Galleria dell’Accademia di Firenze: entra nelle collezioni la Venere del Pampaloni
La Galleria dell’Accademia di Firenze ha acquistato il bozzetto in terracotta della Venere che entra nel bagno del mare dello scultore Luigi Pampaloni durante l’ultima Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze.
L’opera, dopo essere stata sottoposta a un attento studio, è divenuta il fulcro della piccola esposizione che da oggi 4 novembre 2025 fino al 1° febbraio 2026 sarà accessibile al pubblico, nella sala delle esposizioni temporanee della Galleria dell’Accademia di Firenze.
La mostra “Venere che entra nel bagno del mare di Luigi Pampaloni. Una nuova acquisizione per la Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello” è stata ideata da Giulia Coco, funzionario storico dell’arte e curatrice della Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello,
L’esposizione mette a confronto il bozzetto, collocato in una teca di vetro al centro della sala, con il modello dell’opera in gesso e la seconda trasposizione in marmo del Pampaloni.
Al momento non è dato sapere dove si trovi la prima realizzazione in marmo dell’opera, eseguita tra il 1836 e il 1838 per Meredith Calhoun. L’opera fu trasportata da Firenze all’Alabama e il committente per quella movimentazione pagò un occhio della testa. Nel corso di poco tempo però riuscì a recuperare l’enorme spesa permettendo a chi lo desiderasse di vedere l’opera nella sua dimora, facendo pagare il biglietto.
La Venere in questione risulta dispersa a partire dal 1910, anno in cui venne comprata Eli Clarck.
L’opera in marmo presente in mostra è la seconda versione realizzata dall’artista su commissione di Fabio Orlandini ed esposta alla Società Promotrice di Belle Arti di Firenze nel 1845.
Una replica che a mio modesto avviso non fu realizzata interamente dal Pampaloni. Il trattamento del panneggio così come i lineamenti del volto della Venere e i sui capelli sembrano di altra mano, forse di uno stretto collaboratore dell’artista.
Luigi Pampaloni: accenni biografici
Lo scultore Luigi Pampaloni nacque a Firenze il 7 ottobre 1791. Fu un artista riconosciuto e noto al suo tempo, distinguendosi per la sua capacità di coniugare il Neoclassicismo con una crescente attenzione per il bello naturale’ e il Purismo, in linea con le tendenze dell’epoca.
Inizialmente interruppe gli studi classici per dedicarsi al disegno presso l’Accademia fiorentina con Giuseppe Piattoli. Dopo una pratica come alabastraio a Pisa con il fratello Francesco, si trasferì all’Accademia di Carrara.
Lì fu allievo di scultura di Lorenzo Bartolini che successivamente seguì a Firenze, divenendo suo sbozzatore e assistente. L’influenza di Bartolini fu cruciale e da quell’incontro cominciò a superare i canoni neoclassici più rigidi verso una maggiore aderenza alla realtà.
Le sue prime commissioni furono la decorazione a stucco di Palazzo Pitti per Elisa Bonaparte-Baciocchi, duchessa di Toscana.

Il successo di Pampaloni crebbe nel secondo decennio dell’Ottocento, portandolo a ricevere importanti commissioni ufficiali e private: basti pensare alle sculture monumentali fiorentine di Arnolfo di Cambio e di Filippo Brunelleschi realizzate nel 1830 per la Piazza del Duomo, opere che furono elogiate anche da Thorvaldsen e gli valsero il titolo di professore dell’Accademia.
Successivamente, nel 1842, eseguì la scultura di Leonardo da Vinci per il loggiato della Galeria degli Uffizi.
Pampaloni passò a miglior vita a Firenze nel 1847 e venne sepolto con cerimonia pubblica nella chiesa di Santa Croce.
La mostra alla Galleria dell’Accademia
Nella sala che accoglie la mostra è stata esposta anche una copia contemporanea del bozzetto in terracotta realizzato in resina epossidica dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, con la consulenza di Unione Italiana Ciechi ed ipovedenti Firenze.
La presentazione della nuova piccola esposizione è stata la prima occasione pubblica di rilievo durante la quale ha fatto il suo debutto la neo direttrice della Galleria dell’Accademia accorpata ai Musei del Bargello Andreina Contessa, in carica dall’ottobre 2025.
«La mostra permette di cogliere la genesi del processo creativo di Luigi Pampaloni, in una continuità ideale tra l’atelier e la scuola, offrendo al pubblico un’occasione di incontro ravvicinato con la materia e con le tecniche della scultura e, grazie alla presenza del modello tattile, una visita più inclusiva – ha sottolineato la direttrice Andreina Contessa – l’esposizione propone un percorso che intreccia ricerca formale, riflessione teorica e applicazione delle nuove tecnologie alla didattica e alla fruizione dell’arte, valorizzando così la figura dello scultore nel panorama artistico del suo tempo e mostrando, al contempo, come la tradizione accademica sia capace di rinnovarsi continuamente e comunicare a pubblici sempre nuovi».
