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Quando Vittoria Colonna mi regalò un’intera raccolta di sonetti sacri

La mia carissima amica Vittoria Colonna dedicò tempo, amore ed energie per realizzare un’intera raccolta di sonetti a tema sacro tra il 1539 e il 1540 per farmene dono.

Feci menzione di questo prezioso e amato regalo a mio nipote Lionardo in una lettera che ebbi modo di scrivergli nel marzo del 1551.

Il Fattucci aveva chiesto un mese prima di poter avere qualcosa scritto dalla marchesa di Pescara e scrissi a Lionardo che di lei possedevo un libretto con quaranta componimenti poetici suoi.

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“Messer Giovan Francesco mi richiese circa un mese fa di qualche cosa di quelle della marchesa di Pescara, se io n’avevo. Io ò un Librecto in carta pecora, che la mi donò circa dieci anni sono, nel quale è cento tre sonecti, senza quegli che mi mandò poi da Viterbo in carta bambagina, che son quaranta, i quali feci legare nel medesimo Librecto e in quel tempo gli prestai a molte persone, in modo che per tucto ci sono in istampa”.

Quel libretto fu rinvenuto solo nel 1838 dallo studioso Enrico Carusi, all’interno del Codice Vaticano Latino 11539 della Biblioteca Apostolica Vaticana.

La sua identificazione fu resa possibile da alcuni elementi come per esempio la scrittura a mano eseguita nel Cinquecento, il fatto che fosse in carta pecora ovvero in pergamena e il contenuto.

Francesco Jacovacci 1880. Michelangelo sul letto di morte di Vittoria Colonna, Museo Nazionale di Capodimonte
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Io e Vittoria Colonna ci incontrammo forse per la prima volta a Roma, nel 1536. Come scrisse Francisco de Holanda, la nostra fu una “stabile amicitia et ligata in christiano nodo sicurissima affectione”.

Ci scambiammo non solo versi ma anche oggetti di uso quotidiano e fu proprio lei a regalarmi quei vetri veneziani che adoperavo per vedere meglio: oggi li chiamereste occhiali.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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When Vittoria Colonna gave me an entire collection of sacred sonnets

My dear friend Vittoria Colonna dedicated time, love and energy to create an entire collection of sacred sonnets between 1539 and 1540 to give to me.

I mentioned this precious and beloved gift to my nephew Lionardo in a letter I had the opportunity to write to him in March 1551. Fattucci had asked for a month before being able to have something written by the Marchioness of Pescara and I wrote to Lionardo that I had a small book of hers with forty of her poetic compositions.

“About a month ago, Messer Giovan Francesco asked me for something from the Marchioness of Pescara, if I had any. I have a libretto in parchment paper, which she gave me about ten years ago, in which there are one hundred and three sonnectos, without mentioning those she sent me later from Viterbo in cotton paper, which are forty, which I had bound in the same libretto and at that time I lent them to many people, so that they are all in print”.

That booklet was found only in 1838 by the scholar Enrico Carusi, inside the Vatican Latin Codex 11539 of the Vatican Apostolic Library. Its identification was made possible by some elements such as for example the handwriting done in the sixteenth century, the fact that it was in parchment paper or parchment and the content.

Vittoria Colonna and I met perhaps for the first time in Rome, in 1536. As Francisco de Holanda wrote, ours was a “stable friendship and bound in a Christian knot with the most secure affection”. We exchanged not only verses but also everyday objects and it was she who gave me those Venetian glasses that I used to see better: today you would call them glasses.

For the moment, your always Michelangelo Buonarroti says goodbye to you, making an appointment with you in the next posts and on social media.

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