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La Presa di Cristo di Caravaggio protagonista della mostra a Palazzo Chigi

Dopo un attento restauro e un intervallo di 70 anni dalla sua ultima esposizione, “La Presa di Cristo” di Caravaggio diventa protagonista di una mostra a Palazzo Chigi ad Ariccia.

Questo capolavoro, riemerso nel 2003 dopo varie avventure tra cui un audace furto, viene ora presentato al pubblico dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024.

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Il meticoloso restauro della Presa di Cristo ha coinvolto esperti restauratori che, dopo una lunga indagine diagnostica, hanno provveduto a rimuovere strati di sporco, precedenti restauri e la vernice superficiale che con il tempo si era fortemente ingiallita.

Attraverso il loro lavoro loro sforzi, l’essenza e la brillantezza dell’opera originale di Caravaggio sono state ripristinate. Il dipinto ora affascina gli spettatori con la sua sorprendente tecnica del chiaroscuro, con gli intensi giochi di luce e ombra per i quali Caravaggio era noto.

Sulla tela, Caravaggio ha rappresentato l’episodio della cattura di Cristo nel giardino, tratto dalla narrazione della Passione. La scena è colma di intensità drammatica, mentre i soldati, guidati da Giuda Iscariota, si avvicinano a Gesù per arrestarlo.

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L’uso magistrale della luce da parte di Caravaggio attira l’attenzione sul turbinio emotivo espressi sui volti delle figure, creando un potente senso di tensione e imminente pericolo. Lo spettatore è immerso nell’atmosfera caotica del momento, assistendo alla culminazione del percorso terreno di Gesù.

“La Presa di Cristo” è una delle opere più significative del periodo romano di Caravaggio, caratterizzato dall’approccio innovativo alla pittura e dalla sua capacità di catturare l’emozione umana cruda. Per anni, si credeva che il dipinto fosse perduto o distrutto, finché è riemerso inaspettatamente nel 2003. La sua scoperta ha suscitato una sensazione nel mondo dell’arte, gettando una nuova luce sul genio artistico di Caravaggio e stimolando ulteriori indagini sul suo corpus artistico.

La mostra a Palazzo Chigi ad Ariccia, intitolata “Caravaggio. La Presa di Cristo dalla Collezione Ruffo” e curata da Francesco Petrucci. Il percorso espositivo propone, oltre al dipinto protagonista, altre opere che gettano luce sulla storia iconografica dell’argomento. I visitatori possono esplorare l’evoluzione di questo tema nei secoli, dal Rinascimento alle interpretazioni contemporanee.

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I visitatori potranno ammirare la “Presa di Cristo” del Cavaliere d’Arpino, contemporaneo di Caravaggio che propone una prospettiva diversa sull’argomento e un dipinto rinascimentale attribuito a Giorgione.

La mostra include anche copie contemporanee tratte da famosi dipinti di Caravaggio che testimoniano l’influenza duratura di Caravaggio sugli artisti nel corso dei secoli.

Dopo il debutto ad Ariccia, la mostra verrà ospitata successivamente a Napoli.

Per il momento il vostro michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post e sui social.

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The Taking of Christ by Caravaggio is the protagonist of the exhibition at Palazzo Chigi

After careful restoration and an interval of 70 years since its last exhibition, “The Taking of Christ” by Caravaggio becomes the protagonist of an exhibition at Palazzo Chigi in Ariccia.

This masterpiece, resurfaced in 2003 after various adventures including a daring theft, is now presented to the public from October 14 to January 14, 2024.

The meticulous restoration of “The Taking of Christ” involved expert restorers who, after a long diagnostic investigation, proceeded to remove layers of dirt, previous restorations and the surface paint which had yellowed significantly over time.

Through their efforts, the essence and brilliance of Caravaggio’s original work have been restored. The painting now captivates viewers with its striking chiaroscuro technique, with the intense play of light and shadow for which Caravaggio was known.

On the canvas, Caravaggio represented the episode of the capture of Christ in the garden, taken from the narrative of the Passion. The scene is filled with dramatic intensity, as the soldiers, led by Judas Iscariot, approach Jesus to arrest him.

Caravaggio’s masterful use of light draws attention to the emotional swirl expressed on the figures’ faces, creating a powerful sense of tension and imminent danger. The spectator is immersed in the chaotic atmosphere of the moment, witnessing the culmination of Jesus’ earthly journey.

“The Taking of Christ” is one of the most significant works of Caravaggio’s Roman period, characterized by his innovative approach to painting and his ability to capture raw human emotion. For years, the painting was believed to be lost or destroyed, until it unexpectedly resurfaced in 2003. Its discovery sparked a sensation in the art world, shedding new light on Caravaggio’s artistic genius and spurring further investigation of his artistic corpus .

The exhibition at Palazzo Chigi in Ariccia, entitled “Caravaggio. The Taking of Christ from the Ruffo Collection” and curated by Francesco Petrucci. The exhibition itinerary offers, in addition to the protagonist painting, other works that shed light on the iconographic history of the subject. Visitors can explore the evolution of this theme over the centuries, from the Renaissance to contemporary interpretations.

Visitors will be able to admire the “Taking of Christ” by the Knight of Harpin, a contemporary of Caravaggio who offers a different perspective on the subject and a Renaissance painting attributed to Giorgione.

The exhibition also includes contemporary copies from famous Caravaggio paintings that testify to Caravaggio’s lasting influence on artists throughout the centuries.

After the debut in Ariccia, the exhibition will subsequently be hosted in Naples.

For the moment your Michelangelo Buonarroti greets you and will meet you in future posts and on social media.

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