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Giovanni Stradano: la prima retrospettiva a Palazzo Vecchio in occasione dei 500 anni dalla nascita

Giovanni Stradano, al secolo Jan van der Straet, nacque a Bruges nel 1523, 500 anni fa. Per celebrare l’importante cinquecentenario, Palazzo Vecchio per la prima volta gli dedica una retrospettiva: un omaggio dovuto all’artista fiammingo che molto operò per la città nella quale scelse di vivere fino alla fine dei suoi ottantadue anni.

“Giovanni Stradano a Firenze 1523-2023. Le più strane e belle invenzioni del mondo” è il titolo della mostra che prende vita al Museo di Palazzo Vecchio di Firenze dal 17 novembre 2023 al 18 febbraio 2024 per celebrare questo artista.

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Promossa dal Comune di Firenze – Ufficio Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO e MUS.E, con il supporto del Ministero del Turismo, la direzione scientifica e il coordinamento generale di Carlo Francini e Valentina Zucchi e la curatela di Alessandra Baroni, l’esposizione conta circa ottanta opere tra dipinti, disegni, stampe, libri, arazzi e strumenti e offre un approfondimento inedito su Stradano, che fu il principale e più versatile collaboratore di Giorgio Vasari nella decorazione di Palazzo Vecchio.

Qui Giovanni Stradano fu impegnato per molti anni nella decorazione delle stanze nuove fra cui gli appartamenti dedicati agli Dei terrestri ovvero i Medici, le stanze di Eleonora di Toledo, lo Studiolo di Francesco I e del Salone dei Cinquecento, contribuendo a un’opera ricca e complessa con la sua personale cifra stilistica.

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Ritrattistapaesaggista e soprattutto disegnatore originale, Stradano fu anche Accademico del Disegno sin dalla fondazione della prestigiosa istituzione voluta da Cosimo I de’ Medici nel 1563.

Giorgio Vasari, secondo il quale Stradano ebbe “buon disegno, bonissimi capricci, molta invenzione e buon modo di colorire”, si affidò a lui per molte opere tra cui l’originale dipinto per la Battaglia di Scannagallo, emblema della vittoria di Firenze su Siena, e i celebri arazzi delle Cacce, destinati alla villa di Poggio a Caiano.

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La mostra offre una rara occasione per capire in che modo nasce un capolavoro complesso iconograficamente come la decorazione delle pareti e delle tavole di Palazzo Vecchio, un’opera davvero corale e una celebrazione della potenza militare e tecnologica della Firenze di Cosimo I. Andare con lo sguardo dagli spettacolari disegni di Stradano ai dipinti, agli arazzi penso sia un’esperienza unica per il visitatore. Stradano poi comprese presto, prima di tanti altri, che riprodurre le sue invenzioni nelle stampa avrebbe moltiplicato e prolungato all’infinito il loro successo e la sua fama”.

la curatrice Alessandra Baroni
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Sei le sezioni allestite lungo il percorso museale,nelle quali le opere della mostra sono poste in dialogo con i dipinti che Stradano stesso eseguì in palazzo, con l’intento di offrire uno sguardo approfondito sulla decorazione che tuttora è possibile apprezzare nelle sale ma anche sulla sua originale modernità creativa, con prestiti importanti dal Musée du Louvre di Parigi, dall’Albertina Museum di Vienna e dal Rijksmuseum di Amsterdam, ma anche dal Museo di San Matteo di Pisa, dall’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, dai Musei Civici di Milano, dalle Gallerie degli Uffizi, dal Museo Nazionale del Bargello, dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, dalla Biblioteca Medicea Laurenziana e altre importanti collezioni pubbliche e private.

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Se un ampio rilievo è dato alle opere nate in seno alla corte fiorentina fino al 1574, a queste si affiancano i dipinti di altre prestigiose committenze e i disegni per stampe calcografiche di interesse scientifico e geografico, a cui Stradano si dedicò con passione nella seconda parte della sua vita, divenendo “pictor celeberrimus” lodato universalmente, anche da Vasari, per le “più strane e belle invenzioni del mondo”.

Fra queste spicca la serie Nova Reperta, dedicata alle invenzioni dell’età moderna che cambiarono la vita dell’umanità – dalla polvere pirica alla stampa a caratteri mobili, dalla coltivazione del baco da seta a quella della canna da zucchero, dalla produzione degli orologi a quella degli occhiali: è questo il cuore dell’ultima sezione della mostra, che pone in dialogo una splendida selezione di disegni e di stampe con un più ampio percorso di ridefinizione delle potenzialità del sapere e dei confini del mondo, entro cui  assume un risalto particolare la scoperta dell’America.

