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La Fontana di Piazza della Rotonda

La Fontana di Piazza della Rotonda si trova al centro dell’omonima piazza, proprio davanti al Pantheon. L’incessante scrosciare delle sue acque rinfresca nella stagione più calda l’aria rendendo più piacevole la sosta anche sotto il solleone.

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Il progetto originario

Nel 1570 fu portato a termine il restauro dell’acquedotto dell’Acqua Virgo e vennero avviati i lavori per effettuare ramificazioni secondarie per raggiungere le aree del Campo Mazio, a quel tempo fa le più popolate di tutta Roma. Di conseguenza il pontefice in carica si premurò di far progettare numerose fontane.

La Fontana della Rotonda fu commissionata da papa Gregorio XIII a Giacomo della Porta nel 1575. L’architetto disegnò il progetto che poi fu eseguito dallo scultore Leonardo Sormani.

Giacomo della Porta ideò una vasca quadrangolare con i lati lobati in marmo bigio. L’acqua scaturiva direttamente dal catino centrale e dai mascheroni posti ai lati. Quei mascheroni erano direttamente ispirati agli stessi che Della Porta stava preparando su disegno mio per il Palazzo dei Conservatori, a Piazza del Campidoglio.

Sul retro di queste figure erano posizionati dei draghi che non erano altro che lo stemma araldico del papa committente Gregorio XIII Boncompagni.

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Le modifiche successive

Cosa è rimasto oggi del progetto originario di Giacomo della Porta? La vasca. Infatti già nel 1662 il piano della piazza fu ribassato e i gradini progettati dall’architetto furono eliminati. Al loro posto venne realizzato il grande basamento mistilineo che vedete ancora oggi che prevedeva dal lato del Pantheon cinque gradini mentre dal lato opposto solo due per compensare la pendenza della piazza.

Successivamente, nel 1711, papa Clemente XI Albani volle far aggiungere l’obelisco di Ramses II che era stato rinvenuto alla fine del XIV secolo e messo dinnanzi alla chiesa di San Macuto. L’obelisco ancora oggi è sostenuto dal complesso scultoreo realizzato da Filippo Barigioni. La scogliera di travertino, i delfini e gli stemmi degli Albani sono tutti di quel periodo così come le iscrizioni mirate a celebrare le modifiche volute da papa Clemente XI.

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Sebbene non sia chiaro il motivo, i mascheroni originali furono rimossi nel 1880 e portati a Villa Borghese. Sei anni più tardi furono sostituiti con copie.

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