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Parole spese

Il Vasari era innamorato delle mie opere e in particolare della Pietà Vaticana.

Vi riporto quello che scrisse nelle Vite parlandone:

“Alla quale opera non pensi mai scultore né artefice raro potere aggiungere di disegno, né di grazia, né con fatica poter mai di finezza, pulitezza e di traforare il marmo con tanta arte, quanto Michele Agnolo vi fece, perché si scorge in quella tutto i valore et il podere dell’arte. Fra le cose belle che vi sono, oltra i panni divini suoi, si scorge il morto Cristo, e non si pensi alcuno di bellezza di membra e d’artifizio di corpo vedere uno ignudo tanto divino, né ancora un morto che più simile al morto di quello paia.

Quivi è dolcissima aria di testa, et una concordanza ne’ muscoli delle braccia et in quelli del corpo e delle gambe, i polsi e le vene lavorate, che invero si meraviglia lo stupore che mano d’artefice abbia potuto sì divinamente e propriamente fare in pochissimo tempo cosa sì mirabile; che certo è un miracolo che un sasso da principio , senza forma nessuna, si sia mai ridotto a quella perfezione che la natura a fatica suol formar nella carne”.

 

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Michelangelo Buonarroti

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