Dopo la conclusione della mostra, il bozzetto in terracotta verrà collocato nella Gipsoteca della Galleria dell’Accademia di Firenze, entrando a far parte del percorso espositivo permanente.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Florence Academy Gallery: Pampaloni’s Venus Joins Its Collections
Florence’s Academy Gallery acquired the terracotta model of Venus Entering the Sea by sculptor Luigi Pampaloni during the latest Florence International Antiques Biennial.
After careful study, the work has become the centerpiece of a small exhibition that will be open to the public from November 4, 2025, until February 1, 2026, in the temporary exhibition hall of Florence’s Academy Gallery.
The exhibition “Venus Entering the Sea by Luigi Pampaloni. A New Acquisition for the Galleria dell’Accademia in Florence and the Bargello Museums” was conceived by Giulia Coco, art historian and curator of the Plaster Cast Gallery of the Galleria dell’Accademia in Florence and the Bargello Museums.
The exhibition compares the sketch, housed in a glass case in the center of the room, with the plaster model and Pampaloni’s second marble version.
It is currently unknown where the first marble version of the work, executed between 1836 and 1838 for Meredith Calhoun, is located. The work was transported from Florence to the Alamama, and the patron paid an arm and a leg for the move. However, he quickly recouped the enormous expense by allowing anyone who wished to see the work in his home, charging an admission fee.
The Venus in question has been missing since 1910, the year Eli Clark purchased it. The marble work on display is the second version created by the artist on commission from Fabio Orlandini and exhibited at the Società Promotrice di Belle Arti in Florence in 1845. In my humble opinion, this replica was not entirely executed by Pampaloni. The treatment of the drapery, as well as the features of Venus’s face and hair, appear to be by a different hand, perhaps that of a close collaborator of the artist.
Luigi Pampaloni: Biographical Notes
The sculptor Luigi Pampaloni was born in Florence on October 7, 1791. He was a recognized and renowned artist of his time, distinguished by his ability to combine Neoclassicism with a growing attention to natural beauty and Purism, in line with the trends of the time.
He initially interrupted his classical studies to devote himself to drawing at the Florentine Academy with Giuseppe Piattoli. After an apprenticeship as an alabaster worker in Pisa with his brother Francesco, he transferred to the Carrara Academy.
There he studied sculpture with Lorenzo Bartolini, whom he later followed to Florence, becoming his rough-hewer and assistant. Bartolini’s influence was crucial, and from that meeting he began to move beyond the more rigid neoclassical canons toward a greater adherence to reality. His first commissions were the stucco decoration of Palazzo Pitti for Elisa Bonaparte-Baciocchi, Duchess of Tuscany.
Pampaloni’s success grew in the 1820s, leading him to receive important official and private commissions: consider the monumental Florentine sculptures by Arnolfo di Cambio and Filippo Brunelleschi created in 1830 for the Piazza del Duomo, works that were praised by Thorvaldsen and earned him the title of professor at the Academy. Later, in 1842, he executed the sculpture of Leonardo da Vinci for the loggia of the Uffizi Gallery.
Pampaloni passed away in Florence in 1847 and was buried with a public ceremony in the church of Santa Croce.
The exhibition at the Galleria dell’Accademia
The exhibition room also featured a contemporary copy of the terracotta model, made in epoxy resin by the Academy of Fine Arts in Florence, with the assistance of the Italian Union of the Blind and Partially Sighted in Florence.
The presentation of the new small exhibition marked the first major public appearance by Andreina Contessa, the new director of the Galleria dell’Accademia and the Bargello Museums, who will take office in October 2025.
“The exhibition allows us to grasp the genesis of Luigi Pampaloni’s creative process, establishing an ideal continuity between the atelier and the school. It offers the public an opportunity for a close encounter with the material and techniques of sculpture, and, thanks to the presence of the tactile model, a more inclusive visit,” emphasized director Andreina Contessa. “The exhibition offers a journey that intertwines formal research, theoretical reflection, and the application of new technologies to the teaching and enjoyment of art, thus highlighting the figure of the sculptor in the artistic panorama of his time and simultaneously demonstrating how the academic tradition is capable of continually renewing itself and communicating with ever-changing audiences.”
After the exhibition concludes, the terracotta model will be placed in the Gipsoteca of the Galleria dell’Accademia in Florence, becoming part of the permanent exhibition of the Galleria dell’Accademia.
For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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