Oggi vi porto con me a Roma sul Colle Aventino, quello più a Sud dei sette su cui è stata fondata Roma. Vi accompagno fino a Piazza Pietro d’Illiria, nel Rione Ripa per raccontarvi la storia della Fontana del Mascherone di Santa Sabina.
La fontana sta lì non da tantissimo tempo. Fu l’architetto Antonio Muñoz nel 1936 a voler risistemare la piazza su cui si apre l’ingresso principale di Santa Sabina e quello del Giardino degli Aranci. In ogni piazza che si rispetti non può mancare una bella fontana soprattutto se la piazza si trova a Roma.
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Muñoz però non volle far costruire una fontana completamente nuova ma di fatto andò a rovistare per Roma alla ricerca di pezzi antichi da assemblare.
Il mascherone dal quale sgorga l’acqua fu scolpito nel 1593 da Bartolomeo Bassi su disegno di niente meno che Giacomo della Porta. Dopo la sua realizzazione fu posto al di sopra della vasca di granito proveniente da terme romane e veniva adoperato come abbeveratoio per le bestie che pascolavano in zona.
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Papa Pio VII Chiaramonti, durante il suo papato iniziato nel 1800 e terminato nel 1823, volle far trasportare quella vasca di granito fino a Montecavallo per posizionarla come fontana al di sotto delle colossali sculture dei Dioscuri. Il Mascherone invece fu portato al Porto Leonino e messo all’interno della Fontana dell’Acqua Lancisana. Lì rimase per quasi un secolo fino a quando tutta la struttura fu rimossa per aprire il lungotevere.
L’architetto riuscì a ritrovare in un magazzino sia la vasca in granito che il Mascherone; Non si perse d’animo e riassemblò quella fontana che un tempo fungeva da abbeveratoio per le mandrie. La posizionò all’interno di una nicchia che si trova lungo le mura del Giardino degli Aranci dove ancora fa bella mostra di sé.
Per il momento il vostro Michelangelo Buonarroti vi saluta dandovi appuntamento ai prossimi post.
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