Le memorie di una lunga vita
Immaginatevi una vita lunga quasi 89 anni, vissuta a cavallo fra il Quattrocento e il Cinquecento. Non un’esistenza delle tante ma una vita costellata di incontri e scontri con sette diversi papi, un’esistenza basata sulla creatività, sullo studio ma anche su dolori tremendi.
Quella è stata la mia di vite, vissuta appieno giorno per giorno anche se i momenti di scoramento non sono mai mancati.
Giorni bui alternati a giorni di luce, ore bellissime vissute fra momenti terribili e radiose amicizie tante quante erano le persone che volentieri m’avrebbero fatto fuori o che senza pensarci due volte cercavano di screditarmi.
In quanti modi mi hanno descritto nel corso dei secoli ormai nemmeno me lo ricordo più. Il tempo cancella solo ciò che non si desidera ricordare ma custodisce con cura, da qualche parte nella memoria e nel cuore, gli affetti più cari, i momenti felici e le robe che non vale la pena dimenticare.
E’ vero che intimorivo anche i papi ma è altrettanto vero che ero capace di grandi slanci di generosità e che feci da nonno a nipoti acquisiti, figli dei miei assistenti più cari come l’Urbino che morì troppo presto o ai figli del mio amato Tommaso de’ Cavalieri.
Ci sono cose sul mio conto troppo spesso taciute per farmi sembrare come non ero: sempre scorbutico, poco incline ai rapporti umani e spilorcio. Non amavo la compagnia di tutti, questo è certo ma esiste forse essere umano che riesca ad avere un rapporto dignitoso anche con chi non tollera? Non sapevo mentire, ciò che pensavo mi si leggeva in faccia: non c’era bisogno nemmeno di sprecare troppe parole.
“Io so in che conto vi tien el Papa, et quando parla de vui par rasoni de un suo fratello, quassi con le lacrime algli occhii; perchè m’ha decto a me vui sette nutriti insiemi, et dimostra conoscervi et amarvi, ma facte paura a ognuno, insino a’ papi!” mi scrisse Sebastiano del Piombo in una lettera quando ancora collaboravamo assieme prima della rottura definitiva.
Nel mio ultimo libro “Michelangelo: memorie d’una lunga vita” vi racconto molte cose che ancora probabilmente non conoscete sul mio conto, cose singolari e rigorosamente autentiche. Nessuna finzione ma solo racconti che si evincono dai documenti tutt’oggi esistenti.
Per esempio, sapete chi era la mia nonna materna e he ruolo ebbe in famiglia? Sapete quando per la prima volta ebbi abbastanza danari per potermi permettere un cavallo tutto mio?
Avete idea di quando mi ritrovai ad Anversa a mia insaputa? Amavo i gatti ed elargivo spesso elemosine. Vi risulta strano? Eppure tant’è.
Tutte queste storie e altre ancora le ritrovate nel libro che potete acquistare QUA.
Per il momento il sempre vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.
The memories of a long life
Imagine a life lasting almost 89 years, lived between the fifteenth and sixteenth centuries. Not just one existence but a life dotted with meetings and clashes with seven different popes, an existence based on creativity, study but also on tremendous pain.
That was my life, lived to the full day by day even if moments of discouragement were never lacking.
Dark days alternating with days of light, beautiful hours lived between terrible moments and radiant friendships as many as there were people who would have willingly killed me or who without thinking twice tried to discredit me.
I don’t even remember how many ways they have described me over the centuries. Time only erases what you don’t want to remember but carefully preserves, somewhere in your memory and heart, your dearest affections, happy moments and things that aren’t worth forgetting.
It is true that I also intimidated the popes but it is equally true that I was capable of great outbursts of generosity and that I acted as a grandfather to acquired grandchildren, children of my dearest assistants such as Urbino who died too early or to the children of my beloved Tommaso of the Knights.
There are things about me that are too often kept quiet to make me seem like I wasn’t: always grumpy, not very inclined towards human relationships and miserly. I didn’t love everyone’s company, that’s for sure, but is there a human being who can have a dignified relationship even with those who don’t tolerate? I didn’t know how to lie, what I thought could be read on my face: there was no need to even waste too many words.
“I know how much the Pope holds you in mind, and when he speaks of you, you sound like one of his brothers, almost with tears in your eyes; because he told me you were seven nourished together, and he shows that he knows you and loves you, but you scare everyone, even the popes!” Sebastiano del Piombo wrote to me in a letter when we were still collaborating together before the final breakup.
In my latest book “Michelangelo: memoirs of a long life” I tell you many things that you probably still don’t know about me, singular and rigorously authentic things. No fiction but only stories that can be deduced from the documents that still exist today.
For example, do you know who my maternal grandmother was and what role she played in the family? Do you know when I first had enough money to afford my own horse?
Do you have any idea when I found myself in Antwerp without my knowledge? I loved cats and often gave alms. Does this seem strange to you? Yet so it is.
All these stories and more can be found in the book which you can purchase HERE.
For the moment, your always Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on social media.
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