Una Notte di Luna con Van Gogh: il libro
Il libro di cui voglio parlarvi oggi è ‘Notte di luna con Van Gogh e altri incontri intimi nella storia dell’arte’, scritto da Raffaella Arpiani, caratterizzato da un approccio inusuale alle opere.
Edito da Feltrinelli, il volume invita i lettori ad addentrarsi in un viaggio intimo nel mondo dell’arte. L’autrice propone un’analisi dei capolavori originale e personale, invitando i lettori a vedere oltre la tecnica, al di là dell’iconologia e del significato storico che hanno.
Sono sedici le opere d’arte prese in considerazione, tra le quali non poteva non essercene almeno una mia anche se, di riferimenti alle opere che realizzai in vita, ce ne sono diversi in tutto il volume.
Il percorso immaginato ha inizio con l’Afrodite Cnidia di Prassitele fino ad arrivare a Kandinsky, culminando con il Giudizio Universale, il mio.
Il libro invita a instaurare un dialogo diretto con le opere d’arte, a leggere tra le pennellate e le forme, le emozioni e le esperienze degli artisti che poi diventano anche le nostre. Arpiani ci mostra come l’arte possa essere uno specchio della propria anima, dei pregi e difetti, delle paure e delle speranze che custodiamo.
Il capitolo che ho preferito fra tutti è quello dedicato a Bernini e al meraviglioso busto di Costanza, oggi appartenente al Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Opera straordinaria che però cela un dramma terribile.
Come scrive l’autrice, è purtroppo una storia attualissima. Non a caso cito il nome della donna che il Bernini Immortalò nel marmo senza cognome e non è certamente per il poco rispetto che lo faccio: tutt’altro. Lo scoprirete però leggendo il volume. Mica vi posso svelare tutto.
Fra quelle pagine l’autrice racconta di una vendetta che però, carte alla mano, non ci fu.
E’ quella che secondo Raffaella Arpiani, papa Clemente VII si prese facendomi eliminare l’affresco del Perugino nel quale faceva la sua comparsa papa Sisto IV, il quale anni prima aveva sostenuto la Congiura dei Pazzi. Fu proprio in quell’occasione che venne assassinato il padre del pontefice citato.
C’è un particolare però: Clemente VII era morto e stecchito quando avevo abbandonato l’idea di salvare l’opera del Perugino realizzando il Giudizio a tutta parete. Non avrebbe potuto dunque darmi ordini in tal senso. Non solo, oltre a distruggere l’opera del Perugino distrussi anche i due affreschi laterali del secondo registro con le storie di Cristo e di Mosè e due mie lunette con gli antenati di Cristo, affrescate anni prima per papa Giulio II.
Fu una questione tecnica, di spazio che necessitavo, non di vendette papali.
Il disegno custodito a Casa Buonarroti realizzato con molta probabilità dopo l’incontro che ebbi con papa Clemente VII a San Miniato al Tedesco, avvenuto nel settembre del 1533, in basso al centro si vede bene lo spazio delimitato nettamente nella parte superiore, nel quale sarebbe avrei salvato l’affresco del Perugino. La decisione di rimuoverlo fu presa dopo, con papa Paolo III Farnese.
È un dettaglio che non potevo non notare.
Il volume offre una visione molto personale che l’autrice ha sulle opere proposte. Ai fatti storici intreccia analisi psicologiche e introspettive, considerazioni che invitano a riflettere su aspetti della quotidianità che che i capolavori propongono come spunto di partenza.
Il libro Notte di luna con Van Gogh e altri incontri intimi nella storia dell’arte lo trovate QUA.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
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