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La Madonna delle Ciliegie del Barocci a Torino per Natale

Le Gallerie d’Italia di Torino, in occasione delle festività natalizie, espongono il dipinto della Madonna delle Ciliegie di Federico Barocci, arrivato per l’occasione dai Musei Vaticani.

L’opera ultimata dall’artista urbinate 1573, sarà la protagonista della rassegna “L’Ospite Illustre”, che dal 2015 porta nel capoluogo piemontese tesori provenienti dai più prestigiosi musei del mondo.

Collocata nella Sala Turinetti del palazzo di piazza San Carlo, la tela è stata posizionata in un ambiente ideato per mettere in luce la delicatezza cromatica e la straordinaria qualità tecnica del Barocci.

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Tra miracolo e intimità familiare

La Madonna delle ciliegie rappresenta un episodio tratto dal Vangelo apocrifo dello Pseudo-Matteo. Secondo il testo, durante la fuga in Egitto il Bambino Gesù compie un miracolo piegando una palma per offrire i suoi frutti alla Madre. Barocci reinventa liberamente il racconto, sostituendo la palma con un albero di ciliegie e trasformando l’episodio miracoloso in una scena quotidiana carica di dolcezza.

La Vergine è raffigurata in un gesto di tenero abbandono: il suo volto, circondato da morbide ombre rosate, esprime una serena consapevolezza materna. Gesù, con un movimento spontaneo e infantile, protende le braccia verso le ciliegie che Giuseppe gli offre. La frutta diventa così un simbolo di purezza, innocenza e sacrificio: il rosso acceso allude alla Passione, mentre il gesto semplice e domestico richiama la dimensione umana della Sacra Famiglia.

Sulla destra, l’asino osserva la scena. Sul terreno, un recipiente d’acqua, elemento caratteristico della pittura baroccesca, si illumina di riflessi e allude chiaramente all’Eucaristia, arricchendo l’opera di significati teologici.

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La tecnica di Barocci: velature, luce e colore

Questo dipinto è considerato uno degli esempi più alti della maniera dolce di Barocci, cifra stilistica che caratterizza tutta la sua produzione matura. L’artista mette infatti assieme velature sovrapposte, che donano ai tessuti morbidezza e trasparenza e sfumature delicatissime.

Fa un utilizzo magistrale della luce diffusa che avvolge la scena e riesce a instaurare un perfetto equilibrio cromatico: dal rosso vellutato della veste di Maria al blu profondo del manto con l’aggiunta di tocchi dorati e rosati.

Dalla committenza perugina ai Musei Vaticani

L’opera in questione ha alle spalle una storia assai complessa. Venne commissionato nel 1570 dal condottiero perugino Simonetto Anastagi, che desiderava per la propria collezione un’opera di grande devozione. La tela arriva a Perugia nel 1573 ma alla morte di Anastagi, nel 1602, il dipinto passò nelle mani dei Gesuiti della città.

Dopo la soppressione dell’ordine, l’opera viene trasferita al Quirinale, entrando nelle collezioni pontificie quando infine. nell’Ottocento, confluì nella Pinacoteca voluta da Pio IX.

La Madonna delle Ciliegie del Barocci sarà visibile al pubblico alla sede delle Gallerie d’Italia di Torino da oggi 10 dicembre fino al 11 gennaio 2026.

Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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Barocci’s Madonna of the Cherries in Turin for Christmas

For the Christmas holidays, the Gallerie d’Italia in Turin is exhibiting the painting of the Madonna of the Cherries by Federico Barocci, on loan from the Vatican Museums for the occasion.

The work, completed by the artist from Urbino in 1573, will be the protagonist of the exhibition “The Illustrious Guest,” which since 2015 has brought treasures from the world’s most prestigious museums to the Piedmontese capital.

Located in the Turinetti Hall of the palazzo in Piazza San Carlo, the canvas has been positioned in a setting designed to highlight Barocci’s chromatic delicacy and extraordinary technical prowess.

Between miracle and family intimacy

The Madonna of the Cherries depicts an episode from the apocryphal Gospel of Pseudo-Matthew. According to the text, during the flight into Egypt, the Child Jesus performs a miracle by bending a palm tree to offer its fruit to his Mother. Barocci freely reinvents the story, replacing the palm tree with a cherry tree and transforming the miraculous episode into a sweet, everyday scene.

The Virgin is depicted in a gesture of tender abandonment: her face, surrounded by soft pink shadows, expresses a serene maternal awareness. Jesus, with a spontaneous and childlike movement, reaches out toward the cherries that Joseph offers him. The fruit thus becomes a symbol of purity, innocence, and sacrifice: the bright red alludes to the Passion, while the simple, domestic gesture recalls the human dimension of the Holy Family.

On the right, the donkey observes the scene. On the ground, a container of water, a characteristic element of Barocci’s painting, is illuminated by reflections and clearly alludes to the Eucharist, enriching the work with theological meaning.

Barocci’s technique: glazes, light, and color

This painting is considered one of the finest examples of Barocci’s gentle manner, a stylistic signature that characterizes all of his mature work. The artist combines overlapping layers of glaze, giving the fabrics a soft, transparent feel and delicate nuances.

He masterfully uses the diffused light that envelops the scene and achieves a perfect balance of color: from the velvety red of Mary’s dress to the deep blue of her cloak, with touches of gold and pink.

From the Perugian patron to the Vatican Museums

This work has a complex history. It was commissioned in 1570 by the Perugian condottiero Simonetto Anastagi, who desired a highly devotional work for his collection. The canvas arrived in Perugia in 1573, but upon Anastagi’s death in 1602, it passed into the hands of the city’s Jesuits.

After the suppression of the order, the work was transferred to the Quirinale, becoming part of the papal collections until, in the 19th century, it was transferred to the Pinacoteca commissioned by Pius IX.

Barocci’s Madonna of the Cherries will be on display at the Gallerie d’Italia in Turin from today, December 10, until January 11, 2026.

For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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