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30 novembre 1786: il Granducato di Toscana abolisce la pena di morte

Oggi si celebra la Festa della Toscana per ricordare quel 30 novembre del 1786 quando il Granducato di Toscana abolì la pena di morte. Scrisse Pietro Leopoldo di Lorena promulgando la Riforma che la pena di morte era un atto “conveniente solo ai popoli barbari”.

Per la prima volta in tutto mondo, quel giorno il Granduca abolì la pena di morte e la tortura: è uno dei principali motivi per il quale mi sento orgogliosamente toscano.

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Tutto il mondo non è Toscana purtroppo e a ancora la riforma Lepoldina ha molto da insegnarci. Pensate a quello che accade ogni giorno nel mondo mentre già nel 1786 il Granducato aboliva giuridicamente e formalmente la pena di morte, ripudiando al contempo la tortura e qualsiasi forma di vessazione ai danni dei prigionieri. Questo atto condizionerà poi gli ordinamenti di altri stati, proponendo un’idea più equa e soprattutto più umana di giustizia che niente ha a che fare con la vendetta.

L’imperatore Giuseppe II con il Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, dipinto nel 1769 da Pompeo Batoni
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Ecco la riforma promulgata il 30 novembre del 1786 all’articolo 51:

“Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi, ed avendo considerato che l’oggetto della Pena deve essere la soddisfazione al privato, ed al pubblico danno, la correzione del Reo figlio anche esso della Società e dello Stato, della di cui emenda non può mai disperarsi, la sicurezza nei Rei dei più gravi ed atroci Delitti che non restino in libertà di commetterne altri, e finalmente il Pubblico esempio; che il Governo nella punizione dei Delitti, e nel servire agli oggetti ai quali questa unicamente è diretta, è tenuto sempre a valersi dei mezzi più efficaci col minor male possibile al Reo …avendo altresì considerato, che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza, e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo”.

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Il sempre vostro Michelangelo Buonarroti e le date da ricordare.

I libri

Se volete approfondire la conoscenza sul Granduca riformatore e innovatore, vi consiglio il libro di Eugenio Giani ‘Pietro Leopoldo: il Granduca delle Riforme’ che trovate QUA.

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Altro libro assai interessante è ‘Un sovrano “popolare” sul trono di Toscana: saggi su Pietro Leopoldo, granduca illuminato e riformatore’ di Maria Pia Oelker. Lo trovate QUA. Buona lettura

November 30, 1786: the Grand Duchy of Tuscany abolishes the death penalty

Today we celebrate the Festa della Toscana to remember that November 30, 1786, when the Grand Duchy of Tuscany abolished the death penalty. Peter Leopold of Lorraine wrote promulgating the Reform that the death penalty was an act “suitable only for barbarian peoples”.

For the first time in the whole world, that day the Grand Duke abolished the death penalty and torture: it is one of the main reasons why I feel proudly Tuscan.

Unfortunately, the whole world is not Tuscany and the Lepoldina reform still has a lot to teach us. Think of what happens every day in the world while already in 1786 the Grand Duchy legally and formally abolished the death penalty, at the same time repudiating torture and any form of harassment against prisoners. This act will then condition the legal systems of other states, proposing a more equitable and above all more humane idea of ​​justice that has nothing to do with revenge.

Here is the reform promulgated on November 30, 1786 in article 51:

“We have seen with horror how easily in the past legislation the death penalty was decreed for even minor crimes, and having considered that the object of the penalty must be the satisfaction of private and public damage, the correction of the offender’s son also it of the Society and the State, whose amendment can never be despaired of, the safety of the Offenders of the most serious and atrocious crimes who do not remain free to commit others, and finally the public example; that the Government in the punishment of Crimes, and in serving the objects to which this is solely directed, is always required to make use of the most effective means with the least possible harm to the Offender … having also considered that a very different Legislation could be more suitable for the majority sweetness, and docility of customs of the present century, and especially in the Tuscan people, We have come to the determination to abolish as We have abolished with this Law forever the Death Penalty against any Offender”.

Your always Michelangelo Buonarroti and the dates to remember.

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