L’opera del giorno che vi propongo oggi è Cleopatra, dipinta a olio su tela da Giovanni Francesco Guerrieri, detto il Fossombrone, tra il 1630 e il 1640 circa.

Cleopatra, l’ultima regina d’Egitto appartenente alla dinastia tolemaica, è senza dubbio uno dei personaggi più emblematici e noti della storia antica. Tanti gli scrittori che ne hanno narrato le gesta, attenendosi ai fatti storici o inventando di sana pianta passaggi della sua esistenza.

Altrettanti gli artisti che l’hanno voluta ritrarre in memorabili sculture ed eccellenti pitture o disegni come per esempio quella scolpita da Balzico o la testa di Cleopatra che disegnai su verso e sul recto di un memorabile foglio.

Regina, madre e moglie ma anche condottiera molto colta e indipendente.

Ottaviano, dopo aver sconfitto le forze militari di Antonio, amante e alleato di Cleopatra, riuscì a conquistare Alessandria. Fece prigionieri Cleopatra e i suoi figli con l’intenzione di deportarli a Roma ed esporli sul carro del vincitore nel rientro trionfale.

Fu in quel momento Cleopatra decise di suicidarsi. Leggenda narra si fosse fatta mordere dalle vipere ma è possibile si fosse avvelenata da sola. Secondo quanto narrato da Plutarco, dopo il banchetto rimase da sola con le due ancelle Carmiana e Ira, facendosi portare un cesto di fichi maturi che passò inosservato al controllo dei soldati.

Tra quei frutti Cleopatra aveva fatto nascondere era nascosta la vipera che poi l’avrebbe uccisa.

I dipinti che la ritraggono, un po’ come quello realizzato nel Seicento da Guerrieri, Cleopatra viene raffigurata proprio nel momento in cui viene morsa dall’aspide.

Osservate la malinconia tangibile che il Fossombrone dipinse sul volto della regina d’Egitto. Mentre Cleopatra tiene la vipera con la mano destra, ha uno sguardo malinconico. E’ ben consapevole che di lì a poco la sua vita cesserà.

Il netto contrasto tra la sua pelle bianchissima e il colore della serpe più scuro, accentra l’attenzione proprio su quel gesto fatale.

Il Fossombrone aveva avuto modo di conoscere e frequentare a Roma eccellenti pittori caravaggeschi come Orazio Gentileschi, in quel frangente impegnato con le decorazioni di Palazzo Borghese. Le influenze del padre di Artemisia si ritrovano in quest’opera.

Il dipinto di Cleopatra appartiene alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano ed è collocata nel Palazzo Malatesta.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Painting of the day: the melancholic Cleopatra of Fossombrone

The work of the day that I propose to you today is Cleopatra, painted in oil on canvas by Giovanni Francesco Guerrieri, known as Fossombrone, between 1630 and 1640 approximately.

Cleopatra, the last queen of Egypt belonging to the Ptolemaic dynasty, is undoubtedly one of the most emblematic and well-known characters of ancient history. Many writers have narrated her deeds, adhering to historical facts or inventing passages of her existence from scratch.

Just as many artists have wanted to portray her in memorable sculptures and excellent paintings or drawings such as the one sculpted by Balzico or the head of Cleopatra that I drew on the back and front of a memorable sheet.

Queen, mother and wife but also a very cultured and independent leader.

Octavian, after defeating the military forces of Anthony, at that time both lover and ally of Cleopatra, managed to conquer Alexandria. He took Cleopatra and her children prisoner with the intention of deporting them to Rome and displaying them on the chariot of the winner in his triumphal return.

At that moment Cleopatra decided to commit suicide. Legend has it that she had been bitten by vipers but it is possible that she had poisoned herself. According to Plutarch, after the banquet she was left alone with her two maids Carmiana and Ira and had a basket of ripe figs brought to her that went unnoticed by the soldiers.

Cleopatra had hidden among those fruits the viper that would later kill her.

The paintings that portray her, a bit like the one made in the seventeenth century by Guerrieri, depict Cleopatra at the very moment in which she is bitten by the asp.

Observe the tangible melancholy that Fossombrone painted on the face of the Queen of Egypt. While Cleopatra holds the viper in her right hand, she has a melancholic look. She is well aware that her life will soon end.

The sharp contrast between her very white skin and the darker color of the snake focuses attention precisely on that fatal gesture.

Fossombrone had the opportunity to meet and spend time with excellent Caravaggio-style painters in Rome such as Orazio Gentileschi, who at that time was busy with the decorations of Palazzo Borghese.

The painting of Cleopatra belongs to the Fondazione Cassa di Risparmio di Fano and is located in Palazzo Malatesta.

For the moment, yours truly Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to the next posts and on social media.

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Pubblicato da Michelangelo Buonarroti

Chi non conosce Michelangelo Buonarroti? Scultore, pittore, architetto e raffinato poeta. Ma chi è il suo alter ego che gli da voce sul blog michelangelobuonarrotietornato.com e sui social connessi? Antonietta Bandelloni, art blogger e scrittrice toscana appassionata d'arte. Da più di dieci anni si dedica allo studio approfondito delle opere e della tormentata esistenza di Michelangelo Buonarroti. Per contattare Antonietta Bandelloni per collaborazioni, inviti, sponsorizzazioni o altro inviate una mail direttamente a antoniettabandelloni@gmail.com ENG: Who doesn't know Michelangelo Buonarroti? Sculptor, painter, architect and refined poet. But who is his alter ego that gives him a voice on the blog michelangelobuonarrotietornato.com and on the connected social networks? Antonietta Bandelloni, a Tuscan art blogger and writer passionate about art. For over ten years she has devoted himself to the in-depth study of Michelangelo Buonarroti's works and tormented existence. To contact Antonietta Bandelloni for collaborations, invitations, sponsorships or other send an email directly to antoniettabandelloni@gmail.com Vedi tutti gli articoli di Michelangelo Buonarroti