L’Allegoria delle Virtù di Stradano
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La mostra “Giovanni Stradano a Firenze 1523-2023. Le più strane e belle invenzioni del mondo” rimarrà aperta fino al 18 febbraio 2024.

Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

Giovanni Stradano: the first retrospective at Palazzo Vecchio on the occasion of the 500th anniversary of his birth

Giovanni Stradano, born Jan van der Straet, was born in Bruges in 1523, 500 years ago. To celebrate the important five hundredth anniversary, Palazzo Vecchio is dedicating a retrospective to him for the first time: a tribute to the Flemish artist who worked hard for the city in which he chose to live until the end of his eighty-two years.

“Giovanni Stradano in Florence 1523-2023. The strangest and most beautiful inventions in the world” is the title of the exhibition that comes to life at the Palazzo Vecchio Museum in Florence from 17 November 2023 to 18 February 2024 to celebrate this artist.

Promoted by the Municipality of Florence – World Heritage Office and Relations with UNESCO and MUS.E, with the support of the Ministry of Tourism, the scientific direction and general coordination of Carlo Francini and Valentina Zucchi and the curatorship of Alessandra Baroni, the exhibition counts approximately eighty works including paintings, drawings, prints, books, tapestries and instruments and offers an unprecedented in-depth analysis of Stradano, who was Giorgio Vasari’s main and most versatile collaborator in the decoration of Palazzo Vecchio.

Here Giovanni Stradano was involved for many years in the decoration of the new rooms including the apartments dedicated to the earthly Gods or the Medici, the rooms of Eleonora di Toledo, the Studiolo of Francesco I and the Salone dei Cinquecento, contributing to a rich and complex with its own personal stylistic signature.

Portraitist, landscape painter and above all an original designer, Stradano was also an Academician of Drawing since the foundation of the prestigious institution commissioned by Cosimo I de’ Medici in 1563.

Giorgio Vasari, according to whom Stradano had “good drawing, very good whims, a lot of invention and a good way of colouring”, entrusted himself to him for many works including the original painting for the Battle of Scannagallo, emblem of Florence’s victory over Siena , and the famous tapestries of the Hunts, destined for the villa of Poggio a Caiano.

“The exhibition offers a rare opportunity to understand how an iconographically complex masterpiece such as the decoration of the walls and tables of Palazzo Vecchio was born, a truly choral work and a celebration of the military and technological power of Cosimo I’s Florence. Go with I think the look from Stradano’s spectacular drawings to the paintings and tapestries is a unique experience for the visitor. Stradano then soon understood, before many others, that reproducing his inventions in the press would infinitely multiply and prolong their success and his fame”.

the curator Alessandra Baroni

There are six sections set up along the museum itinerary, in which the works of the exhibition are placed in dialogue with the paintings that Stradano himself executed in the palace, with the aim of offering an in-depth look at the decoration that can still be appreciated in the rooms but also on the its original creative modernity, with important loans from the Musée du Louvre in Paris, from the Albertina Museum in Vienna and from the Rijksmuseum in Amsterdam, but also from the Museum of San Matteo in Pisa, from the National Institute of Graphics in Rome, from the Civic Museums of Milan, from the Uffizi Galleries, from the Bargello National Museum, from the National Library of Florence, from the Laurentian Library and other important public and private collections.

If ample prominence is given to the works created within the Florentine court up to 1574, these are accompanied by the paintings of other prestigious commissions and the drawings for intaglio prints of scientific and geographical interest, to which Stradano dedicated himself with passion in the second part of the his life, becoming “pictor celeberrimus” universally praised, even by Vasari, for the “strange and most beautiful inventions in the world”.

Among these, the Nova Reperta series stands out, dedicated to the inventions of the modern age that changed the life of humanity – from gunpowder to movable type printing, from the cultivation of silkworms to that of sugar cane, from the production of clocks that of glasses: this is the heart of the last section of the exhibition, which places a splendid selection of drawings and prints in dialogue with a broader path of redefinition of the potential of knowledge and the boundaries of the world, within which it takes on particular prominence The discovery of America.

The exhibition “Giovanni Stradano in Florence 1523-2023. The strangest and most beautiful inventions in the world” will remain open until February 18, 2024.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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