinea con cognizione di causa quanto il ruolo dell’arte abbia influito nella costruzione dell’immagine del potere mediceo.

Tra una pagina e l’altra si ritrova la storia di tutta Firenze. Giani racconta per esempio come nacquero le botteghe artigiane di via degli Arazzieri. Cosimo I chiamò a Firenze due maestri fiamminghi abili con l’arte dell’arazzeria: Nicolas Karcher e Jan Rost. Avrebbero dovuto mettere in piedi la manifattura granducale di arazzi, iniziando ad avviare anche i giovani del posto a quell’arte sopraffina.

Addirittura i due maestri fiamminghi si impegnarono a sottoscrivere un accordo mediante il quale si sarebbero occupati di tenere sempre attivi dodici dei ventiquattro telai forniti dal Granduca in persona.

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Un appunto però lo devo fare. Nel capitolo in cui Giani cita l’edificazione del Palazzo Mediceo di Seravezza, fa riferimento al monte Altissimo come il monte di Michelangelo. Ecco, su quello avrei qualche rimostranza da fare visto che di marmi fatti cavare da me lì, a conti fatti, non ce ne sono. Lavorai piuttosto alle cave di Ceragiola, Trambiserra e la Cappella, quello sì.

Confesso che questo libro mi è molto piaciuto e ho potuto conoscere dettagli che ancora mi sfuggivano. Ve lo consiglio vivamente. Cosimo I dei Medici. Il padre della Toscana moderna lo trovate QUA.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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