Rinasce il Castello di Sammezzano: tra 24 mesi la riapertura al pubblico
Il Castello di Sammezzano, chiuso al pubblico da lungi, sta per riaprire i battenti quanto prima. E’ quello che assicura il nuovo proprietario Giorgio Moretti.
Dopo trent’anni di completo abbandono, oggi appartiene alla Smz Srl riconducibile all’imprenditore Giorgio Moretti, nonché fondatore degli Angeli del Bello a Firenze.
I lavori di messa in sicurezza sono già cominciati così come al momento è in corso la pulizia del verde e la sistemazione di recinsioni e nuovi sistemi di videosorveglianza. Per il mese di ottobre è previsto l’inizio del lavori al tetto che al momento è costellato di punti da cui l’acqua riesce a penetrare all’interno dell’edificio.
Per quanto riguarda gli interni, Moretti assicura che appena verranno concesse le autorizzazioni necessarie da chi di dovere, il restauro si concluderà in due anni di lavori continuativi.
Nascerà la Fondazione Castello di Sammezzano e sia il museo che il parco apriranno al pubblico dalle ore 11 fino alle 17. Probabilmente, come annuncia lo stesso Moretti, il parco avrà un orario di accesso più ampio. Verrà infine creata una card per sostenere il Castello che consentirà l’accesso quotidiano al parco.
La storia del Castello di Sammezzano
Le radici del castello affondano nell’IX, quando una fortezza medievale sorgeva sulla collina dove oggi si trova il complesso monumentale.
Nel corso dei secoli, la proprietà passò di mano a diverse famiglie nobiliari, tra cui gli Altoviti e i Medici. Nel 1596, il Granduca Ferdinando I de’ Medici cedette la vasta tenuta di Sammezzano a Ferdinando di Odoardo Ximenes d’Aragona, dando inizio a una lunga permanenza della famiglia.
La visione orientalista di Ferdinando Panciatichi
Il castello come lo conosciamo oggi è il risultato della visione e della passione di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona (1813-1897), che ereditò la proprietà nel 1816. Tra il 1853 e il 1889, il marchese dedicò quasi quarant’anni a riprogettare, finanziare e far realizzare il castello e il suo parco, trasformandolo nel più importante esempio di architettura orientalista in Italia.
Ispirato dalla corrente culturale dell’Orientalismo che si diffuse in Europa nell’Ottocento, Panciatichi non si limitò a un’unica fonte di ispirazione. Il suo progetto è un incredibile mix di elementi moreschi, che richiamano l’Alhambra di Granada, simboli massonici e suggestioni indiane. Tutti i mattoni, gli stucchi e le piastrelle furono realizzati in loco da maestranze locali, dando lavoro per anni ad artigiani del posto.
Il marchese creò un vero e proprio sogno orientale nel cuore della Toscana, con sale uniche e riccamente decorate come la Sala d’Ingresso (1853), il Corridoio delle Stalattiti (1862), la Sala dei Pavoni, la Sala del Giuramento e la Torre centrale, che riporta scolpita la data del 1889. Il prestigio del castello era tale che nel 1878 ospitò persino il re d’Italia Umberto I.
Declino e rinascita
Dopo la morte di Ferdinando Panciatichi, il castello passò ai suoi eredi. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupato e saccheggiato dai nazisti e, successivamente, dagli alleati. Nel dopoguerra, fu adibito a hotel di lusso e divenne un set per numerose produzioni cinematografiche.

Tuttavia, dagli anni ’90 in poi, il castello ha conosciuto un periodo di semi-abbandono a causa di problemi di proprietà e fallimenti societari. Nonostante l’interesse e la mobilitazione di migliaia di persone, il suo futuro è rimasto incerto per decenni.
Finalmente adesso si sta lavorando affinché presto possa riaprire al pubblico.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
Sammezzano Castle is reborn: reopening to the public in 24 months
Sammezzano Castle, long closed to the public, is about to reopen its doors as soon as possible, according to new owner Giorgio Moretti.
After thirty years of complete abandonment, it is now owned by Smz Srl, a company owned by entrepreneur Giorgio Moretti, founder of the Angeli del Bello association in Florence.
Security work has already begun, and work is currently underway to clear the grounds and install fencing and new video surveillance systems. Work on the roof, which is currently riddled with leaks, is scheduled to begin in October.
Regarding the interior, Moretti assures that as soon as the necessary permits are granted, the restoration will be completed in two years of continuous work.
The Sammezzano Castle Foundation will be established, and both the museum and the park will be open to the public from 11:00 a.m. to 5:00 p.m. As Moretti himself announced, the park will likely have extended opening hours. Finally, a card will be created to support the Castle, allowing daily access to the park.
The History of Sammezzano Castle
The castle’s roots date back to the 9th century, when a medieval fortress stood on the hill where the monumental complex stands today.
Over the centuries, the property changed hands among various noble families, including the Altoviti and the Medici. In 1596, Grand Duke Ferdinando I de’ Medici ceded the vast Sammezzano estate to Ferdinando di Odoardo Ximenes d’Aragona, marking the beginning of a long reign for the family.
Ferdinando Panciatichi’s Orientalist Vision
The castle as we know it today is the result of the vision and passion of Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona (1813-1897), who inherited the property in 1816. Between 1853 and 1889, the marquis dedicated nearly forty years to redesigning, financing, and building the castle and its park, transforming it into the most important example of Orientalist architecture in Italy.
Inspired by the cultural movement of Orientalism that spread across Europe in the 19th century, Panciatichi did not limit himself to a single source of inspiration. His design is an incredible mix of Moorish elements, reminiscent of the Alhambra in Granada, Masonic symbols, and Indian influences. All the bricks, stucco, and tiles were made on-site by local craftsmen, providing employment for local artisans for years.
The Marquis created a true oriental dream in the heart of Tuscany, with unique and richly decorated rooms such as the Entrance Hall (1853), the Stalactite Corridor (1862), the Peacock Hall, the Oath Hall, and the Central Tower, which bears the date 1889 carved into it. The castle’s prestige was such that in 1878 it even hosted King Umberto I of Italy.
Decline and Rebirth
After Ferdinando Panciatichi’s death, the castle passed to his heirs. During World War II, it was occupied and looted by the Nazis and, later, by the Allies. After the war, it was converted into a luxury hotel and became a setting for numerous film productions.
However, from the 1990s onwards, the castle experienced a period of semi-abandonment due to ownership problems and corporate failures. Despite the interest and mobilization of thousands of people, its future remained uncertain for decades.
Now, finally, work is underway to ensure it can soon reopen to the public.
For now, yours truly, Michelangelo Buonarroti bids you farewell and invites you to join him in future posts and on social media.

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