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La Scultura del giorno: Hermione di Sarah Bernhardt

La scultura del giorno che vi propongo oggi è il busto di Hermione scolpito da Sarah Bernhardt, molto più nota per essere stata una grande attrice e musa ispiratrice di Alphonse Mucha.

Molti ignorano sia stata anche una brava scultrice che ebbe modo di partecipare con i suoi lavori a più di un Salone.

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Sarah Bernhardt era nata a Parigi nel da una cortigiana e da padre ignoto. Ricevette la sua prima formazione come attrice per la Comédie-Française e ben presto fu travolta da una fama senza precedenti in tutta Europa e oltre, partecipando a numerose tournée mondiali negli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento.

Conosciuta in particolare per le sue magistrali interpretazioni di personaggi tragici, la carriera di Sarah Bernhardt continuò fino all’inizio del XX secolo, quando recitò in film muti e rimase attiva sul palco fino alla sua morte nel 1923.

La Bernhardt, abituata a interpretare ruoli drammatici sul palco, conduceva una vita fuori dalle scene assai stravagante tanto che, come è noto, acquistò una bara nel 186 nella quale dormiva regolarmente.

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L’attività scultorea di Bernhardt iniziò nel 1870 sotto la guida di celebri artisti. Iniziò ad avere un proprio studio nel 1873 e modellò opere di grande successo, molte delle quali esposte al Salon di Parigi e e di Londra.

Nonostante il suo successo complessivo, Bernhardt dovette affrontare non poche difficoltà all’inizio della sua carriera di scultrice. Non solo era una delle poche donne attive nella professione all’epoca ma in quanto attrice affermata, era particolarmente vulnerabile allo scetticismo riguardo al suo talento e al suo impegno.

Posando con sicurezza per le fotografie davanti alle sue opere impugnando lo scalpello, la Bernhardt venne scioccamente derisa su alcuni giornali per aver indossato un tailleur pantalone bianco: una trasgressione dei codici di abbigliamento femminili all’epoca imperdonabile.

Sarah Bernhardt al lavoro
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Quando espose il suo primo gruppo scultoreo Après la Tempête al Salon parigino del 1876, incontrò sia consensi che dubbi, raccontati da lei stessa nella propria autobiografia pubblicata 1907: “C’è bisogno di dire che sono stata accusato di aver fatto fare questo gruppo a qualcun altro? Ho fatto causa a un critico. Non era altri che Jules Claretie, il quale aveva dichiarato che questo lavoro, che era molto interessante, non avrebbe potuto essere realizzato da me. Jules Claretie si è scusato molto educatamente, e la storia è finita lì” (dal libro La mia doppia vita: Memorie di Sarah Bernhardt,).

La Bernhardt venne vendicata dalla decisione della giuria di assegnarle una “menzione d’onore” in virtù del suo scrupoloso studio dell’anatomia umana.

Il busto scolpito dalla Bernhard di Hermione, raffigura un’eriona della mitologia greca. Fa la sua comparsa nell’opera teatrale Andromaque del XVII secolo di Jean Racine, nella quale Bernhardt si era calata nei suoi panni nel 1873.

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Nell’autobiografia la Bernhardt si dice entusiasta di quell’opera e in particolare rimase affascinata dal ruolo di Oreste interpretato dall’attore Jean Mounet Sully. Fu allora che si mise al lavoro al busto scultoreo pensando a Oreste, indirettamente responsabile del suicidio di Hermione. Preso dalla follia, Oreste inizia a vedere apparire dinnanzi a lui Hermione accompagnata dalle Erinni, le vendicative divinità femminili dell’inferno e si lascia andare in all’esclamazione “Chi incontrerà quei serpenti che sibilano sopra le vostre teste?”

Ecco perché la Bernhardt scolpisce Hermione come una ragazza ferocemente accigliata con le ali tra i capelli e due serpenti che si attorcigliano sopra il capo. Il suo sguardo potente è intensificato dall’ampio incavo delle pupille e dall’ampia delineazione delle sopracciglia.

La scultura di Hermione oggi appartiene a una collezione privata come appartiene a collezione privata anche un’altra sua mirabile scultura: Ofelia.

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Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e suo social.

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Sculpture of the day: Hermione by Sarah Bernhardt

The sculpture of the day that I propose to you today is the bust of Hermione sculpted by Sarah Bernhardt, much better known for being a great actress and muse of Alphonse Mucha.

Many are unaware that she was also a good sculptor who had the opportunity to participate with her works in more than one Salon.

Sarah Bernhardt was born in Paris in to a courtesan and an unknown father. She received her first training as an actress for the Comédie-Française and was soon swept up in unprecedented fame throughout Europe and beyond, going on numerous world tours in the 1880s and 1890s.

Known particularly for her masterful portrayals of tragic characters, Sarah Bernhardt’s career continued into the early 20th century, when she starred in silent films and remained active on stage until her death in 1923.

Bernhardt, accustomed to playing dramatic roles on stage, led a very extravagant off-stage life, so much so that, as is known, she purchased a coffin in 186 in which she regularly slept.

Bernhardt’s sculptural activity began in 1870 under the guidance of famous artists. She began having her own studio in 1873 and modeled highly successful works, many of which were exhibited at the Paris and London Salons.

Despite her overall success, Bernhardt faced many difficulties at the beginning of her career as a sculptor. Not only was she one of the few women active in the profession at the time but as an accomplished actress, she was particularly vulnerable to skepticism regarding her talent and commitment.

Posing confidently for photographs in front of her works while holding her chisel, Bernhardt was foolishly mocked in some newspapers for wearing a white trouser suit: an unforgivable transgression of women’s dress codes at the time.

When she exhibited her first sculptural group Après la Tempête at the Paris Salon of 1876, she encountered both acclaim and doubt, which she herself recounted in her own autobiography published in 1907: “It goes without saying that I was accused of having had this group made in somebody else? I sued a critic. It was none other than Jules Claretie, who had declared that this work, which was very interesting, could not be done by me. Jules Claretie apologized very politely, and the story ended there” (from the book My Double Life: Memoirs of Sarah Bernhardt).

Bernhardt was vindicated by the jury’s decision to award her an “honorable mention” for her scrupulous study of human anatomy.

The bust sculpted by Bernhard of Hermione depicts a herona from Greek mythology. She appears in Jean Racine’s 17th-century play Andromaque, in which Bernhardt stepped into her shoes in 1873.

In her autobiography, Bernhardt says she was enthusiastic about that work and in particular she was fascinated by the role of Orestes played by the actor Jean Mounet Sully. It was then that she set to work on the sculptural bust thinking of Orestes, who was indirectly responsible for Hermione’s suicide. Taken by madness, Orestes begins to see Hermione appear before him accompanied by the Erinyes, the vengeful female divinities of hell and he lets out the exclamation “Who will meet those serpents hissing above your heads?”

That’s why Bernhardt sculpts Hermione as a fiercely scowling girl with wings in her hair and two snakes coiling above her head. Her powerful gaze is intensified by the wide hollow of her pupils and the broad delineation of her eyebrows.

Hermione’s sculpture today belongs to a private collection just as another wonderful sculpture of hers also belongs to a private collection: Ophelia.

For the moment, your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in the next posts and on his social media.

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