Michelangelo 550: a Bologna al cospetto di Giulio II nel dipinto del Fontebuoni
In occasione dei 550 anni dalla mia nascita, avvenuta il 6 marzo del 1475, vi propongo opere che mi raffigurino nel corso dei secoli.
Oggi voglio parlarvi del dipinto realizzato nel 1621 da Anastasio Fontebuoni che raffigura, come sta scritto nel titolo originale ‘Michelangelo nelle vesti di ambasciatore di Firenze davanti a Giulio II a Bologna nel 1506, mentre presenta al papa le se scuse per essere partito da Roma’.
L’opera fa parte del grande progetto ideato dal mio pronipote Michelangelo Buonarroti il Giovane che, tra il 1613 e il 1635 volle affidare ai migliori artisti allora presenti a Firenze la realizzazione di un ciclo pittorico che narrasse i momenti salienti della mia esistenza per creare quella che oggi conoscete come Galleria Buonarroti, in Via Ghibellina.
Il mio pronipote volle fosse raffigurato questo specifico episodio per raccontare ai posteri la mia obbedienza al pontefice mettendo in evidenza anche la mia caparbietà dinanzi alle ingiustizie. Il papa infatti dovette inviare tre brevi al gonfaloniere della Repubblica Pier Soderini per farmi tornare sui miei passi.
Tu hai fatta una pruova col Papa, che non l’harebbe fatta un Re di Francia. Però non è più da farsi pregare. Noi non vogliamo per te far guerra con lui, et metter lo stato nostro a risico. Però disponti a tornare.
Quello che fa dire il Condivi nella Vita di Michelangelo a Pier Soderini
Per mesi rimasi a Firenze ma alla fine, per evitare lo scontro diplomatico tra Firenze e il papato, su esortazione del Soderini, mi toccò controvoglia ad andare a chiedere perdono al papa a Bologna. Giulio II si trovava lì perché da poco aveva conquistato la città sottraendola ai Bentivoglio.
Così il 27 novembre del 1506 mi presentai al suo cospetto. Il mio caro amico Giorgio Vasari riportò le parole che il papa pronunciò quando mi vide: “In cambio di venire tu a trovare noi, tu hai aspettato che venghiamo a trovar te?” facendo riferimento al fatto che avesse atteso il pontefice più vicino a Firenze.
Il pontefice apparve fu ben felice di rivedermi e, poco dopo. mi commissionò la grande scultura in bronzo che lo ritraeva da collocare sulla facciata di San Petronio.
La scena che si svolge nella tela è dominata dalle due figure principali: io da una parte e il pontefice dall’altra. Fontebuoni mi vestì tutto di nero, con il colletto della biancheria che spinta dall’abito nero come la pece. Avvolto in un mantello sempre color della notte, mi inginocchio dinanzi a Giulio II, seduto su un trono di legno decorato con sei stemmi, tutti riconducibili alla famiglia Della Rovere.
Alle spalle del pontefice si vede un drappo di seta celeste bordato d’oro e sullo sfondo compare un palazzo e dei personaggi che si muovono sulla scena.
Immediatamente dietro di me e dietro Giulio II ci sono delle figure con volti tutt’altro che idealizzati. Sono ritratti di amici, prelati e letterati molto amici di mio nipote Michelangelo Buonarroti il Giovane.
Al momento questo dipinto a olio su tela del Fontebuoni si trova nel percorso espositivo della mostra a Palazzo Fava, Bologna, dal titolo ‘Michelangelo a Bologna’.
Prima di essere esposto, è stato sottoposto a un importante intervento di restauro condotto da Stefano Garosi che ha consentito di riportare alla luce la brillantezza dei colori e i netti contrasti cromatici.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Michelangelo 550: in Bologna before Julius II in Fontebuoni’s painting
On the occasion of the 550th anniversary of my birth on March 6, 1475, I’m sharing works that depict me throughout the centuries.
Today, I want to talk to you about the painting created in 1621 by Anastasio Fontebuoni, which depicts, as the original title states, “Michelangelo in the guise of Florentine ambassador before Julius II in Bologna in 1506, while he apologizes to the Pope for having left Rome.”
The work is part of the grand project conceived by my great-nephew Michelangelo Buonarroti the Younger. Between 1613 and 1635, he commissioned the best artists then working in Florence to create a pictorial cycle that would narrate the key moments of my life, thus creating what you now know as the Buonarroti Gallery on Via Ghibellina.
My great-grandson wanted this specific episode depicted to tell posterity about my obedience to the Pope, while also highlighting my stubbornness in the face of injustice. The Pope, in fact, had to send three briefs to the Gonfaloniere of the Republic, Pier Soderini, to persuade me to reconsider.
You have made a test with the Pope that a King of France would not have made. But there’s no need to be begged any more. We don’t want to go to war with him for you, and put our state at risk. But be prepared to return.
What Condivi has Pier Soderini say in the Life of Michelangelo
I remained in Florence for months, but in the end, to avoid a diplomatic clash between Florence and the papacy, at Soderini’s urging, I reluctantly had to go to Bologna to ask the Pope’s forgiveness. Julius II was there because he had recently conquered the city from the Bentivoglio family.
So on November 27, 1506, I presented myself before him. My dear friend Giorgio Vasari reported the pope’s words when he saw me: “Instead of coming to visit us, did you wait for us to come to visit you?” This refers to the fact that he had waited for the pontiff closest to Florence.
The pontiff appeared, was delighted to see me again, and shortly thereafter, commissioned the large bronze sculpture of himself to be placed on the façade of San Petronio.
The scene unfolding in the canvas is dominated by the two main figures: me on one side and the pontiff on the other. Fontebuoni dressed me all in black, with the collar of my underwear pushing up from my pitch-black robe. Wrapped in a cloak also the color of night, I kneel before Julius II, seated on a wooden throne decorated with six coats of arms, all attributable to the Della Rovere family.
Behind the pontiff, a blue silk drape bordered with gold appears, and in the background, a palace and figures moving across the stage.
Immediately behind me and Julius II, there are figures with faces that are anything but idealized. They are portraits of friends, prelates, and scholars who were close friends of my nephew Michelangelo Buonarroti the Younger.
This oil on canvas painting by Fontebuoni is currently on display at the exhibition at Palazzo Fava, Bologna, entitled “Michelangelo in Bologna.” Before being exhibited, it underwent a major restoration project led by Stefano Garosi, which brought to light the brilliance of the colors and the sharp chromatic contrasts.
For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids you farewell and looks forward to seeing you in future posts and on social media.

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interessante articolo delle relaciones infra Giuglio II e Michelangelo, li pati, la Francia… Buona settimana!
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